Ieri sera alle ore 21 sono suonate le campane festa, per radunare spiritualmente tutte le persone che volevano unirsi in preghiera, su invito dei vescovi italiani, e recitare un rosario, chiedendo l’intercessione di san Giuseppe (di cui si celebrava la festa ieri) per proteggere il nostro paese e liberare l’Italia dal coronavirus.
Le campane da sempre sono un segnale per la comunità, radunarla o avvisarla di qualcosa, di piacevole o di doloroso.
Siccome anche stasera alle 21 le campane alla chiesa della Risurrezione a Castelnovo (e in altre chiese) suoneranno, vorrei far sapere a tutti il motivo, per non generare perplessità.
Per i cristiani il giorno di venerdì è il giorno della morte del Signore Gesù. Lo ricordiamo nelle nostre liturgie, specie nel periodo di quaresima, come adesso, con le Via Crucis. Seguiamo Gesù nella sua salita al Calvario, per imparare da Lui a vivere il dolore e la morte. In questi giorni, settimane, abbiamo sentito la notizia di tanti cari, amici, conoscenti, che ci hanno lasciato. E a causa delle disposizioni di sicurezza per il virus non abbiamo potuto accompagnarli con un saluto e una preghiera, o avvicinandoci ai parenti in lutto, al funerale o con una visita. La morte è sempre dura e difficile da affrontare, farlo da soli ancora di più.
Allora anche questa sera le campane suoneranno per richiamare chi vorrà pregare per i defunti di questi giorni e per i loro cari. In lutto. Lo faremo restando nelle nostre abitazioni, in comunione di spirito. Il rosario di veglia per i defunti è una tradizione che anche nelle zone di montagna è molto sentita e partecipata. E suoneranno a festa, come si usa fare alla fine dei funerali, per farci rivolgere il pensiero a ciò che aspetta i cari che hanno lasciati e per farci orientare i cuori al cielo.
Che il Signore ci doni la forza di affrontare questi giorni, e ci aiuti a crescere nella comunione con Lui e tra noi.
