Il 21 marzo è la giorno in cui l'Unesco ha scelto di celebrare, a livello globale, il valore della poesia come una delle massime espressioni creative e spirituali dell'umanità.
Un dono capace di porre gli individui in contatto con la parte più profonda di sé - ma anche, in maniera straordinaria, con i loro simili. Il club per l'Unesco di Carpineti, in questo momento di difficoltà, invita quindi tutti voi a partecipare a una piccola impresa collettiva. Vi chiediamo di scegliere una poesia che amate - e che riguardi gli alberi - e di farcela avere via mail all'indirizzo [email protected]. Noi provvederemo poi a condividerla sulla nostra pagina facebook, a partire dal 18 marzo.
In questo modo, sabato 21 la poesia sarà onorata dalle parole di tanti, dalle emozioni e dai sentimenti di chiunque voglia regalare un contributo. Infine, quando sarà possibile recuperare l'evento che avevamo ideato per questa Giornata, chiederemo a quanti hanno preso parte alla raccolta poetica di partecipare con i versi che ci avevano inviato in precedenza.
Diceva Giacomo Leopardi che poeta "è colui che coglie i legami nascosti tra tutte le cose".
Diamo spazio, allora, alla poesia, per nutrire uno sguardo capace di alzarsi al di là degli ostacoli e del dolore.
Vi aspettiamo !
Sono interessata. Grazie
Patrizia Meloni
La quercia
D’inverno
da mattina a sera
Il vento sferza
il tuo possente fusto
e i frondosi rami
neve ti ” brucia”
acqua ti ” gonfia”
fiera resisti alla tempesta
a dimostrare a tutti
che tu sei la più forte
A me che osservo
vitalità dai
e il vento “timoroso”
forse per rispetto
non ti aggredisce più…
Salvatore Belmonte
Di ritorno al cammino
Ancora ricordo i miei passi nel bosco di eucalipto
in una piccola terra di una mappa invisibile,
un piccolo angolo senza valore
dove non c’è neppure l’orologio ad accomodare il tempo
così il tempo vola assieme alle brezze
dal tempo passato che sussurra agli alberi vicini,
un ponte che unisce altri campi e un cavallo che riflette.
Noi che ci tornammo in quel campo dimenticato a raccogliere i frutti
quando ancora mia nonna aveva una ragione che svanì con il dolore,
imponente donna sfidando la natura del disamore
con l’abbondanza delle cose belle
che emanavano dalla terra,
carezze di sabbia che si alzavano col vento
e i suoi frutti di mare compiacendo senza sforzo
un fallò di fuoco scoppiettante
quando i primi colori del crepuscolo
arrivarono con la mia nostalgia.
Carolina Navarro