Ancora più tutele per lavoratori e imprese, con altre 9 settimane di cassa integrazione in deroga e nuovi fondi per welfare e famiglie: quasi 7 milioni di euro, di cui 1,7 per le persone in situazioni di fragilità, a partire dai senza fissa dimora. Oltre a scadenze prorogate e pagamenti anticipati rispetto a lavori e procedure della ricostruzione post sisma, così da immettere liquidità e garantire investimenti fatti per centinaia di milioni di euro. E il bando da 10 milioni di euro per permettere alle aziende di accedere al credito a interessi zero.
Sono le nuove misure decise dalla Giunta regionale nella seduta di oggi, per far fronte alle conseguenze economiche e sociali dell’emergenza Coronavirus in Emilia-Romagna.
“Dopo le misure decise una settimana fa, con oltre 45 milioni di euro per famiglie e imprese fra fondi regionali straordinari e anticipo di pagamenti- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- oggi abbiamo rafforzato il nostro intervento, aggiungendo nuove risorse a sostegno delle politiche di welfare, quasi 7 milioni destinati ai Comuni, e ampliando la tutela delle aziende e del lavoro, soprattutto per garantire la continuità di reddito per i lavoratori. Inoltre, adottiamo decisioni per dare più tempo a cittadini e imprese sugli adempimenti per la ricostruzione post sisma, agevolando i Comuni nella gestione delle pratiche relative agli investimenti nei centri storici e accelerando il pagamento delle fatture per i lavori fatti, aumentando il saldo fino al 90% del totale. In questo momento, una liquidità preziosa per le aziende. Voglio però ribadire quella che è una priorità assoluta: è necessario non uscire di casa, bisogna rispettare le regole restrittive col massimo rigore. E’ il solo modo per fermare la diffusione del virus, non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Così come va garantita la sicurezza nei luoghi di lavoro: per questo- chiude Bonaccini- ho chiesto alle nostre Aziende sanitarie di aumentare i controlli nelle fabbriche e nei siti produttivi con i Servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro. Su questo, occorre che venga rispettato l’accordo siglato fra il Governo e le parti sociali a livello nazionale, e anche su questo come Regione intendiamo fare la nostra parte fino in fondo”.
Altre 9 settimane di cassa integrazione in deroga
Si aggiungono alle 4 già decise con l’accordo firmato dalla Regione e da tutte le parti sociali riunite nel Patto per il Lavoro, che mette a disposizione i primi 38 milioni di euro di fondi regionali. Coprivano il periodo dal 23 febbraio al 23 marzo, data dalla quale partiranno le nuove 9 settimane. Un ammortizzatore sociale che garantisce la continuità di reddito ai lavoratori di tutti i tipi di aziende, anche di quelle con un solo dipendente e che può essere richiesto da ogni datore di lavoroprivato, di ogni settore produttivo, che non abbia accesso agli ammortizzatori ordinari.
Accesso al credito a interessi zero, via al bando per le imprese
La Giunta ha approvato un bando da 10 milioni di euro per l’accesso al credito a interessi zero per l’intero sistema delle imprese, a partire dalle Pmi. Si potranno ottenere fino a 150mila euro a tasso zero per 36 mesi. Operazione fatta insieme ai Consorzi fidi e alle banche e in grado di generare investimenti per almeno 100 milioni di euro, con l’obiettivo di garantire liquidità nell’immediato e far ripartire gli investimenti non appena sarà possibile farlo.
Altri 5 milioni di euro per welfare e famiglie
La Giunta ha poi deciso di stanziare altri 5 milioni di euro per misure a favore di welfare e famiglie. Viene infatti aumentato il Fondo ordinario per i nidi da 7,25 milioni, portandolo in via straordinaria a 12,25 milioni, per sostenere i Comuni nel far fronte alle mancate entrate delle rette di modo che le famiglie non paghino per i servizi non resi, vista la sospensione dei servizi educativi.
Sono poi in corso di definizione le delibere che erogano anticipatamente i quasi 11 milioni di euro ai Comuni già previsti anch’essi per l’abbattimento delle rette, decisione questa, di erogare prima i fondi, presa dalla Giunta nella seduta precedente.
La Regione ha inoltre avviato insieme a ANCI, UPI, enti gestori e sindacati un tavolo di confronto per individuare protocolli condivisi per dare forme di sostegno concreto alle famiglie in difficoltà a causa della sospensione dei servizi educativi, dell’educazione di sostegno per alunni con disabilità e dei centri diurni per anziani e per persone con disabilità, nel pieno rispetto delle direttive sanitarie e con tutte le misure necessarie alla massima tutela della sicurezza e della salute degli operatori e degli utenti.
Fondi per le persone in condizioni di fragilità
Per i Comuni, in grandi difficoltà in questo periodo nella gestione dei servizi, arrivano oltre 1,7 milioni di euro. La Regione con una delibera adottata oggi ha deciso di erogare immediatamente il Fondo Nazionale Povertà per i senza dimora ai Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti, per un totale di 1.181.600 euro, a cui va aggiunta la quota di 558.400 euro che il ministero eroga direttamente alla Città Metropolitana di Bologna. Le risorse aiuteranno i Comuni a fornire risposte adeguate, durante l’emergenza, anche alle persone senza fissa dimora, che per la loro condizione vivono una situazione di particolare vulnerabilità. E’ un sostegno immediato ai Comuni che, anche in collaborazione con la protezione civile e le associazioni di volontariato, in alcuni casi hanno già deciso di ampliare l’accoglienza nelle proprie strutture alle ore diurne per consentire anche a queste persone di restare “a casa” (nel rispetto delle ordinanze in materia di riduzione della mobilità). Tutto questo a tutela della salute delle persone più vulnerabili e dell’intera comunità.
Ricostruzione post sisma, proroga termini e più pagamenti
La Regione, attraverso la struttura commissariale, sta poi predisponendo le ordinanze per agevolare Comuni, imprese, professionisti e cittadini rispetto ai lavori della ricostruzione.
Rispetto ai cantieri in corso, è stata infatti decisa la proroga delle scadenze relative alla richiesta di contributi sia per la ricostruzione privata (Mude) sia per quella delle imprese (Sfinge), fissate rispettivamente al 31 marzo e al 31 maggio prossimi: entrambe slittano al 30 giugno 2020.
Su nuovi lavori, i professionisti avranno invece tempo fino al 30 settembre 2020 per la consegna dei progetti definitivi.
Inoltre, viene impressa una accelerazione nei pagamenti, con il saldo fino al 90% delle fatture relative ai lavori già realizzati, per garantire liquidità alle imprese e tutelare investimenti fatti per centinaia di milioni di euro.
Ultimo provvedimento, quello che agevolerà i Comuni nella gestione delle pratiche che riguardano gli investimenti nei centri storici.