Fa molto discutere la scelta di alcuni esercenti cinesi, di tutta la provincia di Reggio Emilia, che hanno scelto di chuidere le porte dei loro negozi per un paio di giorni a causa della "situazione sanitaria circostante" per il Coronavirus.
"Sembra una ritorsione nei confronti di noi italiani. Tutti i negozi di cinesi sono chiusi", accusa qualche residente di Castelnovo ne' Monti. Una decisione che per molti cittadini è "davvero assurda e ingiustificata", dato che nessun caso di Coronavirus si è verificato nella nostra comunità e poiché nessuno è attualmente in quarantena.
Per altri, invece, la scelta potrebbe derivare dal fatto che nessun italiano, in modo del tutto incomprensibile, vada a rifornirsi nei loro negozi come faceva in precedenza.
Ribadiamo che il panico e la paura in questi momenti non servono a nulla. Dobbiamo tutti cercare di trovare la forza di reagire per tornare al più presto a vivere nella normalità, ripopolando le piazze, i teatri, le chiese e i negozi.
Ovvio, erano giorni che ci andavano in pochi. Almeno lo sfruttano per fare un po’ di ferie …..
Stalingrado
Mi sembra del tutto ingiustificato non andare più nei negozi cinesi a comprare, anche perchè loro sono gente come noi che vive qui, respira l’aria che respiriamo noi e se noi non siamo ammmalati perchè dovrebbero esserlo loro?Questa situazione ci sta sfuggendo di mano, non pensando che si tratta solo di una influenza che tanto forte non deve essere se poi sparisce da sola. Certo che unita ad altre patologie può diventare pericolosa come tutte le normali influenze di questo mondo che abbiamo avuto e superato. Il fatto che sia arrivata dalla Cina è puramente casuale ma si è solo voluto ingigantire il problema per affossare i prodotti e traffici cinesi, non pensando che la Cina supererà alla grande il problema perchè ha le spalle robuste e forti, mentre noi, gli allocchi di turno, lo abbiamo ingigantito al punto che ora in Italia non ci viene più nessuno. Che bravi che siamo a danneggiare noi stessi, continuiamo così!
antonella telani
E cosa dovevano fare? Prima ci si sono messi i verdi politicanti a tacciarli di portatori di coronavirus, poi la popolazione ha smesso d’andarci, ed ora ci lamentiamo che restano chiusi? Che poi a lamentarsi saranno gli stessi leghisti del “statevene a casa vostra”. Pazzesco. Quando ritroverete l’onestà intellettuale sarà troppo tardi.
Simon
Se non sbaglio, la proposta che all’inizio avanzarono i “verdi” – così indigesti, o fors’anche “invisi”, a Simon – era quella di sottoporre a “quarantena” quanti, indipendentemente dalla rispettiva etnia, provenissero da Paesi considerati a rischio, ossia senza discriminazione alcuna riguardo alla nazionalità di chi fosse eventualmente interessato dal provvedimento in questione.
Che io ricordi quella proposta non trovò ascolto, ma pur senza entrare nel merito sull’opportunità o meno di adottare allora una misura del genere – anche perché ogni giudizio in merito richiederebbe cognizione di causa – mi par di osservare che più di un Paese estero stia ora andando su tale strada (a verosimile comprova che forse quella proposta “verde” non era poi tanto sbagliata).
P.B. 29.02.2020
P.B.
Corretto, infatti da noi c’è stata la quarantena volontaria da chi rientrava dalla Cina(guarda caso sono poi gli stessi che oggi chiudono i negozi). Poi, dopo, scopri che il Covid-19 in Italia l’ha portato un italiano, così come sempre un italiano ha portato il Covid-19 in Nigeria. Ma voi, PB, queste notizie non piace farle veicolare, vero? In compenso i verdi affrontano la crisi dicendo che i cinesi mangiano topi vivi. Per fortuna non ci ritroviamo al governo il food-blogger se no eravamo spacciati.
Simon
Fortuna che invece al governo ci ritroviamo qualcuno che in una settimana ha messo in ginocchio l’economia di un paese “ammanettando” le 3 Regioni piu’ produttive e trainanti dell’intera nazione, e che ci fa mostrare agli occhi di tutti gli altri paesi del Mondo come appestati. Avanti cosi’…..Saluti
Andrea.S
Io invece penso che un poco di silenzio non guasterebbe, specie in questi giorni. Al di là di colori politici, negozi aperti e chiusi e quant’altro. Un poco di silenzio
commento firmato
Buongiorno P.B.
leggo nel suo intervento un’affermazione che io condivido pienamente: “senza entrare nel merito sull’opportunità o meno di adottare allora una misura del genere – anche perché ogni giudizio in merito richiederebbe cognizione di causa”. Questo è ciò su cui noi tutti ci dovremmo basare, incluso il Consigliere Davoli per esempio, cioè fare affermazioni (in particolare pubbliche) solamente quando abbiamo cognizione di causa. E non mi sembra che i nostri esponenti politici abbiano finora granchè condiviso il mio (oserei dire nostro) pensiero. Mi sembra al contrario che si sia cercato di tirare acqua al proprio “mulino politico”, mentre mai come in questi casi “Un bel tacer non fu mai scritto”.
Andrea
Appunto Andrea, proprio per questo segua anche lei il suo consiglio che invece rischia di innescare risposte e controrisposte. Nsilenzio please…
commento firmato
Francamente, con tutto il parlare che si fa dell’argomento, ogni giorno e in ogni dove, mi sembrerebbe non aver molto senso l’astenersi dal farvi cenno sulle pagine Redacon, ossia osservare il silenzio suggerito da “commento firmato”, se non ho frainteso il suo dire.
Quanto ad Andrea, il non avere cognizione di causa per taluni aspetti della materia, non significa che occorra necessariamente astenersi dall’esprimere qualsivoglia opinione in merito (vedi ad es. quella che può nascere dal comparare quanto avviene nei vari Paesi).
Riguardo alla tesi di Simon, le presunte “discriminazioni” che vediamo spuntare un po’ ovunque, sotto diversa forma, non sembrano avere alcuna matrice razziale, ma rispondere più semplicemente a logiche di cautela o “autotutela” (condivisibili o meno che siano).
P.B. 03.03.2020
P.B.