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Coronavirus: una tranquilla giornata di timori

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Una tranquilla giornata di paura. Anche in Appennino si può riassumere così un lunedì sicuramente diverso all’insegna delle tante informazioni sul coronavirus che nella giornata di oggi è ufficializzato a Parma e a Modena, con persone ricoverate. Le principali le pubblichiamo sotto.

Essendo sospese le manifestazioni, a Castelnovo stamane era sospeso il mercato di lunedì, così come chiusa la piscina e relativi corsi. Il Parco nazionale dell’Appennino rimandata tutte le sue attività con gli studenti. In ospedale molti operatori si presentavano con la mascherina al viso e guanti per le mani. Molto affollate farmacia e diabetologia per i periodici rifornimenti, così come pure i supermercati. Svuotati gli scaffali di pasta, sottoli, e, ovviamente, presi d’assalto i disinfettanti. Introvabile da giorni il gel sanificante per mani – per il quale può essere utile ricordare che è comunque a base d’alcol -.

Tra le persone per le strade o per negozi e sui social non si parla d’altro. Qualcuno (pochi) con le mascherine, soprattutto in ospedale. Abbiamo segnalazione di casi di famigliari di gente che lavora nel piacentino o lombardo: anche a loro è stato chiesto, da colleghi, di stare a casa.

Confermata la chiusura delle scuole sino al 1° marzo.

Oltre alle funzioni pubbliche sono sospese le funzioni religiose. In un messaggio inviato ai parrocchiani monsignor Guiscardo Mercati, di Carpineti, commenta: “Iniziamo in famiglia con la preghiera il tempo Quaresimale. La Madonna ci assista e ci protegga”.

Mercato settimanale del lunedì sospeso a Castelnovo. Così si presentava stamane Piazza Martiri della Libertà

Resta valido un invito a mantenere i nervi saldi, ad attenersi alle informazioni ufficiali e a considerare che altre patologie (dalle polveri sottili all’influenza annuale) hanno purtroppo conseguenze molto più elevate del coronavirus.

 

 

CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI DEL 24 FEBBRAIO

 

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Salute. Aggiornamento Coronavirus, rilevato un caso di positività nel modenese: un uomo che per settimane ha lavorato nel Lodigiano, nessun contatto con operatori sanitari. Attenzione alle fake news: si conferma che le scuole rimarranno chiuse fino al 1^ marzo

Anche in questo caso il contagio dal focolaio lombardo

 

Bologna - Nuovo caso di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna. Si tratta di un residente nel modenese che ha lavorato per alcune settimane nel Lodigiano, ora ricoverato al reparto Malattie infettive del Policlinico di Modena. E’, quindi, un caso che – come gli altri – è riconducibile al focolaio lombardo.

Da sottolineare come l’uomo non sia stato prima ricoverato, né abbia avuto contatti con operatori sanitari, essendosi trattato di un percorso ‘pulito’, partito dalla sua individuazione nell’ambito dei protocolli previsti e quindi all’accertamento della positività.

Complessivamente, in Emilia-Romagna, i casi di positività salgono così a 17. Di questi, 6 ricoverati all’ospedale di Piacenza, 6 in isolamento a domicilio e 2 trasferiti dall’ospedale di Piacenza a quello di Parma, reparto Malattie infettive, dove si trovano anche i 2 pazienti parmigiani riscontrati positivi nelle ultime ore. A questi si aggiunge l’ultimo caso, al Policlinico di Modena.

Attenzione alle fake news: scuole chiuse fino al 1^ marzo

In rete e fra i cittadini sta circolando una falsificazione del testo dell’Ordinanza del presidente della Regione e del Ministro della salute, diffusa ieri, e di un comunicato dell’Ufficio stampa della Regione, che sposta in avanti la chiusura temporanea delle scuole. Si conferma che la chiusura delle scuole è prevista fino al 1^ marzo prossimo. Ogni altra data, ovunque pubblicata, è da considerarsi falsa.

 

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Coronavirus: disposizioni per i fedeli dalla Diocesi di Reggio e Guastalla

 

Il Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla Massimo Camisasca, facendo seguito all’ordinanza del Presidente della Regione Emilia-Romagna circa le misure precauzionali da prendere per contrastare la diffusione del coronavirus - che prevede “la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e degli asili nido, la sospensione dell'attività didattica delle Università (lezioni, esami, sedute di laurea), di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi” – comunica che la nostra Diocesi in tutte le attività di sua specifica competenza, ad ogni livello e in ogni ambito della vita ecclesiale, adotta le seguenti disposizioni:

 

Chiese, liturgie e riti

  1. Ci si attenga sempre a criteri di prudenza, evitando in ogni modo concentrazione di persone in volumi ristretti e per lungo tempo. Nella giornata odierna sono annullate la preghiera del Rosario in Ghiara (prevista alle 18) e la Messa in Cattedrale (prevista alle 18.30).
  2. Le chiese rimangono aperte al culto e alla preghiera personale, secondo le consuetudini.
  3. Fino a nuova disposizione sono sospese le celebrazioni e manifestazioni con grande afflusso di fedeli.
  4. Le Messe feriali, a cui partecipano solitamente pochi fedeli in rapporto al volume della chiesa, si possono celebrare.
  5. Nelle sante Messe si sospenda lo scambio del segno di pace e si consigli ai fedeli di ricevere la Santa Comunione sulla mano, e non in bocca.
  6. Il Mercoledì delle ceneri sono sospese tutte le celebrazioni. Sarà inviata una preghiera per ricordare in casa l’inizio della Quaresima e dedicare un congruo tempo alla preghiera in famiglia, pregando in particolare per i malati, quanti sono colpiti dal corona virus e quanti in modi diversi si adoperano per limitarne le conseguenze, in particolare il personale sanitario e di ricerca scientifica.
  7. Per domenica 1 marzo 2020 si daranno disposizioni in seguito.
  8. Per i funerali, qualora il numero dei partecipanti sia elevato, si suggerisce di limitarsi al rito delle esequie.
  9. Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere.
  10. Le Benedizioni Pasquali sono sospese.

 

Catechesi e luoghi di aggregazione

  1. Fino a nuova disposizione sono sospesi gli incontri di catechismo e dei gruppi parrocchiali, le attività di oratorio, di dopo-scuola, sportive, teatrali, cinematografiche e ogni genere di aggregazione.

 

Attività caritative

  1. I Centri d’ascolto della Caritas (diocesano e parrocchiali) sono chiusi. Previo accordo telefonico possono essere fissati colloqui strettamente necessari in questa settimana.
  2. Le eventuali (solo se necessarie) distribuzioni alimentari avvengano per singolo appuntamento, mentre sono sospese le distribuzioni di vestiti.
  3. Viene predisposta nelle mense la fornitura di pasti in porzioni singole e “d’asporto”.
  4. La Caritas diocesana trasmetterà in giornata ai responsabili delle Caritas parrocchiali e dei Centri d’ascolto le istruzioni del caso.

La situazione è in continua evoluzione e pertanto ci si riserva di diramare al bisogno nuove disposizioni.  Siamo tutti interessati ad affrontare con determinazione, senza panico né leggerezza una situazione che chiede vigilanza e senso del bene comune.

 

Mons. Alberto Nicelli

Vicario generale

 

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La lettera del Vescovo di Reggio

 

Cari fedeli della Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla, Cari amici,

in questo momento segnato da una certa inevitabile confusione, desidero far giungere a tutti voi il pensiero e le preoccupazioni del Vescovo che, come un padre, partecipa delle ansie di tutti i suoi figli.

Da dove viene il coronavirus? Dal cuore della Cina, non certo dal cuore di Dio. Ma è anche vero che Dio si sta servendo di esso per richiamarci tutti ad uno sguardo più profondo sulla nostra vita. Scopriamo infatti, improvvisamente, di essere fragili: chiusi spesso nelle certezze che vengono a noi dalle grandiose scoperte della scienza e dalla loro applicazione tecnologica, connessi con tutto il mondo e illusi di poterne essere padroni, siamo messi improvvisamente di fronte a uno scenario più realistico: l’uomo è debole, fragile e può trovare la sua grandezza e forza soltanto nell’amore verso se stesso, verso il proprio destino personale, temporaneo ed eterno e nell’amore verso gli altri e verso Dio.

Di necessità siamo così portati ad una essenzialità di vita che può creare benevoli momenti di silenzio, di riflessione, di cura. Preghiamo nelle nostre case, per noi stessi, per i malati del mondo, per i morti, per i loro cari. Preghiamo per i medici e gli operatori sanitari, preghiamo per gli uomini della sicurezza e dell’esercito, chiamati a un surplus di fatiche. Preghiamo per i nostri governanti, ritagliamoci un tempo di lettura, di riflessione, di vicinanza a coloro che hanno bisogno. Ciò che non sappiamo più fare siamo ora quasi obbligati a riprendere.

Il coronavirus non lascerà le cose come prima: dopo il suo passaggio saremo migliori o peggiori? Dipende da noi. Come le grandi malattie che hanno segnato la storia dei popoli, esso può diventare un’occasione di ravvedimento e di conversione. L’uomo senza Dio perde completamente la bussola della propria vita. Con Dio può ritrovarla. Può imparare a considerarsi non semplicemente un cercatore di soddisfazioni a buon mercato, ma un cercatore di infinito, un fratello e un amico degli altri uomini, un abitatore rispettoso di questo Pianeta, che attende di essere con noi interamente trasformato, per essere riscattato dalla sua caducità (cf. Rm 8,19-22).

In questi giorni, e probabilmente anche nei successivi, sarà difficile o addirittura impossibile partecipare alla Liturgia Eucaristica. Sostituiamola con la preghiera del Santo Rosario: invochiamo da Maria la protezione per la nostra Città, la nostra Provincia, la nostra Regione, il nostro Paese. Se ci è possibile, chiediamo la guarigione dei cuori, oltre che dei corpi, anche attraverso il digiuno, nelle forme che ciascuno deciderà di intraprendere. Capovolgiamo il male del coronavirus in un bene per tutti noi. Sono vicino ai malati, ai loro famigliari, alle comunità provate. Su tutti chiedo la benedizione del Signore.

Oggi alle ore 18.00 purtroppo non potrò tenere il momento di preghiera nella Basilica della Ghiara, che avevo previsto. Pregherò comunque allo stesso orario il Santo Rosario insieme ai miei segretari nella mia Cappella Privata: vi chiedo di unirvi alla mia preghiera dalle vostre case.

 

+ Massimo Camisasca

Vescovo di Reggio Emilia - Guastalla

 

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Rfi, linea Milano – Piacenza: aggiornamento ore 18

  • per controlli sanitari e sanificazione precauzionale locali tecnici nella stazione di Casalpusterlengo
  • forti rallentamenti per i treni media lunga percorrenza
  • domani 25 febbraio riduzione offerta servizi trasporto, in via precauzionale

 

Traffico ancora sospeso sulla linea convenzionale Milano – Piacenza, con forti rallentamenti per i treni in circolazione.

Lo stop si è reso necessario per controlli sanitari e attività precauzionali di sanificazione dei locali tecnici, nell’ambito della stazione di Casalpusterlengo, dai quali si gestisce una parte del traffico della linea.

I tempi tecnici previsti dai protocolli sanitari prevedono la riapertura dei locali nella notte.

Il traffico è sospeso dalle 13.30. I treni a media e lunga percorrenza della linea AV Torino – Milano – Roma - Salerno sono cancellati o deviati di percorso via Verona/Padova, con allungamenti dei tempi di viaggio dovuti ai protocolli di sicurezza da seguire in caso di cambio improvviso  di itinerario.

I treni regionali sulle linee Milano – Bologna e Bologna – Poggio Rusco sono stati cancellati o limitati. Attivati servizi sostitutivi con autobus fra Lodi e Piacenza e fra Bologna e Poggio Rusco.

Considerata la possibilità del verificarsi di analoghe esigenze di controlli sanitari, in via precauzionale, l’offerta dei servizi di trasporto da domani, martedì 25 febbraio, sarà ridotta, anche in funzione della domanda di trasporto prevista dalle imprese ferroviarie.

I programmi di circolazione saranno pubblicati nelle prossime ore sui canali delle imprese ferroviarie.

 

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Infezione da Coronavirus. Nota dell’Asl su cosa fare. In caso di sintomi è importante non presentarsi di persona dal medico

 

Infezione da Coronavirus, le persone con sintomi respiratori sospetti non devono recarsi spontaneamente né al Pronto Soccorso né in qualsiasi altro ambulatorio. In caso di febbre e/o tosse l’invito è di non presentarsi di persona, ma telefonare al Medico di medicina generale, Pediatra di libera scelta, Servizio di Continuità Assistenziale. Il medico valuterà se effettuare la visita al domicilio. In caso di sintomi respiratori importanti chiamare il 118. Per informazioni è a disposizione dei cittadini il numero nazionale di pubblica utilità 1500, funzionante 24 ore su 24.

L’attività ambulatoriale programmata prosegue normalmente.

Secondo le disposizioni dell’Ordinanza del Ministero della Salute d’intesa con il Presidente della Regione Emilia-Romagna del 23 febbraio scorso, negli ospedali è prevista una limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, preferibilmente una persona per paziente al giorno.

C’è, inoltre l’obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso in Emilia-Romagna da zone a rischio epidemiologico come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva.

Restano valide le misure di prevenzione come lavarsi spesso le mani, coprire bocca e naso con un fazzoletto monouso se si starnutisce o si tossisce, non prendere farmaci antivirali o antibiotici a meno che siano prescritti dal medico, indossare la mascherina solo se si sospetta di essere malati, chiamare il numero 1500 in caso di febbre o tosse e rientro dalla Cina da meno di 14 giorni.

 

L’ordinanza del ministero della Salute ricorda le misure igieniche che le persone sono chiamate a rispettare:

Lavarsi spesso le mani, a tal proposito si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie, e altri luoghi di aggregazione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.

Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute

Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani

Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce

Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico

Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol

Usare la mascherina solo si sospetta di essere malato o si assiste persone malate

I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi

Contattare il Numero Verde regionale se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni

Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus

 

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Allegato al Decreto del Presidente della Regione n.16 del 24 Febbraio 2020.

 

Chiarimenti applicativi in merito all’Ordinanza contingibile e urgente n. 1 del Ministero della Salute, d’intesa con il presidente della Regione Emilia-Romagna, recante “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid- 2019”

La lettera A dell’art. 1 comma 2 intende sospendere manifestazioni che determinino significative concentrazioni di persone in luoghi pubblici e privati.

In questo senso sono da ritenere sospese tutte quelle manifestazioni e iniziative che, comportando l’afflusso di pubblico, esulano dall’ordinaria attività delle comunità locali; si fa riferimento ad eventi e manifestazioni di natura sportiva, culturale, sociale, economica e civica, laddove esulino dall’ordinario esercizio delle attività stesse. Vanno pertanto incluse tra le attività da sospendere manifestazioni, fiere e sagre, attrazioni e lunapark, concerti, eventi sportivi che prevedano la presenza di pubblico (campionati, tornei e competizioni di ogni categoria e di ogni disciplina) e attività di spettacolo quali rappresentazioni teatrali, cinematografiche, musicali, ecc., ivi comprese le discoteche e le sale da ballo.

In via generale non sono invece ricomprese in tali attività quelle che attengono all’ordinario svolgimento della pratica corsistica e amatoriale (corsi di varia natura e allenamenti sportivi). Si precisa che potranno dunque rimanere aperti i luoghi di svolgimento dell’attività corsistica ordinaria di vario tipo (es. centri linguistici, centri musicali e scuola guida), gli impianti sportivi (centri sportivi, palestre pubbliche e private, piscine pubbliche e private, campi da gioco, ecc.), e in generale tutte le strutture quando le attività non prevedano aggregazione di pubblico (“porte chiuse”) o eccezionali concentrazioni di persone.

Sono escluse da tale sospensione anche tutte le attività economiche, agricole, produttive, commerciali, di servizio e ricettive, ivi compresi i pubblici esercizi e le mense, ad eccezione di quelle richiamate di pubblico spettacolo e degli eventi e manifestazioni promozionali (fiere, mercati straordinari, meeting e convegni, sfilate, ecc.) che pertanto saranno sospesi. Sono escluse dalla sospensione le attività corsistiche aziendali, laddove non comportino significative concentrazioni di persone. Sono altresì escluse dalla sospensione le attività svolte da guide e accompagnatori turistici.

In via generale non sono sospesi gli ordinari mercati settimanali.

Una particolare attenzione va prestata alle attività di preminente carattere sociale. Non possono essere pertanto ricomprese nella sospensione, in via generale, attività di sostegno e supporto alle persone anziane e diversamente abili (es: servizi semiresidenziali e Centri diurni).

Non si intendono sospese le celebrazioni di matrimoni ed esequie civili e religiose, anche in linea con le disposizioni adottate dalle diocesi della regione.

Non possono essere inclusi nella sospensione, in via generale, neppure i Centri di aggregazione sociale (circoli ricreativi, centri sociali, centri giovani, centri anziani, orti urbani, ecc.) per la parte di ordinaria attività.

La lettera B dell’art.1 comma 2, tra l’altro, prevede la chiusura dei corsi professionali. Risulta in tal senso sospesa l’erogazione delle attività di formazione rivolte ad un gruppo classe, mentre i servizi per il lavoro erogati in forma individuale (quali colloqui di orientamento) potranno svolgersi regolarmente.

Resta facoltà delle autorità territorialmente competenti disporre ulteriori e specifiche prescrizioni, laddove necessarie in ragione di particolari esigenze delle comunità locali.

 

 

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Economia. Coronavirus, prima riunione in Regione delle forze economiche, imprenditoriali, sindacali sul tema dell'emergenza. Il presidente Bonaccini: "Necessaria una regia unica, in coordinamento col Governo e con tutte le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali coinvolte nel Patto per il Lavoro. Siamo in grado di gestire la crisi affrontando nel dettaglio ogni singola questione, usando serietà e con la collaborazione di tutti"

Oggi in viale Aldo Moro incontro voluto dal presidente dell'Emilia-Romagna per fare un quadro della situazione e mettere sotto la lente necessità ed esigenze nel territorio regionale

 

 

Bologna – I riflessi dell’emergenza Coronavirus su economia e mondo del lavoro, le peculiarità e necessità del territorio, le richieste e le proposte. Si è svolto oggi in viale Aldo Moro, in presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, un primo incontro con associazioni di categoria, imprenditori, organizzazioni sindacali aderenti al Patto per il Lavoro per analizzare la situazione e avanzare proposte.

Una riunione cui hanno partecipato anche diversi assessori della Giunta regionale uscenti (Palma Costi, Patrizio Bianchi) e altri di nuova nomina e riconfermati tra cui Vincenzo Colla, Andrea Corsini, Alessio Mammi e Raffele Donini.

Da Cgil-Cisl-Uil a Confartigianato, da Confindustria a Coldiretti a Unioncamere, tutti i rappresentanti hanno portato la propria volontà di collaborazione nella gestione della crisi e auspicato una regia unica per potersi indirizzare con chiarezza nelle scelte necessarie per ciascun comparto.

“Una regia unica che io considero indispensabile, in coordinamento con il Governo- ha detto il presidente della Regione Bonaccini, che ha voluto questo incontro- e con il contributo di ascolto di tutte le categorie interessate dai riflessi economici e sociali di questa crisi”.

Una crisi che lo stesso Bonaccini ha definito “in rapida mutazione e per alcuni versi dai contorni imprevedibili: per quanto ci riguarda noi stiamo per diramare alle Prefetture e ai sindaci i dettagli della nostra ordinanza e, come Regioni, cerchiamo di rendere chiare in un quadro di coerenza, le misure assunte, ponendo al centro innanzi tutto il tema della massima prevenzione.

Da parte delle associazioni e dei sindacati sono stati posti i temi della circolazione delle merci, della retribuzione dei lavoratori, dipendenti e non, della formazione professionale e dei tempi dei genitori alle prese con la chiusura delle scuole.

In particolare, sono stati sollevati i temi dell’utilizzo della cassa integrazione, con lo stop ai contatori, della sospensione del pagamento delle rate dei mutui, della proroga del pagamento delle imposte, temi che saranno posti quanto prima al Governo, quali strumenti immediati per garantire la continuità di un sistema produttivo che assieme a Lombardia e Veneto produce il 40% del Pil nazionale. La Regione, per le proprie competenze, farà quanto richiesto, come ad esempio la dilazione dei tempi dei bandi per le imprese di tutti i settori.

Inoltre, è emersa la richiesta di utilizzare il metodo già vissuto ai tempi del sisma per la ricostruzione, con un coordinamento forte di tutti i livelli istituzionali, comprese tutte le pubbliche amministrazioni dello Stato, al fine di agire in modo unitario.

“Siamo in grado di gestire la crisi- ha concluso Bonaccini-: affrontando nel dettaglio ogni singola questione, usando serietà e collaborazione da parte di tutti”.

Il tavolo da oggi è permanente e convocabile in qualsiasi momento in relazione alle esigenze e i cambiamenti dovuti alle ordinanze.

 

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Coldiretti, garantiti rifornimenti frutta e verdura. Stimato tra il 5 e il 10% aumento spesa nel week end

 

I rifornimenti di frutta e verdura sono garantiti dagli agricoltori in tutte le aree del Paese con i mercati generali all’ingrosso che hanno aperto e funzionano regolarmente, da Milano a Padova fino a Roma. Lo rende noto Coldiretti in riferimento alla corsa agli acquisti che si sta verificando in supermercati e negozi. Nel week end si è registrato un aumento della spesa per prodotti alimentari freschi e trasformati stimato tra il 5 e il 10%, secondo il monitoraggio della Coldiretti nei mercati di Campagna Amica. La crescente preoccupazione – sottolinea la Coldiretti – sembra spingere molti a fare scorte con la sollecitazione delle autorità alla limitazione degli spostamenti per evitare la diffusione del contagio. Anche perché – continua la Coldiretti – nelle aree già a rischio sono state adottate misure cautelative con la chiusura di negozi e centri commerciali per evitare forme di aggregazione. Tra i prodotti più richiesti – conclude Coldiretti – frutta, verdura e carne ma anche altri alimenti conservabili.

 

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Il Parco rimanda le attività

 

Viste le disposizioni di Ministero e Regione Emilia-Romagna in materia di Corona Virus, il Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano ha stabilito di rimandare a data da destinarsi diverse attività in calendario previste per questa settimana. In particolare sono stati sospesi i soggiorni didattici di Neve Natura. Ci dispiace per gli studenti, gli insegnanti che dovevano arrivare nelle strutture dell’Appennino, così come e per gli operatori  che dovevano ospitarli, ma l’appuntamento è solo rimandato; ci auguriamo di poter recuperare presto, magari anche con l’arrivo della neve.

Rimandato anche il convegno organizzato nell’ambito del progetto Life M.I.R.CO.- lupo che era previsto per venerdì prossimo e che sarà rinviato ad altra data da concordare con i partner di progetto.

Così come sono rinviate tutte le attività pubbliche che ricadono nella direttiva emanata dagli organi competenti.

 

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Non trasformiamo tutele sanitarie in panico e truffe: attenzione in particolare per le persone anziane

 

Come purtroppo spesso capita, nelle situazioni di emergenza o di stress collettivo, come quella di questa settimana nella nostra regione, dove la popolazione deve adattarsi a misure straordinarie di tutela sanitaria, ecco che spunta qualche nuova strana truffetta o raggiro.

Purtroppo non sono pochi coloro che cercano di trasformare un cordone sanitario in “coronapanico” così da poter manipolare i cittadini più fragili spingendoli ad abboccare a comportamenti scorretti che ci stanno segnalando alcuni cittadini e cittadine.

Ci hanno fatto leggere un messaggio, proprio questa mattina, che riporta queste parole:

“Siamo della croce rossa, verremo a casa sua per farle il tampone del coronavirus in maniera totalmente gratuita ed in via preventiva. La preghiamo di aprire la porta e favorire il lavoro degli operatori.”

Questo messaggio è falso, non ci sono operatori sanitari di alcuna organizzazione o associazione che stiano circolando per avviare campagne di questa natura.

Si tratta, ancora una volta, di furbetti che cavalcano paure e ansie per intrufolarsi nelle nostre case.

Vogliamo pertanto ricordarvi che se qualcuno, chiunque dichiari di essere, cerca di entrare in casa vostra o carpire la vostra fiducia, dovete assolutamente rivolgervi ai numeri di emergenza.

Chiamate le Forze dell’Ordine. Rivolgetevi a Polizia, Carabinieri o Polizia Municipale.

Vi ricordiamo che non dovete assolutamente far entrare in casa persone sconosciute, se avete un dubbio prendetevi il tempo di chiarirlo affidandovi agli unici che possono aiutarvi e tranquillizzarvi.

Federconsumatori Reggio Emilia rimane a disposizione, la nostra sede rimane aperta con orario normale. Per maggiori informazioni contattateci allo 0522/433171.

 

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Coronavirus, Federfarma non convocata al tavolo tecnico di Bonaccini. Lega E-R: “E' il momento dell'attenzione e delle proposte costruttive, il governatore accolga richieste dei farmacisti”

 

BOLOGNA, 24 FEBBRAIO - “Poiché i farmacisti rappresentano il naturale presidio sanitario di riferimento per i cittadini, fondamentale e primo punto di contatto - prima ancora del medico di medicina generale - a servizio della collettività, non riusciamo a capire come Federfarma Emilia-Romagna (sindacato che riunisce tutti i titolari di farmacia della regione) non sia stata convocata al tavolo tecnico, riunito dal governatore Stefano Bonaccini, per far fronte all'emergenza Coronavirus”. Così il gruppo regionale Lega che aggiunge: “Questo è il momento dell’attenzione e delle proposte costruttive: il presidente Bonaccini accolga le richieste dei farmacisti e resti in contatto con gli altri governatori del Nord, a partire da Lombardia e Veneto”.

 

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I sindacati chiedono un provvedimento nazionale che garantisca uniformità delle tutele salariali

 

"Seguiamo con grande attenzione l’impatto sul sistema produttivo e dei servizi pubblici e privati delle misure emanate dagli organismi competenti per il contenimento della diffusione del nuovo Coronavirus. Già in queste ore, registriamo effetti diretti e indiretti che incidono sul lavoro e sulla vita quotidiana delle persone. Valutiamo positivamente la tempestiva convocazione da parte della Regione di un tavolo con le parti sociali per fare il punto su criticità e problemi già emersi". Così in una nota unitaria Cgil, Cisl e Uil Emilia Romagna.

"Nel corso dell’incontro, abbiamo proposto di definire strumenti specifici, a copertura di tutti i lavoratori dipendenti (e non) che sono temporaneamente sospesi dalle attività lavorative. È opportuno un provvedimento di carattere nazionale, che garantisca uniformità delle tutele salariali e di conservazione del posto di lavoro. Abbiamo invitato la Regione ad adoperarsi in tal senso, preannunciando fin da ora che, in mancanza di un provvedimento da parte del Governo, chiederemo alla Giunta d'intervenire in termini sostitutivi" prosegue il comunicato.

"Abbiamo chiesto, sia alla Regione che alle associazioni datoriali, di garantire il più possibile la conciliazione, a fronte della chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, dei tempi di lavoro con le esigenze familiari, anche attraverso l’utilizzo di ferie e permessi senza limiti. Monitoreremo lo sviluppo del confronto con il ministero del Lavoro, anche con l’obiettivo d'intervenire tempestivamente sul nostro territorio. Inoltre, abbiamo segnalato la necessità di uniformare tutte le decisioni a carattere regionale per evitare incoerenze e confusione. A tal proposito, riteniamo necessaria un’unica regia, anche eventualmente attraverso una struttura commissariale ad hoc. Infine, è stata preannunciata un'apposita task force tecnica presso l’assessorato al Lavoro, che sarà riunita in maniera permanente e a cui parteciperemo", concludono i sindacati.

 

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Coronavirus, da Reggio Emilia a rischio esportazioni per l’1,7% del valore aggiunto provinciale. Luppi (Lapam): “Risvolti pesantissimi sul nostro sistema economico”

 

 

L’Emilia-Romagna è la regione italiana con il maggiore grado di esposizione sul mercato cinese, con esportazioni manifatturiere che valgono nel 2019 l’1,4% del valore aggiunto regionale, contro una media nazionale dello 0,8%. L’Emilia-Romagna è in vetta davanti a Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Lombardia.

In questo contesto Reggio Emilia è tra le province più esposte a livello nazionale, con esportazioni che valgono (sempre a fine 2019) l’1,7% del valore aggiunto provinciale. In questa classifica la nostra provincia si pone al sesto posto in Italia a pari merito con altre province e al secondo in regione, dietro Piacenza e sullo stesso livello di Parma. Lo rivela una ricerca dell’ufficio studi Lapam Confartigianato che ha analizzato i dati a fine 2019, prima dell’avvento del virus che sta bloccando anche il nostro Paese.

“E’ evidente che i danni economici del corona virus nei confronti del nostro tessuto produttivo sarà pesantissimo – spiega il Presidente Lapam Confartigianato, Gilberto Luppi -. Il nostro territorio esporta in modo molto accentuato verso la Cina e dalla Cina importa materie prime e altri prodotti. Il crollo delle esportazioni e più in generale degli scambi commerciali con il colosso asiatico rischia di fare malissimo a tante imprese di diverse dimensioni. Naturalmente, oltre alle grandi imprese, saranno fortemente penalizzate anche le piccole imprese della subfornitura. Questo virus, oltre naturalmente ai danni per la salute che sono sempre i primi da considerare e monitorare, creerà problemi enormi per l’economia modenese”.

Nel 2019 l’Italia ha esportato in Cina 12.993 milioni di euro (quindi poco meno di 13 miliardi di euro) e importa per poco meno di 32 miliardi di euro. All’interno della distribuzione settoriale del made in Italy dominano macchinari (29,7%) e moda (18,2% la somma di tessile, abbigliamento e pelle). L’export nei settori di micro e piccola impresa, ovvero food, moda, prodotti in metallo, legno e mobili, gioielleria e occhialeria, è pari al 29,8% del totale, per un valore di 3.875 milioni di euro. Le stime preliminari sul trend del 2019 recentemente pubblicate dall’Istat indicano che lo scorso anno l’export verso la Cina è sceso dell’1% a fronte di un aumento del 3,8% delle esportazioni nei paesi extra Ue. Migliore il trend dell’export dei settori di micro e piccola impresa che nei primi dieci mesi del 2019 sale del 3,3%.

 

(G.A.)