Riceviamo e pubblichiamo
“Nel 2020 ricorre il millennio della nascita di Ildebrando di Sovana, il papa San Gregorio VII, il grande papa che ha combattuto per la libertà della Chiesa e delle sue istituzioni, per la vita apostolica del clero combattendo la simonia e altri peccati che macchiavano la vita dei sacerdoti, dei monaci e del popolo cristiano”.
Così esordisce la lettera pastorale del cappuccino mons. Giovanni Roncari, vescovo della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello (provincia di Grosseto) con cui annuncia le celebrazioni del millenario della nascita del santo Pontefice, protagonista nel 1077 dello storico incontro con l’imperatore Enrico IV nel castello di Canossa alla presenza di Matilde. Scriveva Papa Gregorio VII all’imperatore Enrico IV: “Quello che desideriamo è la pace, ma la pace di Cristo, pace non solamente con voi che Dio ha posto al più alto fastigio, ma con tutti gli uomini. E desideriamo con tutto il cuore e con tutta l’anima nostra che siano riconosciuti i diritti di tutti”.
Mons. Roncari precisa che “il 2020 è la data più accreditata e accettata dagli storici, vista l’incertezza delle fonti della nascita di Ildebrando di Sovana” eletto papa nel 1073; e poi formula questa domanda: che senso ha celebrare un uomo nato appunto mille anni fa, in una stagione molto diversa dalla nostra, e la cui opera per quanto importante, sembra ormai consegnata definitivamente alla storia? Nei libri di storia sia civile che della Chiesa si parla di riforma gregoriana comprendendo con questo termine una serie di personaggi e avvenimenti che caratterizzano la chiesa medievale, e che lasciano tracce profonde nelle epoche successive. Il vescovo Giovanni osserva poi che l’epoca attuale, sia civile sia ecclesiale, vive e soffre problematiche molto diverse dall’età medievale.
Questo l’intendimento che la diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello si prefigge: “Noi, però non vogliamo celebrare un evento accademico che possa coinvolgere solo degli studiosi, ma vogliamo vivere un appuntamento ecclesiale”. E il modo concreto lo insegna la Chiesa stessa che celebra e onora i santi: “Noi onoriamo il nostro Patrono nello spirito della Chiesa e della sua liturgia. Desideriamo anche avvalerci di questa bella occasione per riflettere, attraverso opportune iniziative, sul nostro essere chiesa”.
Papa Gregorio VII morì il 25 maggio a Salerno in solitudine, pronunciando, secondo la tradizione, queste parole: ho amato la giustizia, ho odiato l’iniquità, perciò muoio in esilio. Ildebrando di Sovana fu canonizzato nel 1606; nel sec. XVIII il suo culto fu ostacolato dai sovrani sostenitori dell’assolutismo illuminato.
Nell’ambito delle celebrazioni dell’anno gregoriano avrà luogo l’esposizione nella cattedrale di Sovana delle reliquie di San Gregorio VII, conservate nella cattedrale di Salerno in un’urna finemente decorata e rivestite dei paramenti pontificali. L’arrivo delle reliquie del corpo di San Gregorio VII è previsto sabato 22 febbraio, festa della cattedra di San Pietro; alle 14,30, l’ingresso nel territorio diocesano, provenendo da Salerno, al Chiarone, per poi proseguire alle 15 ad Albinia, alle 15,45 a Manciano e a Sovana alle 16,30.
Nel suo paese natale San Gregorio sarà accolto dalla cittadinanza, dal clero e dal Vescovo sulla porta dell’antica cattedrale e quindi sarà posizionato sul presbiterio. Seguirà il canto dei vespri solenni , al termine del quale il «custode portitore» delle reliquie di Salerno, don Antonio Capone, sigillerà l’urna reliquiario che sarà traslata nella navata sinistra della cattedrale dove rimarrà esposta alla pubblica venerazione fino al prossimo 14 settembre.
L’anno gregoriano ha avuto inizio il 2 febbraio, festa della presentazione di Gesù al Tempio; tutti i fedeli visitando la chiesa concattedrale di Sovana possono ricevere l’indulgenza plenaria.
Nelle domeniche di Quaresima sono previsti i pellegrinaggi dei quattro vicariato in cui è articolata la diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello alla cattedrale di Sovana, “dove la celebrazione della Messa – scrive ancora mons. Roncari – sarà presieduta da uno dei vescovi, miei predecessori, come segno di comunione e della successione apostolica che edifica la Chiesa”; si tratta di: mons. Mario Meini, attuale vescovo di Fiesole; mons. Guglielmo Borghetti, vescovo di Albenga-Imperia; mons. Eugenio Binini, vescovo emerito di Massa Carrara; mons. Augusto Paolo Lojuduice, arcivescovo di Siena.
Lunedì 25 maggio, solennità di San Gregorio VII patrono della diocesi, a Sovana nell’antica cattedrale di San Pietro alle ore 18 la solenne concelebrazione sarà presieduta dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato del Santo Padre Francesco. Concelebreranno i vescovi della Toscana.
Infine, sabato 12 settembre la diocesi nell’aula Paolo VI incontrerà Papa Francesco, il successore di Pietro e di Gregorio VII. Nella lettera di richiesta di udienza mons. Roncari ha scritto “Vorremmo anche che il nostro cammino giubilare possa concludersi con un pellegrinaggio alla Sede Romana e con l’incontro con lei, Padre Santo, attuale successore di San Gregorio VII, per cogliere dalla sua parola l’incoraggiamento che, pur nel mutare dei tempi e dei luoghi, il Vangelo è sempre possibile viverlo e testimoniarlo“.
A Reggio Emilia, nella chiesa parrocchiale di “Regina Pacis” esiste uno dei pochissimi altari nel mondo dedicati a San Gregorio VII; la pala marmorea è opera della scultrice correggese Carmela Adani; inoltre il 13 ottobre 1985 a Carpineti, in occasione del nono centenario della morte del “Papa di Caniossa”, venne promossa dalla Sezione Reggiana della Deputazione di Storia, assieme al Comune di Carpineti, una giornata di studi i cui atti costituiscono il fascicolo 66 – numero speciale - del “Bollettino Storico Reggiano”.
Giuseppe Adriano Rossi