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Bismantova: nuova vita per l’Eremo antico

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Collaborazione tra enti civili e religiosi. Nasce un progetto per il recupero culturale e spirituale di un luogo del cuore per migliaia di persone

Pietra di Bismantova

È in fase di realizzazione il progetto di recupero e allestimento degli spazi interni all’ex Eremo benedettino presso la Pietra di Bismantova, donato generosamente dalla Diocesi di Reggio Emilia e dalla Unità Pastorale Bismantova (Parrocchia di Ginepreto) al Parco nazionale con l’impegno di realizzare un centro dedicato alla custodia del creato. Il progetto è finanziato nell’ambito del programma di sviluppo rurale e altresì del programma leader della Regione Emilia-Romagna.
L’intervento garantirà recupero e funzionalità completa e nuova immagine del piano seminterrato dell’Eremo benedettino. Con un ulteriore intervento in fase di avvio, si allestiranno spazi interni con arredi e strumenti idonei allo svolgimento di attività didattiche e convegnistiche e al coinvolgimento dei visitatori in esperienze e conoscenze dell’essenza specifica del luogo, che si esprime nell’incontro tra natura e spiritualità, oltre che nella particolare geomorfologia della Pietra di Bismantova e delle aree circostanti. Nel progetto è previsto l’allestimento di un percorso guidato, caratterizzato dall’esplicitazione dei contenuti dell’enciclica Laudato Si’. Vi sarà una sala multimediale polifunzionale aperta all’utilizzo di associazioni ed enti partner del progetto, spazi espositivi con pannelli informativi e book shop e un punto di presidio dei Carabinieri forestali.

Fausto Giovanelli

Il progetto ha per protagonisti il Parco nazionale tosco emiliano, Diocesi di Reggio Emilia, unità pastorale “Beata Vergine di Bismantova”, il Comune di Castelnovo ne’ Monti, Gal Antico Frignano Appennino reggiano. Sono partner Legambiente, Cai, Guide Alpine della Pietra, Saer, la società di geologia, Centro Etica Ambientale di Parma.
Nel 2017 la Diocesi di Reggio Emilia, la Parrocchia di Ginepreto e il Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano hanno sottoscritto un protocollo d’intenti e i conseguenti atti di trasferimento della proprietà del complesso edificato dell’Eremo di Bismantova, per la sua conservazione, per il suo recupero architettonico con destinazione a luogo di “documentazione, testimonianza e servizi sulla spiritualità e geologia” della Pietra, ispirati all’etica della custodia del Creato. Il Parco nazionale aveva accettato di subentrare nella proprietà assumendo l’onere di provvedere al recupero architettonico dell’Eremo per farne un centro culturale, testimoniale e informativo dedicato al secolare incontro tra la fede religiosa e la bellezza della natura che si è realizzato a Bismantova.
Le intenzioni iniziali (le riportiamo di seguito NdR)  si stanno ora concretizzando e si prevede che entro giugno 2020 il cantiere, seguito dall’architetto Cristina Costa e dall’ingegner Stefano Croci e i loro collaboratori, sarà portato a un primo esito. È stato salvaguardato, come elemento di integrazione naturale, il grande acero che campeggia all’ingresso, dando veramente l’idea di un luogo dove natura e spiritualità si connettono.
Il percorso tecnico, edilizio e di recupero di ristrutturazione è stato anche un percorso culturale che è passato da alcune mostre, conferenze e un concerto (“Missa Gaia – Earth Mass” di Paul Winter con la partecipazione straordinaria di Amanda Sandrelli. Eseguito dall’Ensemble Idml, Coro Diocesano di Reggio Emilia, diretto dal Maestro Giovanni Mareggini, soprano Sara Fornaciari).
Mentre andiamo in stampa si sta organizzando la lezione magistrale del vescovo Massimo Camisasca, il 5 febbraio, su “La natura, anticipazione del paradiso” con riflessioni dal trentesimo canto del Purgatorio di Dante Alighieri.
Assieme al Non festival su sacro e natura organizzato dal Comune di Castelnovo ne’ Monti si arriverà, tra la primavera e l’estate, all’inaugurazione con una “lettura continua”, di brani dell’enciclica del Laudato Si’. Si riunisce ormai regolarmente il comitato di gestione previsto nell’accordo iniziale e si sono aperte relazioni con il centro di etica ambientale della diocesi di Parma. Il grande crollo del 2016 ha smosso non solo le grandi rocce ma anche Regione, Protezione Civile e Comune per la messa in sicurezza delle pareti. D’altro lato il comitato per il santuario ha portato a termine e riaperto la Chiesa oggi di nuovo frequentata.
Tutto ciò si accompagna a una crescita esponenziale delle presenze e dell’attrattività turistica, ma al tempo stesso ne è correttivo ed elemento di qualificazione.
“La frequentazione di Bismantova non dovrà essere solo l’invasione domenicale di ‘un bel posto’, non vogliamo un mordi e fuggi senza qualità - dichiara Fausto Giovanelli.

Alberto Niceli

Tenere alti i valori culturali e di spiritualità è essenziale perché la Pietra di Bismantova non sia trasformata in un luna park. Siamo impegnatissimi a custodire il valore nazionale e metatemporale di questo monumento al paesaggio, luogo identitario di tante persone e diverse generazioni. Forse non potrà più essere un Eremo, sarà comunque un Santuario.
Il Parco nazionale ha per missione la conservazione della natura e deĺla biodiversità, per cui la relazione tra religione ed ecologia introduce a dimensioni più profonde e a nuovi livelli di impegno e di dialogo a tutto campo. È di grandissimo peso, per la sfida mondiale della sostenibilità, il ruolo delle grandi religioni che ispirano l’etica e il comportamento di miliardi di esseri umani sul pianeta.
La Pietra è da sempre un luogo di alta testimonianza. Forse è per questo che il cammino, che sembrava impossibile, è stato invece in questi anni molto veloce. In soli tre anni si sono susseguiti trasferimento di proprietà, avvio e conclusione dei lavori: tutto sta avvenendo in un tempo molto rapido dopo un abbandono ultra quarantennale.

Le risorse a disposizione (500.000 euro) sono scarse per un impegno di questo livello, ma il risultato sarà comunque grande. Forse ci sarà una coerenza con la Laudati si’ in questo approccio sobrio ma in compenso impegnato, appassiono e sostenuto da tante collaborazioni.
Gli interventi Valore del luogo: “Assieme ai valori religiosi anche quelli umani” Già nel momento della sottoscrizione si era stabilito che la futura gestione del centro sarebbe stata accompagnata da un comitato permanente di indirizzo e garanzia composto di rappresentanti della Diocesi di Reggio Emilia, della Parrocchia di Ginepreto, del Vicariato della Montagna, del Comune di Castelnovo ne’ Monti e del Parco nazionale.

Don Evagenlista Margini

Il vicario generale della Diocesi monsignor Alberto Nicelli afferma: “La transazione a favore del Parco nazionale dell’ex Eremo di Bismantova offre un’importante opportunità per il rilancio dell’intero complesso evitando che, anche causa della caduta massi e del perdurante abbandono, si creassero le condizioni per una disaffezione nei confronti di uno dei luoghi di Fede tradizionalmente più cari alle popolazioni montanare; occorre inoltre sottolineare i risvolti collegati alla promozione spirituale, poiché l’ex Eremo sarà destinato a luogo preposto alla divulgazione delle istanze etico-religiose della custodia del Creato, così validamente espresse nella recente enciclica papale Laudato Si’. Aspetto, questo, condiviso dalla Santa Sede”.

Don Evangelista Margini, allora parroco di Castelnovo ne’ Monti e Ginepreto disse: “L’Unità Pastorale delle parrocchie di Castelnovo ne’ Monti accoglie con grande disponibilità l’invito a contribuire e a rilanciare i valori religiosi e umani legati alla Pietra di Bismantova con il suo territorio, la sua storia, il suo santuario. Il santuario sarà presto riaperto e continuerà a essere segno e testimonianza di una storia di spiritualità e di pellegrinaggi, punto di riferimento per quanti desiderano pregare e ritrovare forza e nuove energie spirituali. Siamo grati per il lavoro di restauro curato dal comitato di fedeli. Ci auguriamo che il comitato diventi il sostegno pastorale e amministrativo del santuario e continui l’opera iniziata con tanto entusiasmo e capacità”.

Per il sindaco Enrico Bini il recupero del complesso dell’Eremo è “un progetto importante che permetterà di valorizzare questo luogo sul quale il Comune e la Regione stanno compiendo uno sforzo indispensabile per la messa in sicurezza, per riconoscere sempre meglio il vero valore della Pietra. Nel bilancio 2020 abbiamo previsto nuove risorse perché il progetto possa avere successo”.

 

Leggi Apenninus  n. 1 su Redacon "Speciale Monte Caio"

Leggi Apenninus  n. 2 su Redacon  "70 progetti per l'Appennino Tosco Emiliano" (i pezzi si aggiungeranno man mano che saranno pubblicati nei prossimi giorni)

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