Camminando per Casarola, piccolo borgo del monchiese immerso nella selvaggia Val Bratica, si respira arte.
Quella del sommo poeta Attilio Bertolucci, che proprio a Casarola scrisse alcuni dei suoi versi più celebri. Quella del figlio maggiore Bernardo, regista di fama internazionale, che qui ha scritto la sceneggiatura di Novecento e che amava descrivere Casarola “il paese che tutti credon fola”.
E ancora quella del figlio minore di Attilio, Giuseppe, regista e uomo di teatro, che sempre a Casarola, insieme all’amico Roberto Benigni, ha scritto il copione di Berlinguer ti voglio bene. Quale modo migliore per valorizzare quest’aurea di cultura, se non dare vita ad un Parco Letterario ® che celebri i tre geni della famiglia Bertolucci?
Il progetto inserito nell’Action plan del Mab Unesco si propone di associare il borgo di Casarola alla rete dei Parchi Letterari italiani, istituendo l’intesa con la srl Paesaggio culturale italiano un Parco Letterario intestato alla famiglia Bertolucci. “A tale scopo si propone un patto di collaborazione tra il Comune di Monchio delle Corti, il Comune di Parma, il Parco nazionale, i Parchi del Ducato e il Comitato Pro Casarola”. Prevede l’ingresso, già dal 2020, di Casarola nel circuito dei Parchi Letterari, che per loro definizione sono “parti di territori caratterizzati da diverse combinazioni di elementi naturali e umani che illustrano l’evoluzione delle comunità locali attraverso la letteratura”.
Capofila di questo progetto è il Comune di Monchio e il sindaco di Monchio, Claudio Riani, ne è referente.
“Si tratta di una bellissima sfida e di una grande opportunità per il nostro territorio - spiega Riani -, che punterà sulla valorizzazione ambientale, culturale e paesaggistica dell’alta Val Bratica. Il Parco Letterario, che potrebbe essere inaugurato tra giugno e luglio del 2020 e che crescerà poi negli anni a venire, rappresenterà per Monchio un valore aggiunto ma anche un’opportunità di sviluppo.
Insieme al Parco Letterario andrà, infatti, coltivata una nuova cultura di turismo: dovrà aumentare la ricettività e dovremo promuovere un cambiamento culturale nelle persone del posto”.
Un traino che va in doppia direzione, dunque, che punta “a un turismo di nicchia – come precisa Riani -. Non certo grandi numeri, ma i numeri giusti per dare un’opportunità di crescita al nostro territorio”. “Il progetto – anticipa il sindaco – prevede in futuro anche lo sviluppo di casa Bertolucci, dove saranno organizzati eventi, manifestazioni culturali, reading letterari”.
“Il Parco Letterario sarà un parco ‘diffuso’ sul territorio in cui promuovere il nostro patrimonio storico e culturale legato alla famiglia Bertolucci – approfondisce Marta Simonazzi, presidente del Comitato Pro Casarola -. Giù da 20 anni a Casarola organizziamo eventi legati ai Bertolucci, come la Casa del Poeta e il workshop di Architettura, ma il fatto di entrare dentro al circuito dei Parchi Letterari ci darà sicuramente maggiore visibilità a livello nazionale, oltre che una ‘tutela’ letteraria di questi luoghi, resi celebri da versi e immagini che rischiano di essere cancellati se non si valorizzano”.
“Far rientrare Casarola e la Val Bratica in un’organizzazione che tutela come quella dei Parchi Letterari ci offrirà una forte spinta di autorevolezza nel proporre e portare avanti iniziative ed eventi - conclude la Simonazzi -, che si pongano l’obiettivo di far avvicinare il visitatore alle suggestioni e alle emozioni che il poeta, lo scrittore e il regista hanno vissuto a Casarola”.
(Beatrice Minozzi)
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I Parchi Letterari sono parti di territori caratterizzati da diverse combinazioni di elementi naturali e umani che illustrano l’evoluzione delle comunità locali attraverso la letteratura.
Sono i luoghi stessi che comunicano le sensazioni che hanno ispirato tanti autori per le loro opere e che i Parchi intendono fare rivivere al visitatore elaborando interventi che ricordano l’autore, la sua ispirazione e la sua creatività attraverso la valorizzazione dell’ambiente, della storia e delle tradizioni di chi quel luogo abita.
Molte delle più celebri opere letterarie e poetiche, ambientate in luoghi reali legati alla vita o alle vicende di un autore o scelti per affinità culturale, offrono un metodo originale di interpretazione dello spazio; consentono infatti di reinterpretare il territorio e di dare un significato ai luoghi in un equilibrato connubio tra paesaggio, patrimonio culturale e attività economiche.
Le ambientazioni di romanzi, racconti, novelle o poesie - siano esse case, ruderi, centri storici, campagne o periferie - diventano fonte di conoscenza di paesaggi e di ambienti che si configurano come patrimonio specifico e testimone dei valori naturali, storici e culturali delle comunità locali da proteggere, conservare e rivitalizzare.
I Parchi Letterari assumono il ruolo di tutela letteraria di luoghi resi immortali da versi e descrizioni celebri che rischiano di essere cancellati e che si traducono nella scelta di itinerari, tracciati attraverso territori segnati dalla presenza fisica o interpretativa di scrittori. Un singolare percorso che fa rivivere al visitatore le suggestioni e le emozioni che lo scrittore ha vissuto e che vi ha impresso nelle sue opere (Stanislao Nievo).
Il lettore dispone così di una chiave di lettura che stimola la visita di luoghi altrimenti considerati solo per il loro panorama: un viaggio reso reale ed attuale dall’incontro con personaggi viventi che
introducono ad un racconto inseparabile dalla località che li ospita.
Capire quanto l’opera letteraria sia potente nell’avvicinare il lettore all’ambiente descritto da un autore, è sicuramente il primo passo per offrire allo stesso lettore i mezzi per essere coinvolto e partecipare alla tutela di quell’ambiente.
I Parchi Letterari non si limitano a custodire e divulgare la letteratura attraverso i luoghi, ma pretendono di salvaguardare i luoghi attraverso la letteratura.
(Stanislao de Marsanich, presidente de I Parchi Letterari)
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