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L’opera di Angelo Picciati dedicata alla giornata della memoria ha trovato un titolo

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La settimana scorsa, il pittore carpinetano aveva svelato - prima ad un ristretto gruppo di amici, poi ad un pubblico più vasto, anche grazie a Redacon - il suo tributo alla memoria della Shoah.

Con generosità, aveva proposto ai fruitori della sua opera di proporne un titolo. Detto fatto.

Il 2 febbraio scorso, nel teatro parrocchiale di Carpineti, l'opera di Picciati è stata esposta accanto al palcoscenico, coperta da un sottile foglio di carta velina. Luogo e data non erano casuali. Infatti, la sua presenza ha accompagnato lo svolgimento dello spettacolo del Club per l'Unesco di Carpineti - "Tuttig[i]usti. Sulle tracce del Giusto Francesco Tirelli" - messo in scena per onorare la giornata della memoria. Al termine della rappresentazione  - che ha visto alternarsi sul palco 15 ragazzi dagli 8 ai 13 anni, con una storia inedita - il frutto creativo di Picciati è stato finalmente mostrato a tutti i presenti, che cogliamo l'occasione per ringraziare della partecipazione. Questi ultimi hanno avuto così la possibilità di compilare il quadro sui generis e di proporre il titolo, a loro avviso, più adeguato, compilando un semplice modulo.

Dopo alcuni giorni di riflessione, il pittore ha scelto quello suggerito dalla giovanissima carpinetana Chiara Domenichini: "Il filo della memoria".

Proprio con le sue parole concludiamo dunque questo breve resoconto, certi che valgano più di qualsiasi altro nostro commento:

«"Il filo della memoria". Osservando l'opera di Angelo Picciati, ho notato subito un filo spinato. Dentro di me si è acceso un forte pensiero, un ricordo per tutte quelle persone che hanno vissuto quel filo, per tutte quelle persone che guardandosi intorno vedevano fili spinati e sofferenza, per tutte quelle persone che guardando quel filo pensavano e pregavano per i propri cari».