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Castelnovo, la qualità dell’aria è buona ma serve l’impegno di tutti

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L’impegno per ridurre l’inquinamento atmosferico dovrebbe provenire da tutti i cittadini. Basterebbero piccole azioni quotidiane per migliorare la qualità della vita e dell’ambiente, a vantaggio in primis del turismo locale. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che molti villeggianti vengono nei nostri paesi e territori per cercare “aria buona” e zone verdi.

Nei giorni scorsi è stata trasmessa all'Assessorato all'ambiente di Castelnovo la relazione sulla campagna di rilevazione della qualità dell'aria condotta nel mese di ottobre 2019. “Per tutti gli inquinanti - hanno spiegato dal comune - non si sono avuti superamenti dei valori limite di riferimento, né si sono osservate criticità imputabili a situazioni locali. Rispetto al 2018 si riscontra una concentrazione inferiore di tutti gli inquinanti. Il giudizio complessivo sulla qualità dell’aria è buono”.

“Avevamo richiesto una nuova rilevazione, come facciamo a cadenza regolare da alcuni anni, - ha spiegato l’assessore Chiara Borgi -  per tenere sotto controllo la presenza di inquinanti nella nostra atmosfera. Dati importanti, visto che nel periodo in esame la pianura padana era indicata come una delle zone più inquinate d'Europa. La stazione mobile di rilevamento era posizionata nell'area del quartiere Peep - Pieve, anche per valutare le possibili implicazioni dopo l'apertura della nuova variante al Ponte Rosso. In questa campagna le concentrazioni di particolato, sia PM10 che PM 2.5, sono risultate contenute e ampiamente inferiori alle stazioni della pianura, dato che ci conforta ma non ci esime da continuare a lavorare per preservare l'ambiente appenninico”.

 

Quali sono principali inquinanti

Il trasporto urbano privato su gomma è una delle fonti principali di inquinamento. Nelle città che si produce il maggior impatto negativo sulla qualità dell’aria, ma l’utilizzo della macchina anche per fare pochi chilometri è l’abitudine di molti. Secondo alcuni dati il trasporto privato su gomma causa il 16% delle emissioni totali di Pm 2,5, il 66% delle emissioni di ossidi di azoto e per il 18% degli ossidi di zolfo.

Secondo i dati forniti dall’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è però la combustione di biomasse responsabile del 99% delle emissioni di particolato proveniente dalle nostre case.

Le tecnologie tradizionali (caminetti a legna e stufe) sono state quindi responsabili della maggio parte di emissioni di particolato (gas inquinante) del settore, contro il 9% di emissioni riferibili alle tecnologie più avanzate quali stufe a pellet, caminetti chiusi e stufe a ricarica automatica.

Anche l’agricoltura e l’allevamento producono gas inquinanti. La maggior parte delle emissioni di nitrati e nitriti deriva ad esempio dall’utilizzo massiccio di fertilizzanti che vanno nell’atmosfera.

Per migliorare la qualità dell’aria che ci circonda dovremmo migliorare l’efficienza energetica delle nostre abitazioni, ma soprattutto non sprecare. Non sprecare benzina quando possiamo andare a piedi o con i mezzi pubblici, a beneficio della salute o ad esempio non tenere il riscaldamento troppo elevato. Scelte di vita che farebbero bene alla salute e al portafoglio.

1 COMMENT

  1. Forse non vi è mai capitato di stare dietro a certe vecchie corriere…io uso la macchina che non fa un fumo così.Iniziamo a fermare i mezzi pubblici e non che inquinano a vista d’occhio….sarebbe già qualcosa e ce ne sono parecchi in giro o li vedo solo io….

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