Un giovane bibliotecario, Andrea De Piano, ed un esperto “di lungo corso”, Savino Rabotti, sono i vincitori della quarta edizione del “Premio Ugo Bellocchi”, che ricorda lo studioso reggiano scomparso nel 2011 e di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. Il riconoscimento, voluto dalla figlia Lisa assieme alla Sezione di Reggio Emilia della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi ed al Centro Studi sul Dialetto Reggiano, premia ricerche sulla cultura e sulle tradizioni dialettali reggiane.
La giuria ha attribuito quest’anno il premio ex aequo a due lavori molto diversi tra loro, ma entrambi interessanti anche per gli studiosi futuri.
Andrea De Piano ha collazionato tutte le schede bibliografiche delle pubblicazioni sul dialetto reggiano esistenti nelle biblioteche dell’Emilia Romagna, offrendo un importante strumento per reperire testi dialettali reggiani sparsi in varie sedi. Ha lavorato ricercando per autore, per titolo e per un vasto soggettario, producendo anche interessanti riflessioni sulla diffusione dei testi stessi.
Savino Rabotti, con “La mia nonna mi diceva”, ha raccolto una ricca documentazione di canti, “conte”, poesiole, filastrocche in dialetti di diverse zone dell’Appennino, in particolare della Valle del Tassobbio. Si tratta di un ampio materiale, normalmente affidato alla tradizione orale, che in questo modo non andrà perduto.
La premiazione si è svolta sabato 1 febbraio - in occasione dell’annuale seduta monografica di studio della Deputazione sul dialetto reggiano - nella Sala Civica della Biblioteca del Comune di Albinea, cui è stato donato il ricco fondo documentario dialettale raccolto da Ugo Bellocchi nel corso della sua lunga vita di studioso. Nell’occasione è stato anche annunciato che presto verrà bandita la quinta edizione del Premio.
Complimenti vivissimi a Savino valente cultore delle tradizioni della nostra terra.
Ivano Pioppi
Congratulazioni a tutti e due, qualcosina in più per Savino da una sua ammiratrice
EldaZannini
Mi complimento in particolar modo con Savino Rabotti, un esempio per tutti.
Celeste di Toano