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Istrice. Foto di Umberto Gianferrari

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Con il nome di porcospino si indica sia il riccio, sia l’istrice (Hystrix cristata). Quest’ultimo è un roditore i cui aculei hanno una struttura che varia secondo le zone del corpo in cui si trovano: peli con punta rigida, aculei veri e propri lunghi fino a 40 cm e setole dure lunghe oltre 20 cm. Le setole hanno l’estremità così rigida e tagliente che in alcune tribù africane sono utilizzate per la punta delle frecce. Personaggi illustri come Aristotele e Shakespeare sostenevano che gli istrici sono in grado di lanciare, per difendersi, gli aculei. Ma non è vero. Accade, piuttosto, che, quando sono eccitati, gli istrici rizzino la schiena. Gli aculei, agitati e battuti gli uni contro gli altri, producono un suono tintinnante e minaccioso. In questa circostanza, per via delle contrazioni muscolari, quelli non ben impiantati nella cute possono staccarsi con tale violenza da conficcarsi, a volte, profondamente nel legno o nei pantaloni del malcapitato. È frequente trovare al suolo aculei staccati, o caduti. Da questo sembra derivare la leggenda degli istrici che lanciano le loro “frecce”.