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“Grido di dolore dell’Appennino”. Reazioni politiche del giorno dopo

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"#Gridodidolore #Appennino - scrive a Redacon Fausto Giovanelli, esponente Pd e presidente del Parco nazionale dell'Appennino - Ha vinto l’Emilia Romagna ha vinto Bonaccini ha vinto persino il Pd (!), ma L’ Appennino? Personalmente potrei dire abbiamo vinto. Ma onestamente…". Secondo l'ex sentatore: "C’è un grande scontento e un grande problema da guardare negli occhi e al di là degli occhi! I colori delle mappe spaccano in due quello che in realtà è molto più mescolato e intrecciato. Allora proviamo a intrecciare anche una discussione nel merito. No ai citofoni con telecamera, ma sì a domande e risposte. Ci sono sindrome di abbandono e anche abbandono senza sindrome. Ma - al di là della diagnosi - non difficilissima, quali sono le risposte?"

"Qui viene il difficile - aggiunge Giovanelli -. Se questo tema della nuova competizione e del nuovo conflitto tra città e aree rurali emerge in tutta la regione (e in tutto il mondo dagli Usa alla Gran Bretagna alla Francia!) vuol dire che le soluzioni non sono semplici e non le abbiamo trovate. Magari la globalizzazione e l’economia della conoscenza stanno ricreano e riacutizzando in forme nuove problemi antichi. Ma dobbiamo ricominciare a cercarle subito, adesso la campagna elettorale è finita. La demografia e gli spostamenti di popolazione e stili di vita rispondono a processi profondi,certamente non solo locali; e certamente non si determinano facilmente con politiche di di annata. Azzeriamo il pregiudizio il pregresso e il precostituito: discutiamo delle soluzioni e confrontiamoci su cosa fare di nuovo o cosa rifare di già fatto su cosa realizzare o cosa sperimentare. Non credo a soluzioni locali e fai da te. Ma nemmeno a soluzioni portate da miracolistiche politiche dall’alto. Probabilmente serve l’incontro tra le assunzione di responsabilità e l’impegno anche creativo di chi vive qui (guardarsi in faccia e tirarsi su le maniche) e quello parallelo di chi amministra risorse e politiche da ambiti più alti e forti (la regione , l'Europa e altri). Ciascuna delle due cose da sola non è bastata fin ora è difficilmente basterà di qui in avanti. Parliamone".

In una nota firmata dai candidati consiglieri - Natascia Cersosimo, Paola Soragni, Norberto Vaccari, Vincenzo Riccobene, Luisa Catellani, Gianni Bertucci - del Movimento Cinque Stelle (nessuno eletto) si legge: "Prima di tutto grazie ai 13.332 elettori pari al 5.22% che hanno confermato la fiducia al Movimento 5 Stelle in provincia di Reggio nella più difficile campagna elettorale e momento della sua storia. Il Movimento 5 Stelle avrà due consiglieri regionali: Silvia Piccinini e Giulia Gibertoni. Due come agli inizi nel 2010. Nonostante il grande momento di difficoltà, in una campagna elettorale difficilissima e polarizzata (rivendichiamo e continueremo a rivendicare il nostro essere oltre destra e sinistra, la 'terza via'), non siamo quindi scomparsi come racconta Salvini al quale ricordiamo che tutti nella loro storia hanno subito momenti di crisi. La sua Lega in Regione ebbe anche il 3% e poi il 2.6% nel 2013 e due anni prima il 13%... Ora è tempo di ripensare a noi stessi, agli errori commessi, riorganizzarsi e gli “Stati Generali” di marzo serviranno a questo. Questa campagna elettorale ci ha regalato però una grande risorsa umana. Simone Benini, un consigliere comunale di Forlì, che pur sapendo che difficilmente sarebbe entrato in consiglio regionale, si è speso per un mese e mezzo in centinaia di banchetti, nelle piazze, al freddo dando l’esempio a tutti noi di che cosa significa lottare per un ideale e il bene comune. Simone e il suo esempio, il suo modo di essere non divisivo ma saper unire con il sorriso devono servire per ripartire, fare autocritica e rilanciare il nostro progetto. Ora sotto con i temi per la comunità di Reggio sulla quale inizieremo subito ad incalzare la giunta Bonaccini. I nostri consiglieri regionali ripartiranno subito perché in Regione ci sono promesse che erano parte del programma del Movimento 5 Stelle che Bonaccini ha detto di sposare: 1) Riapriamo subito il Punto Nascite di Castelnovo ne' Monti; 2) Va potenziata la linea ferroviaria Reggio-Novellara-Guastalla. Non se ne può più di questi disagi; 3) Ci aspettiamo bus gratuiti per tutti durante i periodi di smog e per gli studenti; 4) Subito un serio piano di riconversione ecologica della nostra economia. A questo puntiamo su altri due punti del programma del Movimento 5 Stelle sul quale daremo battaglia: subito al taglio Irap per le start up innovative e rendere fruibile ad artigiani, commercianti, micro imprese il fondo regionale per il Micro Credito che vogliamo portare da 2 a 10 milioni di euro".

Matteo Manfredini e risultato il consigliere montanaro più votato: "Abbiamo condotto questa campagna elettorale con passione e impegno, incentrando il lavoro sull'Appennino reggiano. La mia candidatura è partita dal basso poche settimane fa, spinta da alcuni amministratori locali e da decine di giovani ragazzi. Durante le prime settimane di lavoro alcuni mi hanno detto che si trattava di una scelta folle, visto che in montagna i voti erano pochi e molti a destra. Siamo andati avanti su questa strada, sia perché sono nato in Appennino sia perché credevamo che questo territorio dovesse esprimere almeno un rappresentante in consiglio regionale. Avevamo ragione noi. In Appennino abbiamo raccolto centinaia di voti, nella maggioranza dei comuni ho avuto più preferenze dei candidati Pd. Oltretutto in una lista civica che ha preso pochi voti, senza risorse, partiti in ritardo e senza un partito dietro. Ringrazio tutti per la fiducia e per l'aiuto. Sono passato per le piazze, per i negozi, per le stalle e per i caseifici. Abbiamo visto una realtà che necessita un piano di sviluppo immediato e urgente, un'area che deve essere soggetta ad una defiscalizzazione importante. Ho ricevuto decine di telefonate ieri, da politici nazionali e da ex ministri, meravigliati, che mi hanno chiesto come sia stato possibile.  La risposta è semplice: abbiamo ascoltato, abbiamo girato ed abbiamo fatto sintesi. Abbiamo fatto cioè quello che qualsiasi politico dovrebbe fare. Con serietà e senza interessi personali. Coinvolgendo ragazzi giovani e amministratori locali (che ringrazio per il sostegno). Abbiamo fatto squadra e massa critica. Purtroppo il risultato globale della montagna non è stato soddisfacente".

"Oggi sento - prosegue Manfredini - gli echi di una classe politica lamentarsi e dare strategie sui motivi di un Appennino che per l'ennesima volta vota a destra. Ho l'orgoglio di non aver fatto campagna politica al caldo, a dare sentenze, ma di avere lavorato sul campo e di essere anche stato attaccato e criticato per scelte sbagliate non mie. Ma sapevo facesse parte del gioco. I voti di preferenza di Castelnovo, Villa Minozzo, Casina e Carpineti sono la testimonianza che la politica dell'ascolto e del confronto premia. Proponendo soluzioni, senza paura e senza essere in mezzo alla gente solo per raccogliere voti. La montagna non è a destra a prescindere, è andata a destra perché si è sentita abbandonata. Con una maggiore coesione il risultato poteva essere ancora più incisivo, ma il partito di centrosinistra in montagna ha deciso di sostenere i candidati della bassa. Credo che a sinistra, da civico, senza strutture partitiche di supporto, sia stato un risultato importante. Un primo passo verso un difficile lavoro di recupero che impiegherà tempo ed energia. Assieme ai ragazzi che mi hanno aiutato noi partiamo da qui. Il centrosinistra in montagna riparte da qui. Delle solite analisi sulla sconfitta della sinistra del giorno dopo non sappiamo più cosa farcene. Abbiamo perso troppo negli ultimi anni. Leggo con piacere che Alessio Mammi, eletto nel Pd, vorrebbe venire più spesso ad ascoltare le zone lontane dalla città, tra cui l'Appennino. È il benvenuto. Con piacere lo accompagno per dare voce alle istanze della nostra montagna. Grazie a tutti è stato un risultato straordinario.
Oggi si riparte a fare politica".

 

27 COMMENTS

  1. “….Azzeriamo il pregiudizio il pregresso e il precostituito: discutiamo delle soluzioni e confrontiamoci su cosa fare di nuovo o cosa rifare di già fatto su cosa realizzare o cosa sperimentare…..” Mi sembra impossibile, ma stavolta sono d’accordo con Giovannelli. Specialmente se si passerà dalle parole ai fatti…..Perché a prescindere da chi siede sul trono più alto a Bologna, qui in montagna, ancora una volta, il nostro domani è nelle nostre mani, sin da oggi……

    Umberto

    • Firma - Umberto
  2. In questo articolo,Redacon “ospita” due interventi : uno vecchio e uno nuovo.
    Leggendo si ha una doppia sensazione : che il vecchio non si renda conto di esserlo e il nuovo non abbia abbastanza coraggio.
    Se il primo si facesse da parte (danzando un passo indietro) e il secondo si facesse avanti (senza timori reverenziali) forse si potrebbe “ripartire”, fare cose con sguardi nuovi.
    Il vecchio, un po’ ripetitivo, si congeda dicendo :”parliamone”. Il nuovo parla di “ragazzi …e ripartenze”. Ci vedo una grande differenza, una possibilità di cambiamento. E’ necessario il coraggio del nuovo.

    Enzo Renè Piccinni

    • Firma - Enzo Renè Piccinni
  3. Grazie a te per il non semplice impegno preso, certamente se vuoi aiutare e sostenere l’appenino e le sue genti avrai di sicuro il mio appoggio e il mio sostegno, cerchiamo anche se non c’è un consigliere eletto per l’appennino comunque di fare sentire le nostre istanze in Regione, anche perchè se cede l’appennino poi cede la media collina poi si arriva alla pianura……
    mi aspetto dal rieletto Presidente un impegno serio e costante anche per l’appennino.

    MB

    • Firma - MB
  4. Premetto che sono contento che Bonaccini sia rimasto governatore della Regione. La mia riflessione sta sul perché in montagna la destra prende più voti, certo la chiusura del reparto maternità dell’ospedale di Castenovo ne’ Monti e’ una forte motivazione, poi sicuramente la politica del populista Matteo ha preso piede, con il suo: tutti gli extra comunitari a casa loro e diamo la possibilità a tutti di farsi giustizia da solo… ha fatto il resto. Quassù non è come in città, qui la maggioranza della gente ha la propria casa, col proprio giardino e nessuno può entrarci oltre a loro. E se gli danno la possibilità di sparare addosso a chi si avvicina, certo danno il voto al populista.
    L’egoismo la fa da padrone ormai in tutto il mondo è il razzismo, l’antisemitismo, la xenofobia fomentati dalla lega, sono in forte aumento. Spero che i dirigenti del centrosinistra facciano esperienza di quello che stanno facendo le sardine e, invece di litigare e dividersi come fanno da sempre, creino una politica accattivante che porti i montanari ad aprire gli occhi e vedere chi è davvero il populista che comanda ora. La storia si ripete, nel 22 tutti in piazza a urlare viva Benito, ora è cambiato il nome ma solo quello perché per il resto i due sono uguali.

    Massimo Carpineti

    • Firma - Massimo Carpineti
    • Sig. Massimo Carpineti, Quello che scrive è più fascista di quello che (secondo lei) ha detto Salvini.
      Le sue parole sono alquanto offensive e la sua generalizzazione è uguale a quella di chi dice che tutti gli extracomunitari sono cattivi, ecc…
      Se avessi scritto io quel messaggio mi vergognerei

      Cristian

      • Firma - Cristian
      • Sig. Cristian , non è forse vero che il sig Matteo nel 2014 ha sottoscritto un accordo elettorale con Casapound? Non è forse vero che Casapound è un partito fascista? Non è forse vero che il sig. Matteo fomenta odio xenofobo e razziale? Non è forse vero che gli alleati europei del sig. Matteo sono di estrema destra? Se ho scritto delle cose che lei reputa non vere sul suo sig. Matteo, si informi e ne riparliamo

        Massimo Carpineti

        • Firma - Massimo Carpineti
  5. In montagna c’è stato sicuramente uno spostamento di voti verso il centrodestra ed ovviamente alcuni candidati di tale schieramento hanno ottenuto il posto in consiglio regionale. Tra questi candidati alcuni sono stati presenti varie volte in campagna elettorale sul territorio montano e questo è stato apprezzato sia nel voto sia sui vari social; mi domando pero’ quale valenza risolutiva possa avere denunciare una problematica (tipo frane ,dissesti stradali ecc.) con un filmato sui social e perché gli elettori ritengano tali gesti come indice di attenzione futura verso il territorio. Io la chiamo campagna elettorale.

    IC

    • Firma - IC
  6. Che parole oscene, se gli elettori di Bonaccini parlano così, speriamo lui si dissoci. Stai a vedere che i montanari sparano e chi ha votato Salvini è xenofobo ed altro.
    Bell’ esempio di elettore del centro sinistra. Qui si che si legge astio ed arroganza.
    Faccia un giro in tutta la montagna e si renderà conto perchè in tanti si sono opposti al solito sistema che ha contribuioto a questo sfacelo economico e sociale.
    Cordialità

    fabio

    • Firma - fabio
    • Sig. Fabio, legga la risposta che ho scritto al sig. Cristian, poi ne possiamo parlare. Per quello che riguarda i montanari che sparano, tutti quelli che hanno parlato con me sono della linea dura, dicono tutti che sarebbe giusto farsi giustizia da soli. Sono io che ho parlato con la gente sbagliata? I cattolici, gli ex comunisti, i leghisti, ecc. hanno tutti lo stesso pensiero. Il problema è che ora nel mondo esiste un solo Dio, il Dio denaro e ognuno vive solo per farne e guai a chi cerca di toglierglielo. Il sig. Matteo fa leva su questo, su quello che la gente vuole sentire… a casa tutti gli extracomunitari e facciamoci giustizia da soli. Non ho detto che chi vota Matteo e’ così, ho detto che Lui è così

      Massimo Carpineti

      • Firma - Massimo Carpineti
      • Sig. Massimo, lei dice delle cose molto lontane dalla democrazia che il suo partito (da come scrive deduco che sia il PD) dovrebbe rappresentare, ma soprattutto tira in ballo presunti accordi di Salvini e Casapound che risalgono al passato e che non credo rappresentino la realta’ del sentimento comune espresso dagli elettori che lo hanno sostenuto, specialmente negli ultimi anni, perche’ se cosi’ fosse lei se la sentirebbe di affermare che oltre un terzo degli italiani sono fascisti e nazisti? Si faccia un bell’esame di coscenza e poi ci possiamo confrontrare in modo civile e non pregiudiziale, come la sua esposizione palesa chiaramente.

        Cordiali saluti e buona riflessione

        Enrico 1960

        • Firma - Enrico 1960
      • Principe della banalita’ assoluta ! criminalizzare chi e’di idee opposte manifestate tranquillamente anche attraverso il voto ,non ha niente a che vedere con il fascismo.
        Lei esprime solamente un concetto , la superficialita’ .Ridurre tutto a una lotta per il potere economico e’ un concetto ottuso.
        Quanti dei montanari che hanno parlato con lei hanno mai sparato una cartuccia?

        giubba

        • Firma - giubba
  7. Il PD, da anni, fa sempre lo stesso errore: vedere le vittorie chiudendo gli occhi. 5 anni fa, con un affluenza del 37%, il PD dichiarò d’aver stravinto le elezioni con un bel 49% di maggioranza. Tradotto, quel dato, significava aver il consenso del 18,5% della regione. Cioè l’80% delle persone non si riteneva rappresentata del PD. Ma si è preferito chiudere gli occhi, pensando che tutto andasse bene. Già era un segno che qualcosa non funzionava. Poi siamo passati attraverso le politiche con una sonora sconfitta, e con già i primi dati sull’appennino che ci dicevano che la gente era vicino alla lega/m5s e non al PD. Poi ancora le europee che confermavano lo stesso dato. Eccezione le comunali, perché evidentemente il carroccio non è stato in grado di candidare esponenti vincenti.

    In 5 anni si poteva benissimo cambiare direzione, ma quanto percepito dalla popolazione è stato un completo abbandono delle periferie. In montagna poi il discorso punto nascite è stato il carico a briscola. Ok la legge di Berlusconi (e solite scuse) ma il disegno degli ospedali in provincia non li ha fatti sicuramente lui. La scelta del punto nascita è stata, ed è, una scelta meramente politica.

    Molti che han votato il PD l’han fatto, non per convinzione o per riconoscere il buon governo Bonaccini, per paura di vedere la Lega al governo di questa bellissima regione. In sostanza siamo stati chiamati a votare, con coscienza, il meno peggio.

    E’ questo quello che ci meritiamo? Il meno peggio? Io non credo.

    Se il PD vuole tornare a vincere, anche in quelle che erano le roccaforti della sinistra, deve compiere una bella inversione di marcia. Largo ai giovani! Non perché gli anziani non siano capaci, ma perché il futuro spetta ai figli e ai nipoti! Va bene essere d’appoggio ma non gli attori principali. Se il PD perde consensi è anche a causa di ciò. Vedere le solite persone da anni ed anni, che danno l’apparenza d’aver fatto della politica un lavoro, e non una passione ed un servizio alla comunità.

    Giovani, buone idee e partecipazione! Non serve molto per ripartire.

    Alessandro Torri Giorgi

    • Firma - Alessandro Torri Giorgi
  8. Indiscutibilmente l’Appennino che sta morendo è da tempo amministrato localmente, in provincia ed in regione dalla stessa parte politica che non sembra capire o peggio ancora, non vuole capire ed affrontare il problema del nostro territorio.. Il continuo declino demografico ci porterà ad altra mancanza di servizi, al declino totale e chi si guarda intorno e vota, non può certo accontentarsi delle sbandierate chiacchiere del buon governo che qui non si vede. Abbiamo il chiaro quadro della situazione e dell’effetto che il buon governo ha nella montagna con le vicende degli uffici postali, degli sportelli bancari che chiudono, dalle borgate semideserte, dal numero di case in svendita, dai plessi scolastici a rischio chiusura, dalla situazione del nostro ospedale, manifestata non solo dalla chiusura del punto nascite ma da un percepito declino generale . Non mi consola sapere che in altre regioni non vada meglio ma è indiscutibile che fare buon governo nelle zone ricche e produttive della pianura riesca bene a tutti, di sicuro qui non è attuato oppure non ce ne siamo accorti. I fatti sono questi e il risultato elettorale non deve affatto meravigliare; se poi c’è chi si accontenta di aver evitato il fantomatico “pericolo fascista”, è libero di farlo ma prima o poi gli occhi vanno aperti anche sulla realtà.

    Antonio D. Manini

    • Firma - Antonio D. Manini
  9. Riprendiamo la lezione dei padri nobili della nostra storia di montanari Giuseppe Battistessa , Gigio Bombardi, Giacomo Notari, Natale Caroli Nello Lusoli e tanti altri dopo di loro anche di tradizione diversa dalla storia della sinistra. Hanno fatto della montagna reggiana .una delle montagne piu’ avanzate di questo Paese. Abbiamo sacrificato molto di essa su tanti altari sbagliati abbacinati da un nuovo che sapeva e sa tanto di vecchio.E ‘ ora di riprendere un nuovo cammino senza timori referanziali. Ora o mai piu’!

    luigi bizzarri

    • Firma - luigi bizzarri
  10. Sembra esservi ormai una convinzione abbastanza generalizzata – che per gli appartenenti alla sinistra diviene una sostanziale ammissione, dopo il “tutto va bene” di questi anni – riguardo al fatto che la nostra montagna sia stata da tempo “dimenticata”, o quantomeno “trascurata”, da parte dei “governanti” regionali, tanto che i suoi abitanti, nel reggiano ma non solo, hanno adesso “reagito” attraverso lo strumento che la democrazia ti mette a disposizione, ossia il voto, per esprimere il rispettivo “scontento” (e proprio l’esito di questo voto pare aver “risvegliato” l’attenzione dei nostri “decisori” politici).

    Lo spopolamento della montagna ha sicuramente una pluralità di cause e concause, e non è di sicuro semplice individuare il modo per porvi rimedio, frenando o invertendo tale fenomeno – ancorché alla politica sia richiesto di affrontare pure le situazioni complesse e difficili, e di dar risposte, altrimenti viene meno il suo importantissimo ed “alto” ruolo – ma a me sembra che nel corso di questi anni si sia fatta strada l’idea, nata a mio avviso fuori dalla mentalità montanara, che non sia in fondo male un Appennino poco abitato, e di riflesso rinaturalizzato e più selvaggio, perché può attrarre turisti ed appassionati vari.

    Un’idea anche “suggestiva”, e che può aver fatto proseliti per i suoi tratti molto “ambientalisti”, ma che a mio giudizio scorda che detti visitatori, che semmai nutrono un sincero amore per la nostra montagna, si fermano per solito un giorno o poco più, dopo di che se ne tornano a casa, e se ciò può portare beneficio a talune nostre attività non può comunque equivalere a quel tessuto sociale ed economico del quale i nostri luoghi hanno necessariamente bisogno, per avere prospettive certe, e la cui tenuta sembra indebolirsi o vacillare (il caso Punto Nascita, come altre questioni, ne sono un eloquente indicatore)

    Vedo che oggi, e finalmente, nelle “alte sfere” c’è chi ritiene si debba “cambiare rotta”, un ripensamento sicuramente positivo, e che a sua volta conferma l’importanza del voto quale strumento di sensibilizzazione e “convincimento” verso i decisori politici, e dobbiamo ora attenderci che i vecchi e nuovi governanti regionali, sotto la spinta di questo voto, predispongano e adottino azioni di aiuto alla montagna, affinché possa “ripartire”, e in tale ottica io resto convinto che l’obiettivo prioritario da perseguire sia la tenuta del sistema economico esistente, attuabile a mio modesto avviso attraverso una generale e significativa detassazione o defiscalizzazione (per chi esercita attività e mestieri sul nostro territorio).

    P.B. 28.01.2020

    PS: in questa occasione i montanari hanno dimostrato molta concretezza, e un voler “andare al sodo”, senza lasciarsi distrarre e incantare da chi ha puntato ad enfatizzare e ingigantire l’episodio del “citofono”.

    P.B.

    • Firma - P.B.
    • Quello del “citofono ” non è stato un episodio bensì una violazione di una serie di diritti compiuti da un uomo di 45 anni che è stato anche Ministro dell Interno, ma malgrado ciò non conosce le basi dell ordinamento giuridico dello Stato italiano.

      IC

      • Firma - IC
  11. Ma basta con tutti questi luoghi comuni,non se ne puo’ più di paroloni che girano in bocche non connesse a cervelli pensanti! Se fossimo ancora ai tempi della rivoluzione russa,le istanze espresse da quel popolo sarebbero tacciate come populiste ed il partito democratico appoggerebbe gli zar.
    Possibile che non ci siano piu’ ideologie a sostenere coerentemente le linee dei partiti?adesso si dice tutto ed il contrario di tutto,con una confusione enorme della gente che ,di fronte all’evidente contrasto tra il detto-non detto ed i fatti,non ci capisce piu’ niente,non ha valori di riferimento e ,se si azzarda a manifestare i propri bisogni viene derisa,(non ci dimentichiamo l’atteggiamento supponente di Bonacini e company per supportare la violenza con cui è stato chiuso il punto nascita!!!),ignorata e,se cerca altri sbocchi(giusti o no?)diventa fascista,razzista e via con i soliti luoghi comuni.Ma chi è veramente violento?Lo è anche chi,nel terrore di perdere il seggiolino,essendo privo di risposte,attacca per demolire,per tacitare,lasciando dietro di sè il deserto.Le analisi ad ampio raggio per me sono solo autoconsolatorie ed inconcludenti,a meno che non ne conseguano delle soluzioni pratiche.Che cosa può mai importarci se in altre parti del mondo esistono situazioni di analoga tendenza?E allora?Se ad esempio stiamo morendo di fame,ci consoliamo riflettendo che anche altrove succede?Intanto cerchiamo di trovare risposte e subito, poi di aiutare anche chi è nella stessa situazione.Abitiamo in una parte splendida dell’Appennino,non vogliamo abbandonarlo per finire nelle camere a gas dell’inquinamento della pianura padana alla ricerca di lavorare per vivere e morire poi per lo smog.Non abbiamo la possibilità di costruire grandi fabbriche,ma di mantenere e potenziare i servizi che gia’ esistono si’!Possiamo spenderci nel rispetto totale dell’ecologia, dell’ambiente e della salute,nel ritorno all’artigianato ed alle piccole imprese,nell’incremento del turismo,pretendendo di essere attraversati da una viabilita’ indispensabile e dignitosa.Alcuni vicini all’onorevole Marconi ricordano che un suo sogno,che non fece in tempo a realizzare,era di prolungare il tratto della ferrovia Ciano-Reggio fino a Castelnuovo.Perchè no?

    Una montanara

    • Firma - Una montanara
  12. Eppure è semplice: il PD è un partito che non ha nulla di sinistra, soprattutto dopo la scissione di Bersani. La sua unica politica, perseguita con arroganza e disprezzo di chi non sta in alto, è stata quella di spostarsi sempre più a destra. Con conseguenze dirette sulla vita del cittadini, in particolare delle zone periferiche. Il che, come dovrebbe essere ovvio persino nelle ovattate direzioni di partito romane, ammesso che là ci sia qualcuno che voglia confrontarsi con la quotidianità della gente, non può che penalizzarlo: perché votare un partito oggettivamente di destra nei fatti, ma che per mero opportunismo non si dichiara tale, quando il mercato passa altri soggetti sanamente di destra? E passando all’altro forno, di andreottiana memoria, su quali basi si pretendere che le persone stanche di politiche iperliberiste lo votino? Ora poi pare che il geniale Zingaretti – illuso di avere ottenuto chissà vincendo nelle città dell’Emilia – voglia ridiscutere il patto di governo con 5stelle riguardo a prescrizione, concessioni (guai a scontentare i simpatici Benetton) e acqua pubblica. E guai a riparlare di articolo 18! È davvero difficile immaginare atti più capaci di indignare un elettorato, non dirò comunista, ma appena capace di un minino di onestà intellettuale, che ritengo sia ancora la maggioranza degli Italiani. Quindi, non si illudano in via del Nazareno. Stavolta ho votato Bonaccini per evitare che la feccia integralista e antiabortista di Comunione e Liberazione infesti la sanità locale, come so di tanti altri. Ma chi ne inferisce di avere mano libera per andare ancora più a destra ha non ha davvero capito nulla. Il PD è un morto che cammina. E solo finché può cannibalizzare altri che, su questioni fondamentali, meritano di più. Il voto utile non è una cambiale in bianco.

    Gianfranco Sherwood

    • Firma - Gianfranco Sherwood
  13. Ma scusate di cosa stiamo parlando. Io ho visto il lider di un partito andare nelle piazze a parlare al posto della candidata alla regione Emilia Romagna della propria coalizione , a parlare del punto nascite quando sono state le destre a fare la legge per chiuderli, viene in emilia a dire che le cose non funzionano e a offendere una regione con i propri cittadini compresi i montanari e io dovrei votarlo. Io è un po’ che ho smesso di credere al pifferaio magico di turno.

    Andrea G.

    • Firma - Andrea G.
  14. Nel leggere quanto scritto in uno di questi commenti “forse una parte del problema della nostra montagna è il fatto che in tutti questi anni qualcuno si è occupato ed ha occupato, fin troppo”, ho poi fatto un accostamento fra tale concetto e quanto riportato oggi su un quotidiano locale riguardo alla situazione della nostra montagna, dove un esponente della sinistra ritiene sorpassata la fusione dei Comuni, rispetto alla quale sarebbe preferibile la gestione associata dei servizi.

    A sentire quest’ultime parole viene da “cadere dalle nuvole”, come si usa dire, pensando che proprio la sinistra, salvo improbabili errori di memoria, spinse sulla fusione dei quattro Comuni del Crinale, e sempre la sinistra decise di “estinguere” la Comunità Montana, ovvero un Ente che avrebbe potuto gestire servizi in forma associata, ma unitamente a funzioni di programmazione nonché di rappresentanza della “montanità” nei confronti delle altre istituzioni.

    Sempre alla sinistra, se non ricordo male, va poi ascritta la scelta di cambiare il volto delle Province, che sono state di fatto “depotenziate”, e che un tempo svolgevano anche un importante ruolo di bilanciamento e “compensazione” tra la città e il restante territorio provinciale, nonché tra i distretti economicamente forti e quelli più deboli, per venire al non secondario “tema della nuova competizione e del nuovo conflitto tra città e aree rurali” cui qui accenna il Presidente del Parco nazionale.

    Mettendo insieme queste considerazioni, e constatazioni, e stante l’andamento delle cose, verrebbe da dar ragione al commento citato in premessa, perché le tre opzioni “istituzionali” che ho richiamato, espresse dalla politica “governante” in capo alla sinistra, non paiono aver aiutato granché la montagna, il che mi porta a ritenere che per il futuro dei nostri luoghi, e del loro tessuto socio-economico, occorra innanzitutto affidarsi a iniziativa, ingegno, tenacia, ecc.., dei nostri operatori economici, supportandoli quanto maggiormente possibile (piuttosto che contare oggi sulla “progettualità” e capacità di risposta dei decisori politici)

    P.B. 29.01.2020

    P.B.

    • Firma - P.B.
    • Buon pomeriggio P.B.
      sono sempre molto divertito nel leggere i suoi commenti, apprezzando con quanta classe lei riesca a renderli così faziosi. Lei riesce sempre ad ascrivere alla “sinistra” tutti i mail del mondo (e con ciò mi guardo bene dall’affermare che la cosiddetta “sinistra” di errori non ne abbia fatti…), sorvolando ovviamente e puntualmente sui disastri provocati dalla destra e da Berlusconi, e nascondendosi senza eccezioni dietro il classico “se non ricordo male”. Che suona tanto divertente quanto assurdo: visto che per pubblicare i suoi commenti, lei deve essere necessariamente collegato a internet, dico io, non sarebbe sufficiente verificare prima di scrivere? Se così avesse fatto, ad esempio, si sarebbe accorto che la prima proposta di abolizione delle provincie è datata 11 settembre 2011 e il premier era Silvio Berlusconi. Oppure che il progetto di fusione dei comuni del crinale è stato votato all’unanimità nei consigli comunali di Busana e Collagna, con 11 voti favorevoli e 2 contrari a Ramiseto e 10 voti favorevoli e 2 astenuti a Ligonchio. Ma tanto non c’è problema, se e quando qualcuno le fa notare questi piccoli dettagli, un modo per arrampicarsi sugli specchi e girare la frittata (come già successo con la conferenza stato regioni) si trova sempre. W l’imparzialità!

      Andrea

      • Firma - Andrea
  15. Buona sera, Sig. Andrea,

    il divertirla sempre tramite quanto scrivo sulle pagine di Redacon non mi dispiace affatto, perché un po’ di buonumore non guasta mai, dopo di che posso anche convenire sul fatto che l’essere di parte può talora far scivolare verso la “faziosità”, visto che il confine è talora molto sottile e impercettibile, ma l’importante resta, perlomeno a mio avviso, il non andare a finire nella volgarità e nella “maleducazione”.

    Quanto al “se non ricordo male”, così assurdo per Andrea, non credo sposti in alcun modo la sostanza dei miei ragionamenti, condivisibili o meno che siano, e circa la iniziativa del settembre 2011, se la memoria non mi tradisce, si trattava di un disegno di legge costituzionale, che doveva affrontare tutto il relativo e lungo percorso parlamentare, e semmai un Referendum, mentre la sinistra ha invece proceduto con legge ordinaria.

    Detta legge ordinaria dell’aprile 2014, che non ha atteso il Referendum costituzionale del dicembre 2016, ha peraltro trasformato le Province in modo tale da dar origine a quella sorta di “ibrido” che oggi sembra trovare pochi consensi anche nelle fila della sinistra stessa, che forse vorrebbe fare “retromarcia”, alla stregua di quanto si è letto ieri sulla fusione dei Comuni (se anche qui io risultassi un po’ “fazioso”, il convincimento di Andrea in proposito non andrebbe deluso).

    P.B. 30.01.2020

    P.B.

    • Firma - P.B.