Tra i candidati di origine montanara all’assemblea legislativa alle imminenti elezioni regionali c’è anche Gianni Bertucci (M5S), già consigliere comunale pentastellato a Reggio dal 2014. Nato all’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti il 10 marzo 1961, Bertucci ha vissuto a Sologno, frazione del Comune di Villa Minozzo, fino al ‘75, poi è ‘emigrato’, per motivi scolastici, a Reggio, dove vive tuttora. Sposato, con tre figli oggi maggiorenni, di cui due frequentanti l'università e uno le scuole superiori, è sempre rimasto molto legato all’Appennino, che frequenta assiduamente con tutta la famiglia, quando gli impegni lo consentono.
Bertucci si è sempre interessato realmente, e volontariamente, alla montagna, non con dei “faremo” e promesse a fini elettorali, ma con interventi concreti e risultati documentabili, e documentati, a favore delle comunità locali dell’Appennino. È sempre stato a fianco del comitato che si è battuto per la chiusura della discarica di Poiatica, nel Comune di Carpineti, e ha partecipato alle fiaccolate e alle preghiere fatte assieme a don Raimondo Zanelli nel 2014 e ‘17. Ha combattuto, vincendo la battaglia, contro l'intubamento della Lucola, nel villaminozzese. “Il progetto datato 2012 e chiuso con lo stop definitivo nella primavera 2015 (attestato del Parco nazionale e dell’allora sindaco di Villa, Fiocchi) è stata una grandissima soddisfazione personale per il lavoro svolto”, sottolinea il candidato cinquestelle.
Si è impegnato nella promozione della candidatura Mab-Unesco dell’Appennino e ha sempre supportato il comitato “Saliviamo le Cicogne” nella questione della salvaguardia prima e della riapertura poi, dopo la chiusura nel 2017, del punto nascite del Sant’Anna di Castelnovo Monti. “Il giorno che il Parco ha proposto la candidatura al Mab-Unesco mi sono attivato immediatamente – spiega –, con una poderosa raccolta firme a sostegno del progetto, raccogliendo oltre 700 firme. Con il comitato ‘Salviamo le Cicogne’ sono sempre stato in prima fila, sia in consiglio comunale a Reggio sia in loco, partecipando alla fiaccolata, ai numerosi incontri al teatro Bismantova e a Bologna in Regione, quando si discuteva sul da farsi”.
Inoltre si è attivato per aiutare le comunità e le famiglie della montagna, riducendo le spese dei servizi idrico ed elettrico. “In ultimo mi sono messo a ‘ridurre’ i costi di chi vive in montagna – aggiunge Bertucci –. Per le chiese di Villa Minozzo, Minozzo e Carù sono riuscito a ridurre le spese della bolletta della luce, mentre a Sologno ho diminuito i costi del servizio idrico. Per i cittadini ho proposto la tariffa procapite per l’acqua, che è stata attuata nel 2019 su tutta la Provincia con il risultato che oggi le famiglie con almeno 4 componenti spendono meno di acqua. Il 22 maggio 2019 ho partecipato all’assemblea dei soci Iren e ho chiesto una riduzione delle tariffe idriche delle zone montane. Questo interessamento per ridurre i costi energetici di chi vive in montagna verrà implementato nel corso del 2020 con incontri pubblici per formare gli operatori che ‘resistono’ in montagna nonostante le mille difficoltà che la scelta comporta”.
“La mia attività è sempre stata improntata alla ricerca di interventi per aiutare le famiglie e la comunità – afferma –. Credo in un Appennino sostenibile, dove l'ambiente e la salute siano al primo posto. La mia piccola parte l'ho fatta, spero di poter fare ancora di più in futuro”.