Riceviamo e pubblichiamo.
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Dopo decine di incontri con i sindaci della montagna, con le associazioni di categoria e con semplici cittadini, ho concluso un dettagliato programma di cui, nelle prossime righe, espongo le linee generali. Corro nella lista civica Bonaccini Presidente, ed è con grosso impegno e determinazione che affronto le prossime settimane di campagna elettorale, conscio di essere tra i pochissimi candidati della montagna reggiana. Il rischio è infatti che, nei prossimi anni, a Bologna non ci sia nessun consigliere per difendere e rappresentare l'Appennino.
Sono passati cinque anni dall'inizio di questa amministrazione, un periodo in cui sono emersi nuovi bisogni ed esigenze, proprio per questo credo sia necessario rilanciare l'amministrazione regionale con nuove idee e forze fresche. Il mio primo impegno è quello di ascoltare i bisogni della cittadinanza. Spesso nelle aree lontane dai capoluoghi alcune comunità si sentono isolate, marginalizzate e sotto rappresentate. Vorrei recuperare questa parte della popolazione attraverso il dialogo e il confronto. La viabilità è un tema centrale dell'Appennino. E' urgente un piano organico per rendere funzionali le strade principali che collegano borghi e paesi. In particolare vanno rese più efficienti, oltre alla Statale 63, le fondovalli del Tresinaro, del Secchia e dell'Enza.
Per fermare il dissesto idrogeologico è necessario coinvolgere gli agricoltori nella messa in sicurezza di campi e boschi (pagandoli adeguatamente). Non è accettabile intervenire solo dopo le emergenze. Internet deve essere reso più accessibile e più veloce. E' fondamentale fornire strumenti alle piccole e medie imprese, a chi lavora da casa e a chi gestisce attività gli strumenti per essere competitivi sul mercato mondiale. I prodotti di montagna devono essere difesi e promossi. Ho avuto modo di incontrare molti produttori di Parmigiano Reggiano, i quali mi hanno spiegato le loro difficoltà. E' infatti necessario costruire una grande struttura in cui ogni caseificio possa fare stagionare le proprie forme, in modo da potere usufruire del marchio "Prodotto di Montagna" istituito dal Consorzio.
Gli agricoltori sono l'ossatura del nostro territorio montano, una categoria che deve essere difesa e incentivata. Numerosi giovani si stanno specializzando nella produzione di prodotti biologici, un percorso che spesso incontra molti ostacoli di natura burocratica. La burocrazia in questo settore deve essere snellita, troppo spesso essi devono affrontare imprese titaniche per districarsi tra complesse normative. Il progetto di un tecnopolo a Castelnuovo Monti, già in discussione presso l'amministrazione locale, deve essere sviluppato e finalizzato. Specifici percorsi professionali possono richiamare sull'appennino studenti provenienti da altre zone (anche da fuori provincia). La scuola deve diventare una priorità della politica della regione.
Il mondo del volontariato e dello sport sono grandi risorse sociali per la montagna reggiana. Luoghi di incontro e di dibattito, collanti delle comunità. La difesa di questi settori e l'incentivo al loro allargamento saranno tra le mie priorità. I Gruppi europei di Cooperazione territoriale, un nuovo strumento messo a disposizione dell'Unione Europea, devono essere coordinati e monitorati, un ruolo che un consigliere regionale deve svolgere con grande efficacia. Per essere più vicini all'Europa è necessario investire in figure professionali in grado di pianificare la progettazione europea e individuare le numerose risorse che Bruxelles mette a disposizione.
Fare parte di un contesto europeo significa attrarre turisti dall'estero che cercano un modo alternativo di passare le vacanze, lontano dai grandi centri affollati, alla scoperta di borghi antichi e fuori dai circuiti principali. L'Appennino offre grandi opportunità per chi è appassionato di arrampicata, di mountain-bike e di trekking. In questo contesto bisogna iniziare un piano strategico per la pulizia dei sentieri. Tuttavia la ricezione e l'organizzazione turistica non è ancora a livello di molte altre aree della regione. E' quindi necessario intervenire in tal senso e sostenere chi ha già delle attività ricettive. Le attività dei comuni dell'alto crinale devono subire una ulteriore defiscalizzazione, l'unico modo per rendere competitivi negozi e servizi in zone che hanno costi fissi più alti rispetto alle aree di pianura. In particolare credo sia fondamentale portare alla luce quanto, il problema dello spopolamento dell'Appennino, sia una questione che riguarda tutta la provincia. Una montagna abbandonata renderebbe tutta la pianura più soggetta a periodiche piene incontrollate e a conseguenti inondazioni.
Bisogna affrontare il nodo del punto nascite, una situazione che ha prodotto profondo malessere tra gli abitanti dell'Appennino. I parametri dei punti nascite vanno rivisti, inoltre bisogna assicurare una solidità economica per i medici che vengono a lavorare in montagna. E' necessario un ospedale che sia efficiente e funzionale, in grado di garantire uno stile di vita adeguato da parte di chi vive sull'Appennino. La strumentalizzazione politica che l'ospedale di Castelnuovo sta subendo, rischia di andare a scapito del suo personale che, con competenza e devozione, mantiene un servizio essenziale.
In numerosi paesi di montagna, molte figure professionali essenziali stanno scomparendo, la carenza di servizi e attività contribuisce allo spopolamento, o quantomeno ad usufruire all'uso dell'automobile per lunghi spostamenti. L'invaso sul fiume Enza deve essere iniziato al più presto, in accordo con gli amministratori della vallata e dei suoi cittadini. Un'opera che può essere un aiuto concreto alla lotta ai cambiamenti climatici e deve dare priorità ad aziende del nostro territorio.
Infine credo che un consigliere regionale debba essere di supporto ai tanti sindaci che, con grandi sforzi, amministrano i loro comuni in condizioni molto più problematiche rispetto alle zone di pianura. Accolgo infatti con favore l'ingresso dei nuovi sindaci nell'unione montana. Ritengo che la politica sia ancora qualcosa di serio, un consigliere regionale è prima di tutto un legislatore. Vorrei rappresentare la montagna con competenza, serietà e responsabilità.
La politica è rimasta per troppo tempo lontano dalle nostre aree, ad oggi non esiste nessun parlamentare di riferimento e, con le provincie oramai smantellate, se il nostro Appennino rimarrà senza una voce in Regione, i prossimi cinque anni saranno ancora più difficili per tutti i suoi abitanti.
(Matteo Manfredini, candidato della Lista Civica Bonaccini presidente)
Ritengo queste considerazioni molto condivisibili e di conseguenza da sostenere. La montagna , non ha bisogno di esterni a rappresentarne gli interessi, quando esistono giovani come in questo caso, che intendono spendersi in prima persona per portare avanti le istanze dei montanari.
oreste torrri
Egr. Matteo, pur lottando su un fronte diverso, condivido molti dei punti del suo programma, d’altronde le cose buone non hanno un colore politico, sono buone, punto e basta. La ringrazio per la sua disponibilità alla ripresa dei lavori dell’invaso di Vetto, è un’opera indispensabile, abbiamo il comparto agroalimentare più importante d’Europa e a monte non abbiamo un serbatoio idrico che possa garantire l’acqua agli Agricoltori Reggiani e Parmensi; se un giorno il Po va in secca o verrà ritenuto inquinato, sarà la fine del Parmigiano Reggiano, dei pomodori, dei viticoltori, ecc.. La Valle dell’Enza, a differenza di altre Valli Emiliane consente di realizzare un invaso; se il Centro Sinistra vincerà e se Lei sarà eletto, come le auguro, dovrà impegnarsi giorno e notte per quest’opera, l’unica opera che ridà una speranza ai paesi montani.
Franzini Lino