Rompe un uovo, Veronica Viani, mentre ci racconta il viaggio, dentro di sè prima di tutto, che l'ha fatta approdare all'arte sacra per eccellenza del cristianesimo orientale: quella delle icone. Il tuorlo, unito poi a pigmenti naturali, darà vita ai colori brillanti che connotano le immagini sacre. Nella casa-studio di Felina di questa infermiera con l'anima d'artista troneggiano i riflessi dell'oro e i volti enigmatici racchiusi in queste opere d'arte. Ripete spesso "per caso", Veronica, mentre ripercorre la storia d'amore con quest'arte, quasi a rimarcare la bellezza e lo stupore che l'hanno colta quando "si è sentita chiamata" dalle icone. Una passione, quando è vera, non è altro che un dono, in fondo.
Ascoltiamo dalle sue parole il senso profondo annidato nella scrittura di icone - pratica artistica che necessita di tecnica, di pazienza e di amore. Un mistero ammantato d'oro e di silenzio percepito anche da chi vi si immerge - "un richiamo all'antico" che coinvolge tanto chi porta alla luce queste immagini quanto chi le ammira.
A Felina "tutti sanno di chi sono figlia, chi era mio nonno". Ecco allora che l'Appennino diventa una casa e una fonte d'ispirazione, anche se l'arte che anche da esso trae nutrimento viene da lontano. Per capire meglio il suo punto di vista su questa terra e sui suoi abitanti, ascoltiamo, e guardiamo, la sua videointervista al seguente link:
Bellissimo racconto e bellissime Icone. Immagini che
rispecchiano anche la tua anima. Tantissimi complimenti Veronica.
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