È passato poco più di un anno da quando è stato firmato l’Accordo di Programma Quadro per il progetto Aree Interne dell’Appennino Reggiano: una firma che ha significato la copertura finanziaria e quindi la possibilità di attuare i tanti progetti inseriti nella Strategia d’Area “La montagna del Latte – Stili di vita salutari e comunità intraprendenti nell’Appennino emiliano”.
Per questo, l’Unione Montana dell’Appennino Reggiano, soggetto titolare del progetto, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna che attua sul proprio territorio la Snai, hanno voluto organizzare una giornata di confronto e restituzione di quanto realizzato finora, e dei prossimi, fondamentali passaggi per rendere strutturali le misure previste, che partendo dal settore primario, quello dell’agricoltura e della produzione del Parmigiano Reggiano di Montagna, si allargano a interventi nell’ambito dei settori turismo, sanità, mobilità, connettività e banda larga, scuola e istruzione, formazione e lavoro.
La giornata di incontri e lavori è prevista per giovedì, 12 dicembre: al pomeriggio, in Municipio, si svolgerà un incontro per gli addetti ai lavori, con le relazioni di diversi esperti e partner che hanno collaborato alla Strategia dell’Appennino, e in serata, alle 20.30, al centro interparrocchiale Don Bosco, è prevista una seduta straordinaria aperta del Consiglio dell’Unione Appennino a cui tutta la popolazione è invitata.
Spiega il Presidente dell’Unione, Enrico Bini: “Questa occasione non ha soltanto l’obiettivo di rendicontare alla comunità lo stato di avanzamento della strategia per l’Appennino, che al momento è la più avanzata in Regione avendo siglato l’Accordo di Programma Quadro ormai un anno fa, ma anche di analizzare le opportunità del ciclo di programmazione europea 2021-27, visto che c’è la forte prospettiva di dare continuità alla politica territoriale per le aree interne identificando anche nuove necessità di sviluppo. In questo senso la Strategia d’Area necessita un costante aggiornamento, anche attraverso scambi di esperienze e buone pratiche tra le quattro Aree Interne regionali dell’Emilia-Romagna, su temi e investimenti settoriali comuni, e con altre realtà anche nella prospettiva della costruzione di reti. Per noi questo progetto resta il più importante sul quale costruire nuove prospettive di futuro per il territorio montano, e questo obiettivo viene agevolato da una buona quantità di risorse messe a disposizione dagli organismi europei e regionali. Le prime ricadute concrete di questo ambizioso progetto sono già visibili sul territorio”.