Dal 7 dicembre al 26 gennaio 2020 la mostra “L'abbandono del respiro”.
È per molti critici il più grande incisore italiano vivente: Livio Ceschin, artista trevigiano noto a livello internazionale, con mostre personali che gli sono state dedicate in alcuni dei più importanti musei europei, sarà il protagonista dell'evento espositivo che animerà le sale di Palazzo Ducale nel periodo delle festività e oltre, dal 7 dicembre al 26 gennaio.
“L'abbandono del respiro” sarà una mostra davvero di alto livello.
Spiega l’assessore alla Cultura e vicesindaco Emanuele Ferrari: “C'è un grande respiro nelle opere di questo artista, che sa unire sensibilità estetica e intenzione etica. Guardando ed esplorando i suoi paesaggi, gli oggetti sospesi, le barche in attesa di partire, gli alberi che si alternano a ponti quasi nascosti nel bosco, ci possiamo davvero abbandonare alla bellezza del mondo, quella visibile e forse anche quella invisibile. Crediamo che ancora una volta la sala mostre di Palazzo Ducale possa offrire ai cittadini dell'Appennino ma non solo, una grande occasione di cultura, di entrare in contatto con arte e poesia dello sguardo ai massimi livelli, un modo semplice ma anche straordinario di prepararci al clima e ai giorni di festa che ci attendono”.
L'inaugurazione sarà sabato, 7 dicembre, alle ore 17 con musiche a cura dell'Istituto Peri-Merulo: Maddalena Silvetti e Glenda Fabian al violino, India Merolla e Letizia Silvetti al pianoforte.
Livio Ceschin è originario di Pieve di Soligo, dove è nato nel 1962. Nel 1978 frequenta l'Istituto Statale d'arte di Venezia, diplomandosi nel 1982. Inizia a incidere nel 1991. Gli esordi artistici sono legati allo studio dei maestri incisori del passato: Rembrandt, Gianbattista Tiepolo, Canaletto ma anche Barbisan, Pitteri e Velly. Nel 1992 si iscrive all'Accademia Raffaello di Urbino e frequenta il Laboratorio di Calcografia del Maestro Incisore Paolo Fraternali, avvicinandosi a nuove tecniche.
Avverte l'esigenza, sempre più urgente, di affrontare il tema del paesaggio, indagato per mezzo delle tecniche dell'Acquaforte e dell'uso della Puntasecca. Nel 1994 conosce ad Urbino Renato Bruscaglia, in occasione della visita del Maestro presso la "Saletta Paolini-Nezzo", dove era in corso una delle sue prime esposizioni. Nello stesso anno ottiene il primo riconoscimento: I° Premio al concorso" Premio Arte - Giorgio Mondadori Editore" con l'opera "Riflessi sull'acqua".
Dal 1994 al 1998 gli sono state dedicate numerose Esposizioni in Italia e all'estero presso Gallerie e Istituti di Cultura italo-stranieri. Risale a 20 anni fa l'inizio dei primi rapporti di amicizia con poeti e scrittori (tra tanti altri, collabora anche con Mario Rigoni Stern) e la pubblicazione dei primi lavori editoriali. Dal 2000 partecipa a esposizioni e mostre in tutta Europa, e inizia a collezionare riconoscimenti per il suo lavoro. Tra questi, una lettera personale scrittagli dal grande critico d'arte Federico Zeri, “Le Sue incisioni mi confermano che in Italia, oggi, la grafica è assai superiore alla pittura”.
Tra le mostre personali che gli sono state dedicate negli ultimi anni, quelle all'Istituto Nazionale per la Grafica a Roma (nel 2013), al Museo Rembrandt di Amsterdam (nel 2014), ai Musei Ateneum e Sinebryschoff di Helsinki. Dal 2002 fa parte della Royal Society of painter-Printmakers di Londra e dal 2016 è membro della Fondazione Taylor di Parigi. Vive e lavora a Montebelluna, paese in provincia di Treviso.
La mostra sarà aperta ogni venerdì, sabato, domenica e festivi dalle ore 15.30 alle 18.30.
Per informazioni: Biblioteca Crovi, tel. 0522 610204, [email protected].