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Emanuela Cioni presidente Cisadep: “Vogliono cancellare dalla revisione del Patto per la Salute un articolo che permetterebbe di rivedere la questione dei punti nascita in periferia”

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Il Cisadep è il Coordinamento italiano sanità aree disagiate e periferiche che è presieduto da Emanuela Cioni dell'Appennino bolognese. Ne abbiamo sentito parlare nell'ambito della discussione sui punti nascita.

Ora ha inviato alla stampa copia di una lettera indignata indirizzata ad una serie di indirizzi del Ministero della Salute (a cominciare da Roberto Speranza ministro) e a tutti i presidenti delle regioni e delle province autonome.

La signora Cioni lamenta la "cancellazione dalla bozza finale versione n. 38 del Patto per la Salute dell'ex art. 16 della bozza del 27 maggio 2019 riguardante la revisione e l'aggiornamento del D.M. 70/2015".

Il D.M. 70/2015 è il famigerato strumento che ha permesso la chiusura dei punti nascita privi di specifici requisiti e l'art 16 della bozza del 27/5/19 doveva porre rimedio alla questione.

Eccone il testo:

" Ex art16 Patto per la Salute da ripristinare come scheda 16.

Aggiornamento standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera" bozza del 27 Maggio 2019.
Il Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera” ha definito gli Standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, assegnando alle strutture erogatrici ruoli specifici e strutturati secondo livelli gerarchici, definiti in base a caratteristiche standard quali il bacino di utenza, i volumi di attività erogati, gli esiti delle cure.
Con il citato decreto, Stato e Regioni hanno condiviso un sistema di regole nell’organizzazione dei sistemi sanitari regionali, con lo scopo sia di standardizzare i percorsi ospedalieri mediante l’introduzione di reti a complessità progressiva, che di garantire volumi minimi di attività cui corrispondo migliori esiti, attraverso la concentrazione della casistica in punti di erogazione predefiniti.
A quattro anni dalla sua adozione, si conviene sulla necessità di revisione e manutenzione del Decreto, aggiornandone i contenuti sulla base delle evidenze e delle criticità di implementazione individuate dalle diverse Regioni, nonché integrandolo con indirizzi specifici per alcune tipologie di ambiti assistenziali (es. punti nascita).

Emanuela Cioni chiede quindi con forza al Ministero e ai Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome come responsabili della sanità di intervenire con forza perchè l'articolo sia ripristinato nella bozza di revisione del Patto per la Salute.

"Protestiamo energicamente con tutti Voi, perché il D. M. 70, per come è stato concepito ed approvato, con numerose istanze da noi prodotte a Voi tutti, è lacunoso e carente in modo particolare per le Aree Periferiche, Ultraperiferiche, Disagiate e Particolarmente Disagiate del Paese e per la garanzia dei punti nascita in queste Aree, non assicurando compiutamente le garanzie previste dall'art.32 della Costituzione nelle stesse, perché i suoi criteri numerici, validissimi per le Aree Metropolitane ed Urbane, sono difficilmente applicabili in queste periferie, dove la dispersione della popolazione sul territorio , la carenza di infrastrutture, le difficoltà di comunicazione, dei trasporti e legate alla viabilità, rendono difficile se non critica e causa di desertificazione sanitaria la loro applicazione, specialmente per la garanzia
dell'emergenza urgenza e dell'erogazione di tutti i servizi, oltre che a contraddire per molte Aree i principi della Snai. Siamo molto delusi, perché in questo modo la politica si allontana ancora una volta dai cittadini e dai loro bisogni, non contribuendoa risolvere i problemi concreti dei territori.
Facciamo un ultimo appello a Voi tutti di correggere questa madornale cancellazione, prima dell'approvazione definitiva di questo importante atto, e di ripristinare questo articolo, particolarmente sofferto ed oggetto di richieste da parte di quasi tutta l'Italia che vive questi disagi, nella versione definitiva del Patto per la Salute, per ridare speranza agli Italiani nella politica, ed in special modo a tutti coloro che vi hanno sostenuto..."