Nel 2015 una delegazione di vettesi di Sondrio capitò a Vetto d'Enza per cercare di scoprire come era questo paese omonimo. Di cui, per la prima volta, i vettesi di lassù scoprirono grazie a una lettera di Vetto d'Enza erroneamente recapitata al padre del malenchese Rino Masa, docente e appassionato di montagna.
La delegazione che per prima giunse nel nostro Appennino era quella degli “Amici della sagra”, associazione non profit dedita all’organizzazione della “Sagra di Vetto” (di Lanzada), manifestazione enogastronomica che si tiene appunto nell’omonima località della Valmalenco durante la prima settimana di agosto.
"E' curioso - spiega Rino Masa a Redacon - pensare che due piccole comunità molto distanti geograficamente, accomunate solo dal nome del paese (Vetto) abbiano stretto una relazione di amicizia e stima reciproca. Ancora più curioso il modo che ha permesso il contatto; una lettera mal recapitata tanti anni fa, dimenticata e poi ... ritrovata"
"Una storia da conoscere, condividere, raccontare" è titolo della serata proposta per sabato sera a Vetto, d'Enza, alle 17.30 presso la Sala Polivalente, con la collaborazione della locale Pro Loco.
Vetto di Lanzada e Vetto d'Enza incontro: la locandina
"Quello che emerge dai vari incontri che si sono avvicendati dal 2015 a oggi - aggiunge Rino Masa - è un legame che si regge su un forte senso di appartenenza al proprio territorio, con orgoglio e determinazione.
Conoscere il territorio è fondamentale per alimentare il senso di appartenenza e quindi i vettesi malenchi vogliono far conoscere il loro territorio ai 'cugini' reggiani per farli sentire ancora più vicini".
Dal 2015 ad oggi sono molti i vettesi che si sono recati a Vetto di Lanzada per vacanze e per promuovere attività e produzioni locali, così come, in senso inverso, hanno fatto i "cugini" di Lanzada, scesi l'ultima volta per promuovere polenta e sciat, il loro piatto tipico.