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Le carbonaie di montagna: un contributo della Associazione Mangia Trekking

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Nell’ambito della collaborazione con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e con il Parco Regionale delle Alpi Apuane, l’associazione Mangia Trekking ha sviluppato una iniziativa di cammino, per raccontare un particolare e significativo lavoro  dei territori di montagna e ripercorrere un tratto della storia povera delle sue comunità.

Tante volte escursionisti, cercatori di funghi e cacciatori, attraversando grandi macchie di faggio, si sono ritrovati in quelle piccole aree pianeggianti chiamate “carbonaie o piazza del carbone ”. Si trovano ove un tempo le genti dei paesi andavano a  produrre il carbone necessario per gli usi domestici, familiari e di lavoro. Solitamente si trattava di faggete, in quanto quel legno, insieme al carpino, era considerato il migliore per la produzione di carbone.

Oggi forse tanti sanno riconoscere una “piazza ” ove veniva prodotto il carbone, ma come poi si realizzasse la carbonaia vera e propria, sembra essere cosa sconosciuta. Eppure la carbonaia è il simbolo di un tempo e di una civiltà non così lontana, quando gli uomini dai paesi salivano in montagna, e vi stanziavano, fintanto che non avevano preparato le scorte di legno e carbone necessarie.

Così l’associazione Mangia Trekking, attenta alla cultura  ed alle tradizioni della montagna, ha sviluppato un’attività di alpinismo lento per raccontare questa straordinaria pratica che oggi lascia traccia di sé soltanto in quelle piccole aree pianeggianti nel  bosco.

Protagonista dell’iniziativa, Moreno Gherardi, imprenditore ed  associato Mangia Trekking, il quale avvalendosi di una memoria storica in materia, il novantenne Giuseppe Gherardi, è tornato realizzare una carbonaia come oggi possono documentare tante immagini.

Il suo fine: far conoscere ai giovani, e non soltanto a loro, quell’antico e duro mestiere tipico dei territori montani e contribuire a sviluppare insieme alla maestra Annamaria Neri un percorso didattico.

Così l’Alpinismo Lento si dà da fare affinché il prezioso lavoro di Moreno e Giuseppe Gherardi rimanga un patrimonio culturale di molti luoghi e opera per  diffonderne la conoscenza.

Per ricevere le immagini complete dell’esperienza  “Carbonaie”, è possibile contattare il 0522 898147 al Ponte del Barone.