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Death of a kurdish heroine: Hevrin Khalaf. Speakeasy a cura di Emma Costetti e Letizia Teneggi

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 Emma Costetti e Letizia Teneggi
Emma Costetti e Letizia Teneggi

On this International Day for the Elimination of Violence against Women and after Saturday’s celebration of the courage of Kurdish Women at teatro Bismantova in Castelnovo ne’ Monti, we want to tell you the story of a brave woman.
Have you ever heard about Hevrin Khalaf? In this article, we are going to tell you about her. She was a woman who sacrificed her life to save other women’s lives. We can understand what she did because we are women and we know that in some cases men are considered superior to us even in our country
Hevrin Khalaf was a Kurdish-Syrian politician and civil engineer, serving as Secretary General of the Future Syria Party. She was also an activist for women’s rights. The Turkish-backed Ahrar al-Sharqiya fighters killed her near the M4 Motorway in Northern Syria during the Turkish military operation against SDF forces in Rojava on 12 October 2019.

Hevrin Khalaf

Hevrin Khalaf was born on 15 November 1984 in Al-Malikiyah, a small city in Syria. She graduated from the faculty of civil engineering at the University of Aleppo in 2009. She was trained as a civil engineer and became more and more influential in the self-governing Kurdish area of Rojava in northeast Syria. The democratic institution which she supported is the project of Democratic Confederalism of Rojava, a political and social structure which has the aim to help the Kurdish people to change the role of women in the Middle East. This is considered unacceptable by the Islamic orthodoxy. The women of Rojava have always fought for gender equality trying to improve women’s conditions. Furthermore, the creation of the Ypj (Women's Protection Unit) was fundamental to the victories against the ISIS militias. The fighters of the Caliphate found themselves having to face women in battle, which they preferred to avoid on religious grounds. According to their belief, when a soldier is killed by a man he has the opportunity to go to the martyrs' paradise, if instead he dies at the hands of a woman his destiny is marked: no paradise will be waiting for him. So the terror of finding oneself face to face with an armed woman.

Hevrin Khalaf

Hevrin Khalaf was one of the founders of the Foundation for Science and Free Thought in 2012. Her party, the Future Syria Party, had taken part in the administration of northern Syria after the capture of Raqqa from the Islamic State group in 2017. Khalaf had also taken part in negotiations with the United States, France, and other delegations. She was known for her diplomatic skills. She worked towards increasing tolerance and unity among Christians, Arabs, and Kurds.
During the first days of the Turkish-backed military operation in Kurdish-held border towns in northeast Syria, nine civilians, including Hevrin Khalaf, were executed. She was 34 at the time of her death. The men who took Hevrin Khalaf were part of the Arab mercenary militias who supported the Turkish offensive.They grabbed Khalaf and took her to the side of the road. Maybe they raped her. Then they started the stoning, no one knew if before or after having shot them. They also recorded videos with their phones and broadcast them on the Internet. You see the lifeless body of Khalaf amid dust, earth and blood, the kicks of a man to show that she is dead. And a clear background voice, which says: "So pigs die".

Hevrin Khalaf

Behind the death of Khalaf there is the story of a deeply wounded Syria and the drama of women massacred by ISIS, Turkey or the Syrian regime itself. The most recent SNHR (Syrian Network for Human Rights) report shows alarming figures: from 2011 to 2017 (the year of the last survey) 24,746 women were killed in Syria, and among them 11,402 girls. Furthermore, more than 8,000 women have disappeared or become imprisoned. It is for these women that Hevrin Khalaf fought, and it is for them that she died.
We hope that the memory of Hevrin Khalaf can serve as an example and will strengthen the battle for women's rights.
Because that's how a heroine dies.

 

(Emma Costetti e Letizia Teneggi  4Q)

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Traduzione.

Morte di un’eroina curda: Hevrin Khalaf

In questa giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e dopo l’evento di sabato scorso al Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti, in appoggio alle donne curde, vogliamo raccontarvi la storia di una donna coraggiosa.

Avete mai sentito parlare di Hevrin Khalaf? In questo articolo vi parleremo di lei.
Lei era una donna che ha sacrificato la sua vita per salvare la vita di altre donne. Noi possiamo capire cos'ha fatto perché siamo donne e sappiamo che, in alcuni casi gli uomini, sono considerati superiori rispetto a noi anche nel nostro paese.

Hevrin Khalaf era una politica e ingegnere civile kurdo-siriana, che lavorava come segretaria generale del partito Future Syria. Era anche un'attivista per i diritti delle donne. I combattenti di Ahrar al-Sharqiya, appoggiati dai turchi, l'hanno uccisa vicino all'autostrada M4 nel nord della Siria durante l'operazione militare turca contro le forze SDF a Rojava il 12 ottobre 2019.

Hevrin Khalaf era nata il 15 novembre 1984 a Al-Malikiyah, una piccola città in Siria. Si era laureata alla facoltà di ingegneria civile all'università di Aleppo nel 2009. Studiò ingegneria civile e diventò sempre più importante nell'area curda autogovernata di Rojava nel nord-est della Siria. L'istituzione democratica da lei supportata è il progetto di confederalismo democratico di Rojava, una struttura politica e sociale che ha lo scopo di aiutare le persone curde a cambiare il ruolo delle donne nel medio Oriente. Questo è considerato inaccettabile dall'ortodossia islamica. Le donne di Rojava hanno sempre combattuto per la parità dei sessi, provando a migliorare le condizioni delle donne. Inoltre, la creazione dello Ypi (unità di protezione delle donne) è stata fondamentale per le vittorie contro la milizia dell'Isis. I combattenti del califfato si ritrovavano a dover affrontare delle donne in battaglia, ciò che spesso hanno preferito evitare per ragioni religiose. Stando al loro credo, quando un soldato è ucciso da un uomo ha la possibilità di andare nel paradiso dei martiri, se invece muore per mano di una donna il suo destino è segnato: nessun paradiso lo aspetterà. Da ciò il terrore di trovarsi da soli faccia a faccia con una donna armata.

Hervin Khalaf era una delle fondatrici della fondazione per scienza e il libero pensiero nel 2012. Il suo partito, il partito Future Syria, aveva preso parte all'amministrazione del nord della Siria dopo la cattura di Raqqa da parte del gruppo dello stato islamico nel 2017. Hevrin Khalaf aveva anche preso parte alla negoziazione con Stati Uniti, Francia e altre delegazioni. Era conosciuta per le sue abilità diplomatiche e lavorò per favorire la tolleranza tra cristiani, arabi e curdi.

Durante i primi giorni dell'operazione militare sostenuta dalla Turchia nelle città di confine curde nel nord-est della Siria, furono giustiziati nove civili, tra cui Hevrin Khalaf. Aveva 34 anni al momento della sua morte. Gli uomini che catturarono Hevrin Khalaf facevano parte delle milizie mercenarie arabe che sostenevano l'offensiva turca. Afferrarono Khalaf e la portarono al lato della strada. Forse l'hanno violentata. Poi hanno iniziato la lapidazione, nessuno sa se prima o dopo averli uccisi. Hanno anche registrato dei video con i loro telefoni e li hanno trasmessi su Internet. Si può vedere il corpo senza vita di Khalaf in mezzo a polvere, terra e sangue, i calci di un uomo per dimostrare che è morta. E una chiara voce di sottofondo, che dice: "Così muoiono i maiali".
Dietro la morte di Khalaf c'è la storia di una Siria profondamente ferita e il dramma delle donne massacrate dall'ISIS, dalla Turchia o dallo stesso regime siriano. Il rapporto SNHR (Syrian Network for Human Rights) più recente mostra dati allarmanti: dal 2011 al 2017 (anno dell'ultimo sondaggio) 24.746 donne sono state uccise in Siria e tra queste 11.402 ragazze. Inoltre, oltre 8.000 donne sono scomparse o incarcerate. È per queste donne che Hevrin Khalaf ha combattuto, ed è per loro che è morta.
Speriamo che il ricordo di Hevrin Khalaf possa servire da esempio e rafforzare la battaglia per i diritti delle donne.
Perché è così che muore un'eroina.

(fonti : www.thevision.com , www.theguardian.com)

(Emma Costetti e Letizia Teneggi  4Q)

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