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Punto nascite, Le Cicogne: “La giunta castelnovese a Roma non ci ha voluto”

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A seguito della notizia di ieri sul viaggio romano di alcuni amministratori sul tema riapertura punto nascite (nelle aree interne), riceviamo e pubblichiamo.

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Per rispettare la regola del tavolo sanità di non diffondere informazioni raccolte nella chat comunale sulla sanità prima che queste vengano ufficializzate, usciamo con due note stampa, la prima precedente all’incontro della delegazione al Ministero per parlare di punto nascita, la seconda a commento del comunicato appreso dalla stampa.

 

Mercoledì  13 novembre

 

visita a Roma
La relegazione scesa a Roma per la riapertura del Punto nascite

Siamo state informate dal sindaco Bini che lui ed il dottor Boni incontreranno a Roma il capo di gabinetto del ministero della Sanità per parlare di punto nascita e ospedale, e che per l’occasione Bini inviterà altri sindaci.

Abbiamo chiesto di partecipare avvisando che consideriamo un grave sgarbo essere escluse da questa opportunità.

Il sindaco Bini ci ha detto che è un incontro istituzionale e con tecnici.

Abbiamo ribadito che il Comitato Salviamo le Cicogne, proprio perché ha creato una lista ed è presente in consiglio, è a pieno titolo facente parte delle istituzioni con la propria portavoce la quale è a tutti gli effetti amministratrice.

Il capogruppo consigliare Carlo Boni è intervenuto sostenendo che non possiamo pretendere di essere invitate in quanto avversari in consiglio comunale.

Crediamo che tutto ciò denoti lo stile e le intenzioni propagandistiche di chi ha la maggioranza a Castelnovo Monti.

Questa esclusione dimostra il vero carattere di questa maggioranza che pubblicamente professa partecipazione, dialogo e ascolto, ma di fatto si muove arroccata secondo la logica “con noi o contro di noi”.

Ribadiamo che il nostro è un impegno civico politico ma apartitico, che ci lascia liberi dall’apparentamento a schieramenti e quindi ci consente di muoverci per logiche di contenuto.

Denunciamo quindi questo atteggiamento indefinibile ricordando che se ancora si parla di punto nascita è per l’impegno spontaneo e autonomo di un gruppo di donne che da cinque anni mobilita i cittadini sui temi della sicurezza per le partorienti e per i nascituri e che mantiene forte la vigilanza sui servizi ospedalieri del Sant’Anna.

Ci lascia ammutolite vedere che le critiche e l’autonomia siano considerate un affronto alla maggioranza, vedere andare a Roma solo uomini per parlar di donne, gli stessi uomini che erano spariti dopo la chiusura del punto nascita per non disturbare Bonaccini nel chiedere una riconsiderazione dei propri passi e ritrovare quegli stessi uomini al suo fianco, in uno schieramento elettorale a “sostegno del territorio”.

Ma siamo donne e ci destiamo subito, non possiamo permetterci di rimanere in silenzio.

 

Mercoledi 20 novembre

 

Nadia VassalloContrastiamo che il punto nascita rappresenti un argomento dalle chiare finalità elettorali, non accettiamo il comportamento di chi cerca di allontanare ancora una volta da sé le gravi responsabilità della chiusura dando parvenza di un reale interessamento, nonostante questi due anni di chiusura siano stati usati per far cadere nell’oblio la vicenda.

Per punti:

- “delegazione dell’Appennino Reggiano”. Se qualcuno si è speso sul tema è il comitato Salviamo le Cicogne il quale è stato deliberatamente tagliato fuori. Quindi si tratta di una delegazione di notabili facenti parte del sistema politico e amministrativo reggiano e regionale, composto da soli uomini di parte, dai quali possiamo solo salvare il dottor Mario Attolini, avendo il dottor Boni optato per una responsabilità politica nel gruppo consigliare.

- Incomprensibile la partecipazione dell'ex sindaco di Scandiano Alessio Mammi, ovvero di chi ha beneficiato della deroga pur non avendone i requisiti, rubando il servizio ed i medici al Sant’Anna di Castelnovo. Evidentemente Bini non avverte nessuna ingiustizia. Ci chiediamo se a Roma abbia unito la richiesta della riapertura di Castelnovo con quella di scongiurare la chiusura già decisa del punto nascita di Scandiano, perlomeno fino a dopo le elezioni regionali. Solidale con i forti, Bonaccini in testa, di cui firma la lettera per la sua rielezione, solidale con i colleghi di apparato, forte con i deboli e con noi che continuiamo a raccontarne le gesta.

- “se esiste una possibilità di riapertura del servizio a Castelnovo Monti, sulla scorta di quanto avvenuto a Cavalese, questa passa attraverso un progetto sperimentale che sia legato all'appartenenza alla Strategia Nazionale Aree Interne”.

Per prima cosa Cavalese è aperto non in via sperimentale ma in quanto gode di deroga (la stessa a noi negata su raccomandazione della giunta Bonaccini).

Poi ribadiamo ancora una volta che al Ministero, quando ci siamo andati noi, ci hanno detto che aspettano una semplice richiesta di revisione del parere, essendo stato in precedenza formulato sulla base di “dati inesatti" pervenuti dalla Regione: tempi di percorrenza, appartenenza dei medici al Santa Maria e non in prestito. Bonaccini non la vuole mandare perché significherebbe per lui perder la faccia. Intanto, a causa sua, le donne partoriscono per strada.

- “Una proposta che sia complessiva per tutto l'ospedale”. Questo ci lascia intendere che in mancanza di iniziative sperimentali si paventa un ridimensionamento dell’ospedale, cosa sempre smentita e spergiurata nonostante la situazione sempre più asfittica da noi ripetutamente denunciata.

- “Si tratta, di fatto, di una strada che fin dalla chiusura del punto nascite, due anni fa, avevamo ipotizzato”. Ecco appunto. E’ dal giugno 2018 che Bini e la onorevole Incerti ne favoleggiano il progetto ma del quale non hanno mai scritto un rigo di proposta nel merito, ma ora tutto fa brodo.

- “Nei prossimi giorni realizzeremo una bozza di progetto da inoltrare al ministero, che possa essere una base di discussione”. Immaginiamo che ancora una volta la partita si svolgerà nella sagrestia del partito di maggioranza e che i cittadini e le donne, queste figure mitologiche che servono solo per far numero nelle piazze e consegnare il proprio voto, saranno tagliate fuori dalla discussione, come avviene ormai dal triste 4 ottobre del 2017 quando Bini decise di schierarsi a favore di Bonaccini escludendo il comitato dal tavolo provinciale della sanità.

Nel merito di tutto ciò diamo un giudizio estremamente negativo, soprattutto perché la riapertura del punto nascita di Castelnovo se decisa non per il riconoscimento dei requisiti previsti dalla legge per le situazioni orogeografiche difficili, ma per un progetto sperimentale fatto in casa (la sicurezza tanto declamata!) porterà al miracolo di una notizia natalizia a ridosso delle elezioni e ad un successivo brutto scherzo di carnevale dopo la chiusura delle urne.

Di peggio non possiamo aspettarci.

 

(Cicogne di Montagna)

15 COMMENTS

  1. Definitivamente gettata la maschera.
    Salviamo le cicogne è diventato un partito che chiede visibilità, che cerca l’applauso.
    Non importa più raggiungere lo scopo, ma prendersi il merito, essere presenti, avere visibilità.
    Avete perso un’occasione?
    Occasione di ripetere le nostre ragioni che io ho sostanziato, giustificato, sostenuto esponendomi sempre in prima persona e che questa amministrazione ha sempre appoggiato?
    Se c’è speranza per il nostro territorio questa passa per la politica, pretende ascolto e rispetto dalle istituzioni.
    C’è la piazza e poi la ricerca ragionevole ma determinata delle soluzioni migliori per noi stessi e per i nostri figli, per non rinunciare ai nostri sogni, ai nostri desideri, al nostro futuro.

    Carlo Boni

    • Firma - CarloBoni
    • Caro Carlo Boni, ora capiamo perchè ti sei personalmente offeso quando abbiamo costituito la lista Castelnovo ne’ Cuori per entrare in modo autonomo dentro il Consiglio Comunale e portare la battaglia del punto nascita anche nelle istituzioni ed amministrazioni locali. Perché nei tuoi pensieri ed in quelli del Sindaco c’era l’idea di arrivare a qualche risultato da iscrivere al Pd, dopo la vergogna cosmica di questi due anni. Se Nadia avesse accettato di entrare in lista con voi, come le è stato chiesto, tutto era per voi corretto e indiscutibile, ma come indipendente e libera è proprio un pugno nello stomaco. Ci spiace Carlo che ti presti a queste logiche di partito, settarie ed antagoniste, dove o si appartiene o si è antagonisti, nemici, pericoli, minacce. Quando ti abbiamo invitato a venire con noi al Ministero sei venuto, oggi che sei il capogruppo della lista civica del Pd ci escludi e ci accusi di essere un partito e (per questo) il male incarnato. Lo sanno tutti che non siamo un partito e che per quel che facciamo non riceviamo premi. Ci spiace molto che tu abbia pensato di mettere la tua esperienza di medico, neonatologo e pediatra al servizio esclusivo del tuo gruppo consigliare, facendo del problema delle donne e di una comunità un fatto personale, di partito e di soli uomini… gli stessi che il problema lo hanno generato o non lo hanno difeso con la schiena dritta di ben altri esempi nella storia di Castelnovo. Ora aspettiamo il famoso Progetto Sperimentale ed Interprovinciale inserito nella Strategia Aree Interne, lo stiamo aspettando da quando lo annunciarono Bini e l’on. Incerti l’8 giugno del 2018, pur di non sottoscrivere un appello a Bonaccini per chiedere la revisione del parere ministeriale. Vedremo se questo P.S.I.S.A.I. servirà per salvare la faccia a Bonaccini e riaprire il punto nascita ingiustamente chiuso, nonostante avesse i requisiti per ricevere la deroga. Vedremo con quale faccia quell’invenzione supererà l’intransigenza sacrale dei numeri che fino adesso sono stati usati per definire Castelnovo pericoloso e Scandiano no.
      Vedremo come verrà gestito il fatto che la “Montagna del latte” possa riaprire il punto nascita di Castelnovo e non Pavullo, Borgotaro e Porretta, che non ne fanno parte. Ormai c’è da attendersi qualsiasi cosa da chi ha gestito questo scandalo sulla pelle delle donne e dei nascituri della periferia del mondo.

      Comitato Salviamo le Cicogne

      • Firma - Comitato Salviamo le Cicogne
    • “C’è la piazza e poi la ricerca ragionevole ma determinata delle soluzioni migliori per noi stessi e per i nostri figli, per non rinunciare ai nostri sogni, ai nostri desideri, al nostro futuro”. Dovrebbe essere proprio così, invece è tutto qui, in questa affermazione: “C’è la piazza e poi … ” – tutto lo scollamento che oggi c’è tra la politica e il Paese reale.

      Giovanni Annigoni

      • Firma - Giovanni Annigoni
  2. Io penso che andrebbe sempre soddisfatta la richiesta di un consigliere comunale, ancorché non di maggioranza, quando domanda di partecipare ad un incontro, questa volta in sede ministeriale, dai risvolti per così dire istituzionali come configurabile nella fattispecie, posto che si sarebbe affrontata una tematica, vedi quella del Punto Nascita, che riguarda l’intera comunità (pur se le opinioni al riguardo possono differenziarsi)..

    Mi permetto anche di aggiungere, con riferimento alla nota del 13 novembre e per le sopraddette ragioni, che, come “Cicogne” non avrei ribadito l’impegno “civico politico ma apartitico, che ci lascia liberi dall’apparentamento..”, perché a mio avviso anche un consigliere di opposizione non apartitico, che cioè siede sui banchi del Consiglio in rappresentanza di un partito, avrebbe eguale “diritto di partecipazione”

    Vedremo se e cosa risponderà il Sindaco alle “Cicogne di Montagna”, e se riterrà anche di replicare al commento dell’articolo “Chiusura del punto nascita in montagna: un incontro al ministero per riattivare il servizio”, laddove il Capogruppo di “Castelnovo Libera” rileva che il Sindaco avrebbe cambiato parere riguardo al Punto Nascite, perché se effettivamente così fosse sarebbe interessante capire le ragioni di tale suo ripensamento.

    P.B. 21.11.2019

  3. Difficile tenere il piede in due scarpe. Se il comitato fosse rimasto tale probabilmente avrebbe avuto un significato presenziare ad incontri di certo tipo, ma dal momento che da comitato è diventato partito è certamente difficile sostenere certe posizioni. Avete abbandonato una strada per intraprendere quella dell’opposizione in comune. Non siete stati chiamati a partecipare così come gli altri partiti “d’opposizione”, e francamente (nonostante la simpatia nei vostri confronti) è giusto così. Solo un folle farebbe partecipare l’opposizione e certi incontri, rischiando così di creare polemiche, all’interno della propria delegazione, durante il dibattito. Bravo Bini a non avervi portato.

    PS: nella foto vedo Mario Attolini, e sono certo che avrà agito per il bene del nostro Ospedale e per la riapertura del punto nascite.

    Simon

    • Firma - Simon
  4. Che strano modo di far politica è questo. Escludere chi si è battuto da sempre per la questione Punto Nascite mi sembra veramente assurdo. Cosa si temeva ? Sono queste le cose che mettono in cattiva luce la politica, sono queste le cose che fanno pensare male. il commento dei piedi in due scarpe è adatto per molti ma verso chi è rivolto stavolta trova davvero poca attinenza. In un mondo in cui si cambiano coalizioni da un mese all’altro, senza nessun pudore, ci si meraviglia di chi porta avanti candidandosi le stesse questioni che manifestava prima ? Siamo davvero al paradosso. Fino a quando si farà politica con incontri riservati e timore di diffonderne i contenuti, si può essere credibili solo per i fedelissimi capaci di applaudire e giustificare ogni cosa.

    Antonio D.Manini

    • Firma - Antonio D.Manini
  5. A me non è dato sapere se le Cicogne cercano visibilità ed applausi, come pare scrivere il capogruppo di maggioranza in Consiglio comunale a Castelnovo Monti, ma se così semmai fosse vi vedrei molta reciprocità – nel senso di poter rispedire “l’accusa” al mittente – perchè anche chi è andato all’incontro romano, col Ministero, se si fosse proposto di evitare visibilità ed applausi, avrebbe omesso di darne successiva comunicazione agli organi di stampa, vedasi il relativo articolo apparso su Redacon dal titolo “Chiusura del punto nascita in montagna: un incontro al ministero per riattivare il servizio”.

    Quanto poi al dire “se c’è speranza per il nostro territorio questa passa per la politica” , a me pare che chi siede in Consiglio comunale faccia comunque politica, anche se non si identifica nell’uno o altro partito, posto che si occupa in ogni caso di cosa pubblica, a meno che la maggioranza ritenga che l’occuparsi di cosa pubblica sia una sua sola prerogativa, ossia un “diritto” in esclusiva, ma mi sembrerebbe una interpretazione un pò inusuale e abbastanza forzosa, se non insostenibile (e credo che anche per le parole di Simon possa valere analogo discorso) .

    P:B. 22.11.2019

  6. Stando a ciò che abbiamo letto stamani sulla stampa locale, un importante esponente del partito che governa la nostra Regione, quanto al ruolo da egli ricoperto in seno al Consiglio regionale, si sarebbe pronunciato contro la riapertura di quei Punti Nascita ” periferici” per i quali venne allora decisa la chiusura, e se così realmente fosse, quel perentorio “definitivamente gettata la maschera”, con cui inizia uno di questi commenti, potrebbe “ritorcersi” per così dire verso la parte che ne ha fatto uso nei confronti delle “Cicogne”, in una sorta di effetto “boomerang”.

    Ritorcersi perchè la contrarietà alla riapertura di tali Punti Nascita espressa ad un così alto livello delle istituzioni regionali può aiutarci a capire meglio le ragioni che hanno fatto sì che le cose siano andate finora in un certo modo, anche perchè, da sinistra, si punta ancora il dito contro i parametri fissati in materia dal “Governo Berlusconi”, scordando fra l’altro che i parametri in questione sono stati il frutto dell’accordo Stato-Regioni del dicembre 2010, e il Presidente della Conferenza permanente fra lo Stato e le Regioni e Province autonome faceva capo alla sinistra (salvo miei errori di memoria).

    Ahimè, quanti novelli censori dimenticano quel celebre passo del Vangelo di Giovanni “chi è senza peccato scagli la prima pietra” !!

    P.B. 23.11.2019

    • Salvo miei errori di memoria, invece, la presidenza della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province è affidata al presidente del Consiglio dei ministri, vicepresidente è il Ministro degli Affari regionali. A dicembre 2010 è in carica il governo Berlusconi IV, presidente del consiglio dei ministri è (tanto per cambiare) Silvio Berlusconi e ministro degli affari regionali è Raffaele Fitto (entrambi non mi risulta facessero capo alla sinistra). E a proposito di “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, ha per caso letto l’articolo di Redacon: Lega: “la colpa per la chiusura dei punti nascite è SOLO di Bonaccini e del Pd”?

      Andrea

      • Firma - Andrea
  7. Gent. Nadia Vassallo, egr. Comitato Le Cicogne, consideri che se un giorno riaprirà il Punto Nascite di Castelnovo per le persone di buon senso, per quelle persone che non credono che i coccodrilli volano perchè lo dice il partito, il merito sarà solo Vostro, se non fosse stato per Voi di questo punto nascite nessuno ne avrebbe mai più parlato; pertanto non stia a rovinarsi il fegato; ora siamo in campagna elettorale e ne vedremo di ogni colore; questa povera Italia è al crollo totale, non solo dei ponti, è semplicemente il risultato del buonismo, del clientelismo e del mal Governo; solo un governo in mano a qualcuno che pensa al bene dell’Italia e che faccia rispettare le leggi potrà cambiare le cose,

    Gianna

    • Firma - Gianna
  8. Credo che, visto l’argomento, la presenza di una donna sarebbe stata doverosa, a maggior ragione indicata nella figura di Nadia Vassallo, in qualita’ di donna, rappresentante del Comitato e del Consiglio Comunale..bastava poco. La chiudo in battuta: le cicogne si nutrono anche di pesci, non vorrei che nella delegazione presente a Roma ci fossero state anche delle sardine. 🙂
    Saluti

    Andrea.S.

    • Firma - Andrea.S.
  9. Giusta osservazione quella di Andrea, atteso che la presidenza da me riportata, in errore, era quella della Conferenza Regioni e Province Autonome – presieduta allora, cioè nel 2010, da un esponente della sinistra – e non già quella della Conferenza tra lo Stato e le Regioni e Province Autonome, ma la sostanza resta nondimeno del tutto invariata.

    Infatti, se da un lato la Conferenza Stato-Regioni è convocata e presieduta dal Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, su delega del Presidente del Consiglio, ai lavori della Conferenza stessa partecipano, da quanto ne so, i venti Presidenti delle Regioni a statuto ordinario e speciale, nonché i due Presidenti delle Province autonome.

    Ciò significa che le decisioni assunte da tale organismo hanno natura collegiale, e c’è da ritenere che anche l’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 sia avvenuto nello stesso modo, cioè per decisione comune – anzi unanime, almeno così parrebbe stando al testo pubblicato sulla G.U. – e il Governo di turno ha poi provveduto a darvi seguito.

    Poco importa, dunque, chi stesse governando in quel momento, e chi fosse
    all’epoca il Presidente del Consiglio, visto che i membri della Conferenza Stato-Regioni si sono trovati d’accordo nel fissare determinati parametri per i Punti Nascita, parametri sui quali non tutti sembrano oggigiorno soddisfatti, al punto da auspicarne una qualche revisione.

    Non è dato sapere se la Conferenza Stato-Regioni vorrà riesaminare quei parametri e semmai rivederli, ma dal come sono nati, cioè collegialmente, mi sembrerebbe comunque sbagliato addebitarne l’origine e paternità al solo soggetto istituzionale che non è politicamente dalla nostra parte (altro discorso vale a mio parere per la questione deroghe).

    P.B. 26.11.2019

    • Se ho correttamente interpretato il suo pensiero, nel caso una decisione discutibile venga presa da un organismo presieduto da un esponente che “fa capo alla sinistra”, allora la responsabilità è del presidente (asserzione che mi sembra evidente nel suo commento del 23 Novembre). Se invece salta fuori che tale organismo è presieduto da un esponente che fa capo alla destra, allora la responsabilità non è sua perché ” tale organismo ha natura collegiale”. Mi piace il suo modo di ragionare, ma da qui si può forse trarre una plausibile risposta alla sua domanda “perché gli amministratori non rispondono alle domande dei lettori?”…

      Andrea

      • Firma - Andrea
  10. Diversamente da quanto sembra volermi far dire Andrea, io ho semplicemente cercato di far comprendere che le linee di azione adottate nel dicembre 2010, con l’accordo Stato-Regioni, relativamente ai Punti Nascita o Percorso Nascita, hanno visto il concorso di più forze politiche, e ciò andrebbe tenuto presente da chi può essere tentato di far passare l’idea che tali linee siano invece il frutto di decisioni del solo “Governo Berlusconi”, ma a questo punto sono forse io che non riesco a trovare le parole giuste per farmi capire.

    P.B. 27.11.2019