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Cronache ne’ Monti: “I 30 anni della caduta del muro di Berlino e l’Europa oggi”, intervista con Pierluigi Castagnetti e Fausto Giovanelli

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Arlotti, Giovanelli, Castagnetti, Ferrari, Coli

Un momento storico importante raccontato 30 anni dopo, l'evoluzione successiva dell'Europa a partire da quel 9 novembre del 1989.

La caduta del muro di Berlino raccontata in trenta minuti da Pierluigi Castagnetti allora deputato della DC e Fausto Giovanelli all'epoca giovane segretario del PCI.

Intervistati da Ornella Coli, Pietro Ferrari e Gabriele Arlotti dagli studi de "La Libertà" a Reggio Emilia.

Gli argomenti affrontati: le vicende della politica nazionale ed europea intrecciate alla fine dell'ideologia che aveva supportato e sostenuto fino ad allora quel muro.

Per l'Italia, la fine del comunismo per come lo si era vissuto dopo la fine della seconda guerra mondiale, lo sconforto e lo smarrimento dei vecchi militanti comunisti ma anche l'aspettativa di un nuovo inizio che già da mesi fremeva nell'aria.
La nuova Europa con l'avanzata dei populismi, ma anche le nuove generazioni composte di giovani ragazzi e ragazze ricchi di ideali ed abituati a mudiversi in una Europa senza confini.

Nell'intervista vengono anche raccontati aneddoti e spaccati di vita dei protagonisti di allora tra gli altri ne riportiamo uno che ci racconta Castagnetti: lo sconforto di un oramai anziano Giancarlo Pajetta (PCI)  a colloquio nel transatlantico di Montecitorio con Maria Eletta Martini (DC) che con la sua voce stentorea e quindi udibile da tutti disse “Il tuo Dio, cara Maria Eletta, se esiste, è un Dio crudele”. “Cosa dici Giancarlo, vedi di non bestemmiare perché non lo sopporterei” rispose la Martini, “no, non voglio bestemmiare, ma debbo ribadire che - se esiste - è crudele, perché se non lo fosse non mi avrebbe tenuto in vita sino ad oggi, per farmi assistere al fallimento della mia vita. Quella comunista è stata per me una fede, a cui ho dato tutta la mia vita, compresi dieci anni di galera. Capisci il mio dolore?”.
Riprende Castagnetti "ecco questo tema del dolore dei comunisti non era considerato da chi non lo era, tranne uno: Benigno Zaccagnini. Più volte confessó infatti di pregare in quel periodo per i suoi amici comunisti di cui comprendeva sino in fondo l’umana sofferenza, proprio lui che nel 1963 alla Camera. all’indomani dell’innalzamento del muro, aveva “profetizzato” che quel muro sarebbe stato abbattuto non da carri armati ma dall’anelito alla libertà dei popoli soggiogati dall’Unione Sovietica."

Vi invitiamo a darvi tempo per seguire l'intervista fino in fondo, l'abbiamo pensata non solo per quelli che allora già c'erano, ma anche per tutti quei  giovani nati dopo il 1989 e che non hanno un ricordo diretto di quegli accadimenti che cambiarono in modo irreversibile la visione di quel mondo.

L'intervista verrà proposta nei prossimi giorni anche su Radionova. Nel video Pietro Ferrari, Pierluigi Castagnetti, Fausto Giovanelli, Ornella Coli, Gabriele Arlotti.

https://www.facebook.com/redaconeradionova/videos/466534970657175/