Ci sono ancora interessanti opportunità per visitare la mostra personale di Carlo Calzolari a Palazzo Ducale, intitolata “L'ombra che sarà”. Un nuovo evento collaterale è in programma il 22 novembre: sarà un laboratorio artistico a coppie, composte da un adulto e un bambino dai 5 anni in su, proposto insieme all'artista alle ore 16 e poi replicato alle 17.30 (6 coppie per turno), con prenotazione obbligatoria (Biblioteca Crovi, tel. 0522 610204).La mostra di Calzolari, a cura di Sandro Parmiggiani, ripercorre una lunga e prolifica carriera: l'artista nasce infatti a Parma nel 1944. Sin dagli anni in cui studia Architettura a Milano, denota nelle sue opere un primo interesse per l’arte astratta e programmata, il cui aspetto progettuale era del resto vicino ai suoi studi, anche se è pur sempre la figura in chiave espressionista ad affascinarlo maggiormente. Agli anni dell’Università risale la sua esperienza di scenografo presso il Teatro universitario di Parma. Trasferitosi nel 1972 a Reggio Emilia, inizia un sempre maggior stravolgimento della figura per passare successivamente a un recupero del segno e una più complessa composizione spaziale del quadro, che gradualmente diventa assemblage, su carta trasparente, plexiglass o ferro. Nelle sue opere attuali, prosegue la ricerca sui materiali trasparenti, fondandosi su un sentimento lirico che tutto affida alle forme elementari, ai segni, ai trasferimenti, alle ombre e alle luci per rappresentare l’inafferrabile. Spiega l’Assessore alla Cultura Emanuele Ferrari: “Avevo conosciuto Carlo Calzolari alle Scuderie di Palazzo Ducale, in occasione della mostra di un caro amico e grande artista, Corrado Tagliati. Iniziammo a parlare della possibilità di una sua esposizione, che poteva diventare realtà solo a una condizione – e qui con il desiderio condivideva anche una sua costante preoccupazione – che ci fosse la luce giusta, che quella luce giusta fosse possibile: “le mie opere, se non le conosci le vedrai, sono tutta una questione di luce, di luce che le attraversa, e anche di ombre che quella luce crea”. Ora lo possiamo vedere tutti, dentro una mostra che nel titolo porta incisa la parola Ombra, forse quella stessa forma d’ombra, ma anche ombra delle forme, che per Carlo è la conseguenza di una certa luce, la sua, quella giusta, come un filo d’orizzonte in grado di cucire e inseguire uno sguardo, appena oltre quello che si vede. Appena. Forse”.
L'esposizione prosegue fino al 24 novembre, visitabile ogni venerdì, sabato e domenica, dalle 15.30 alle 18.30. Per informazioni: Biblioteca Crovi, tel. 0522 610204, [email protected]