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Mauro Moretti, disegnatore in Appennino

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Chi avrebbe detto che dietro ai topolini più famosi d’Italia (lasciando, beninteso, a Topolino la paternità americana) si nascondesse un pizzico del genio montanaro, che prende vita a Novellano di Villa Minozzo? Avete presente Emiliano, il simpatico topolino con buffo accento parmigiano dello spot di Parmareggio?

Raccontiamo la storia di Mauro Moretti, nato a Milano il 24 ottobre 1958, diplomato al liceo artistico a Brera che, nei mesi scorsi, è stato nuovamente contatto da una agenzia di pubblicità internazionale che cura gli spot televisivi della celebre pubblicità di Parmareggio.

Una “réclame” indimenticabile, proprio, per avere descritto la bontà dei suoi prodotti con simpatici topolini. Al punto tale che c’è chi è arrivato a confondere il Parmigiano Reggiano (nome di un prodotto Dop) col nome Parmareggio (nome commerciale del prodotto Parmigiano Reggiano del gruppo cooperativo Gran Terre).

“Collaboro da molto tempo con questa agenzia – ci spiega disegnatore Mauro Moretti – e spesso mi commissiona storyboard per i suoi clienti. Lo storyboard è il racconto a singola inquadratura disegnata della sceneggiatura dello spot e del film, in questo caso spot”.

Ci faccia capire.

“Ad esempio, nella sceneggiatura viene scritto ‘personaggio entra in casa e saluta sorridente moglie e figlio’ ed io realizzo, disegnando, questa scena. Ovviamente la stessa può avere punti di vista diversi, e qui sta la capacità dell’autore dello storyboard, ovvero rendere cinematografica questa scena”.

La sua storia da dove è partita?

“Ho iniziato molto presto a collaborare con l’editoria a fumetti. Ricordo il Mago Mondadori, Corriere dei piccoli, Corriere dei ragazzi, Sorrisi e canzoni tv, quindi copertine di libri (ricordo gli autori locali Armido Malvolti e Silvano Scaruffi) e per la IT giochi di ruolo da tavolo, ma anche i disegni di Risiko. Disegno dal vivo la musica al teatro Goldoni di Venezia, al teatro Ambra di Albenga e in molte piazze in giro per Italia. Realizzo quindi molti storyboard per agenzie di pubblicità internazionali per film e spot ultimamente sono collaboratore della Gazzetta di Reggio dove racconto a disegni i fatti di cronaca. Al Museo Cervi c’è un mio grande quadro realizzato per la Gazzetta di Reggio a commemorazione della strage”.

Nel suo lavoro con chi si deve relazionare?

“Normalmente mi relaziono con i creativi delle agenzie, sono loro la parte pensante dell’idea dello spot, a volte capita anche con il regista stesso del filmato. L’ideazione delle storie, invece, dipende dalla coppia creativa copywriter e art director”.

Un lavoro mica semplice, pertanto.

“Della agenzie di pubblicità spesso vengono realizzati molti storyboard prima di arrivare alla scelta da parte del cliente finale di quello definitivo. Nel caso di Parmareggio ho fatto moltissimi di questi, direi fin dalle prime apparizioni di Emiliano, il personaggio topo testimonial”.

Altri clienti noti?

“In oltre 30 anni di lavoro, ho disegnato per tantissimi prodotti e aziende: dal ritorno della bionda birra Peroni a Sky, Philadelphia con Gianrico Tedeschi, le formiche di una nota marca di carta igienica, Tim, Galbusera, Vodafone, Pupa e altri ancora”.

Ci spieghi il suo legame con l’Appennino.

“Vivo a Novellano, piccolissima frazione del comune di Villa Minozzo. Mi sono trasferito nel 2000 con mia moglie e i miei due figli perché il mio primogenito voleva iscriversi a Serramazzoni alla scuola alberghiera. Ma prima ancora perché la balia che mi tenne da bambino appena nato era di Novellano e io su consiglio del pediatra avevo bisogno di aria, di montagna. Così lei propose ai miei di portarmi lì fin da quando avevo tre mesi. L’Appennino è un luogo splendido dove si trova ancora il buon vivere. Credo sarebbe importante fare di tutto per salvaguardare servizi adeguati per chi resta o torna in montagna, e che, quindi, mantiene vivi questi posti”.

A un giovane che volesse avvicinarsi al suo mestiere cosa si sente di dire?

“Sicuramente mi piacerebbe molto avere la possibilità di insegnare il mio lavoro a chi volesse iniziare ad impararlo, poi consiglierei di apprendere a disegnare ancora con la vecchia matita. La base del disegno è importantissima e, chiaramente, oggi è da accompagnare alle nuove tecnologie. Ritengo sia importante leggere molto e guardare molti film”.