Lui è l’ex ministro delle Politiche agricole e attuale parlamentare Lega, Gian Marco Centinaio. Con lui sono 21 i senatori che hanno firmato questa singolare interpellanza; quarta firmataria Lucia Borgonzoni candidata Lega alla presidenza della Regio Emilia Romagna. Certo è che, forse, a Cavola di Toano, dove la Lega di Salvini nei seggi aleggia prossima al 50% e dove, nel Comune di riferimento (Toano), c’è l’unico vicesindaco Lega della provincia, mica si sarebbero aspettati una cosa simile ma tant’è.
L’ex ministro ha pensato di proporre una interpellanza all’attuale ministro, Teresa Bellanova, su un formaggio che si produce (produceva) a Cavola: “L’Oro di Cavola”, un prodotto fresco che veniva realizzato nella Latteria di Cavola. Come noto prodotti freschi si producono anche in altri caseifici ma, essendo di stagionatura inferiore ai 12 mesi, non è da confondersi con i similgrana. O almeno non avrebbe dovuto…
Scrivono i senatori Lega: “I Consorzi che operano con finalità diverse rispetto a quelle riconosciute producono un effetto di alterazione delle regole della concorrenza, creando una fragilità nel mercato delle produzioni Dop e Igp che indirettamente va ad alimentare gli stessi fenomeni di contraffazione di Italian sounding” ha scritto l’ex ministro Gian Marco Centinaio nella sua interpellanza che, di fatto, cita quanto si produceva nel toanese: “Un caso potrebbe riscontrarsi nella produzione del formaggio stagionato Oro di Cavola, che sembrerebbe venga prodotto negli stabilimenti del parmigiano reggiano Dop e venduto sul mercato con lo stesso numero di matricola del caseificio produttore della Dop, ad un prezzo più basso; dalla lettura dell’etichetta si evince, inoltre, come il prodotto sia stato certificato dall’organismo di controllo autorizzato dal ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Alcuni produttori di Parmigiano Reggiano, infatti, per non incorrere nei contributi compensativi che entrano in vigore per chi supera le quote previste dal piano di produzione sembra abbiano attivato linee produttive concorrenti, non essendo previsti per statuto specifici divieti, come diversamente avviene per la produzione del Grana padano Dop”. I senatori Lega, chiedono al Ministro Bellanova “quali provvedimenti il ministro in indirizzo voglia adottare per far sì che l’operato dei consorzi si svolga nel rispetto della missione principale di tutela dei prodotti agroalimentari, con particolare riferimento ai Dop e Igp; quali iniziative intenda adottare per sostenere le produzioni Dop e Igp di fronte al dilagare di fenomeni di illegalità e contraffazione”.
Il presidente della latteria di Cavola, Fulvio Fioroni, spiega: “Ci spiace per questa caduta di stile dell’ex ministro che forse non sa che si riferisce a una produzione che avevamo già cessato a gennaio e che non si trattava di un formaggio grana a pasta dura (stagionato) come si legge invece nella interpellanza”.
Stupisce per altro l’assenza di riferimenti al fatto che a Expo il mondo del Grana Padano presentò il Gran Maremna bianco, un similare a pasta dura. Sarebbe sicuramente interessante se i senatori leghisti si occupassero di formaggi similari bianchi a pasta dura.
Infine, risulta che nella giornata di ieri ci sia stato un contatto telefonico tra la Latteria di Cavola e l’ex ministro che è stato invitato a venire a visitare il caseificio.
Cavola si trova a sud della Lombardia e zone limitrove per cui è inutile che Fioroni ci dia spiegazioni in merito al contendere.Chi risiede a nord ha ragione.Giustizia veloce…e poche storie.
Mi ha colpito invece che la Bergonzoni abbia firmato la interpellanza: visto che poco tempo fa non conosceva i confini della nostra regione ,(ha detto che l’Emilia confina con Trento…col Trentino) evidentemente hanno iniziato a spiegarle la geografia partendo dai punti cardinali, per iniziare.
Vilma