Home Economia Il latte da Parmigiano Reggiano in montagna si può fare e migliorare:...

Il latte da Parmigiano Reggiano in montagna si può fare e migliorare: ecco come. Report del Piano per l’innovazione di Sarzano

49
0

Nella giornata per la salvaguardia della produzione delle aree interne, svoltasi lo scorso 29 ottobre a Castello di Sarzano di Casina, si è parlato del Piano per l'Innovazione. Un piano ha come obiettivo primario quello di sostenere il mantenimento e, se possibile, un consolidamento della produzione di formaggio Parmigiano Reggiano nella fascia altimetrica della montagna del comprensorio che ricade nelle "aree interne", definite dal Psr 2014-2020 dell'Emilia-Romagna come zone distanti dai centri di agglomerazione e di servizio o con problemi demografici, ma dotate di forti potenzialità attrattive e che presentano una elevata biodiversità climatica e naturale.

Il focus specifico dell’incontro tecnico ha riguardato la produzione di formaggi, elemento spesso critico nei nostri territori appenninici. Tra i risultati sono emerse indicazioni tecniche utili alla gestione efficiente dei prati e dei prati-pascoli di montagna, anche con l'applicazione di tecniche dell'agricoltura conservativa e alla valorizzazione dei foraggi di montagna sia in termini produttivi, qualitativi e di biodiversità. Le esperienze che sono state illustrate nelle visite guidate si sono svolte in questo senso. Titolare del progetto e coordinatore della filiera è la Società Il Crinale Soc. Consortile arl.

La giornata è iniziata alle 10:00 con la registrazione dei partecipanti (circa 25 iscritti), alle 10:15 ci sono stati i saluti di benvenuto e alle 10:30 sono iniziati gli interventi dei relatori.

Stefano Costi, sindaco del Comune di Casina e Delegato all’Agricoltura e Sviluppo Rurale dell’unione Montana dei Comuni dell’Appennino reggiano, ha parlato del progetto “La Montagna del Latte” nell’ambito della strategia aree interne Appennino emiliano.  Martino Dolci, presidente di Il Crinale scarl ha trattato “La salvaguardia della produzione di Parmigiano Reggiano nel territorio “strategie aree interne” del Comprensorio” Aldo Dal Prà, Crpa S.p.A. e Roberto Davolio, Fcsr (Fondazione Crpa studi e ricerche) hanno discusso sulla “Foraggicoltura di montagna e cambiamento climatico: quali strategie per migliorare la produzione di fieno”. Maria Teresa Pacchioli e Davide Zanotti, Crpa Spa e Fabrizio Ruozzi, Fcsr hanno trattato “La qualità del foraggio in relazione alle perdite di fienagione e alla composizione del prato”

Successivamente c’è stata un’ampia e proficua discussione delle tematiche trattate dai relatori e la condivisione di esperienze tra i diversi partecipanti all’incontro: Crpa, Fcsr, agricoltori locali e trentini, Latteria Sociale San Giorgio, Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige. Alle 12:30 c’è stata la pausa pranzo e successivamente ci sono state 3 visite aziendali; di queste, due hanno riguardato l’essiccazione artificiale del foraggio (la prima con essiccatoio di fieno alla rinfusa) e la seconda con essiccatoio per fieno in balloni, mentre la terza è stata una visita al caseificio della Latteria San Giorgio.

L’incontro tecnico e le visite guidate hanno dato l’opportunità a tutti i partecipanti di prendere spunto su come valorizzare al meglio le risorse naturali della montagna. In particolare, ampio spazio è stato dato alla valorizzazione della biodiversità di specie foraggere utili a soddisfare a pieno la quota di sostanza secca richiesta dal disciplinare di produzione di montagna. Inoltre, le diverse tecniche di essiccazione dei foraggi hanno evidenziato i loro punti di forza e debolezza, mostrando interessanti punti su cui lavorare nei prossimi anni per migliorare sia le tecniche che le tecnologie attualmente disponibili. Tutto ciò potrà garantire alle aziende del territorio di portare e stoccare in azienda foraggi di alta qualità, con positive ricadute sia sul benessere animale, che sulla qualità del formaggio e di conseguenza sull’intera sostenibilità della filiera Parmigiano Reggiano di montagna.