L’Emilia-Romagna degli agricoltori, dei produttori e dei Consorzi Dop e Igp dice no ai dazi. E sarà il presidente Stefano Bonaccini a sostenere, la prossima settimana a Bruxelles, la piattaforma messa a punto dalla Regione Emilia-Romagna per difendere l’agroalimentare regionale, fatto di eccellenze apprezzate in tutto il mondo – 8 miliardi export, l’8% verso gli Usa -, tante imprese per tantissimi posti di lavoro.
Una misura voluta dal presidente Trump che rischia di sferrare un colpo davvero pesante all’agroalimentare dell’Emilia-Romagna. In gioco ci sono il presente – dal 18 ottobre alcune aziende stanno già pagando dazi aggiuntivi del 25% sul mercato Usa – e il futuro delle imprese del settore e i posti di lavoro di chi contribuisce ad affermare la qualità delle nostre produzioni Dop e Igp. Barriere doganali che non colpiscono solo l’agroalimentare ma anche la meccanica e la moda, anch’essi settori chiave per l’Emilia-Romagna e che, per ammissione di Trump, potrebbero assumere la formula a ‘carosello’ e quindi a rotazione semestrale colpire altri prodotti che al momento sono esclusi.
E per far sentire la propria voce, l’intero comparto agroalimentare si è ritrovato oggi in Regione per una manifestazione istituzionale, molto partecipata, che ha visto insieme associazioni degli agricoltori, produttori, Consorzi e Indicazioni geografiche Dop e Igp, territori, rappresentanti Ue, con il presidente Bonaccini, e l’assessore all’Agricoltura, Simona Caselli.
Tre i punti fondamentali e imprescindibili per l’Emilia-Romagna: fondo di riserva di crisi, quota risorse per i Consorzi delle indicazioni geografiche e priorità dei punteggi nei bandi.
In sintesi, la prima richiesta riguarda l’integrazione del fondo di riserva per le crisi da destinare al supporto dei produttori colpiti da dazi. Con il secondo punto si chiede di prevedere una quota di risorse a favore dei consorzi delle indicazioni geografiche (IG) Dop e Igp per la tutela legale nei Paesi non coperti da trattati bilaterali. Infine, occorre prevedere dei punteggi di priorità nell’ambito dei bandi del Regolamento Ue 1144/2014, per progetti ed azioni promozionali delle Ig colpite dai dazi proprio su quei mercati in cui sono stati imposti.
“Lo dobbiamo dire chiaro e forte: la logica dei dazi, come quella dei muri, va respinta e sconfitta alla radice- afferma Bonaccini-. Mai nella storia i dazi hanno portato vantaggi economici a chi li ha imposti, anzi hanno sempre ridotto il volume dei commerci generali e indebolito l’economia. Vogliamo davvero avviarci verso una stagnazione secolare come paventano alcuni economisti dell’Ocse? Io, insieme a voi e col vostro aiuto, voglio difendere la qualità del ‘Made in Emilia-Romagna’, un’economia che è fatta anche di tanti prodotti straordinari dell’agroalimentare e del cibo. Voglio un’agricoltura aperta ai mercati internazionali, sostenibile, riconoscibile, desiderabile e spendibile. È la nostra agricoltura, che va difesa in modo non negoziabile. Per questo il 5 novembre sarò a Bruxelles, la sede deputata alla trattativa con gli Usa. Incontrerò il presidente del Parlamento europeo e i rappresentanti della Commissione Agricoltura. Il nostro obiettivo è l’approvazione dei tre punti della piattaforma contro i dazi- chiude Bonaccini- per salvare il lavoro e il reddito dei nostri agricoltori, per tutelare l’unicità delle nostre produzioni, per difendere le nostre Dop e Igp da falsi e contraffazioni e per continuare a promuovere sul mercato Usa tutti i nostri prodotti. È e sarà la nostra battaglia che vinceremo uniti, tutti insieme”.
Presenti all’incontro Paolo De Castro, parlamentare europeo che con un video messaggio di sostegno ha annunciato misure anticrisi, Denis Pantini, responsabile Agricoltura e industria alimentare di Nomisma, Laurent Gomez, segretario generale di Arepo, l’Associazione delle Regioni europee produttrici di Dop e Igp, Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Paolo Ganzerli, direttore export del Gruppo Bonterre, Gianpiero Calzolari, presidente Granarolo e altri rappresentanti di associazioni agricole, organizzazioni professionali e della cooperazione, Consorzi di tutela.
Da tutti la necessità di procedere a ritmo serrato con la piattaforma emiliano-romagnola anche perché da questa guerra commerciale c’è il rischio di perdere l’unicità dei nostri marchi e di vedere, in un prossimo futuro, commercializzati nel mondo prodotti come il Parmesan che nulla hanno a che vedere con l’originale. E, come ha ricordato Pantini, al momento il Parmigiano Reggiano risulta essere il formaggio più colpito dalle contraffazioni.
Nel corso della manifestazione è arrivato anche l’appoggio del commissario europeo Phil Hogan attraverso una lettera indirizzata all’assessore Caselli, che ha dato due rassicurazioni di grande importanza: ai produttori italiani verranno riconosciute compensazioni per i dazi subiti e, la seconda che l’Europa ritiene non negoziabili i riconoscimenti e le tutele per le indicazioni geografiche e quindi nel negoziato non lascerà che siano messe in discussione e le “difenderà in qualunque circostanza”.
“Circa due settimane fa abbiamo ottenuto l’appoggio di Arepo a Bruxelles sulla nostra piattaforma- spiega Caselli-. Siamo meno soli e più forti perché siamo ascoltati in Europa. Insistiamo perché con quasi 8 miliardi di export, di cui l’8% verso gli Usa, siamo una regione duramente colpita. E non siamo per niente tranquilli: ora tocca infatti ai nostri formaggi ma con i dazi carosello potrebbero arrivare altre penalizzazioni su ulteriori prodotti, con un meccanismo inaccettabile che impedisce ai nostri produttori di fare scelte imprenditoriali. L’Europa deve fare alla svelta misure compensative di facile applicazione- chiude l’assessore- e i soldi per i produttori devono arrivare ora, insieme a maggiori fondi sui progetti di promozione. Noi continueremo ogni giorno a batterci sugli aiuti per i produttori che stanno già subendo i dazi e per rafforzare le misure di promozione e tutela sui mercati”.