Home Cultura Il decimo libro di Armido Malvolti: “Internet non ci basta più” è...

Il decimo libro di Armido Malvolti: “Internet non ci basta più” è scritto a sei mani

32
0

E’ in libreria il decimo libro di Armido Malvolti dal titolo: Internet non ci basta più.

Come per due opere precedenti, anche in questo caso l’autore castelnovese non ha scritto da solo, con lui hanno lavorato due ragazzi di terza media: Laura Benassi e Alessio Vannini.

Laura è di Castelnovo ne’ Monti, Alessio abita a Prato.

“Li ho conosciuti un anno fa, in occasione delle premiazioni della seconda edizione del Premio Crovi” ci dice Armido. “Ascoltando un commento che conteneva le parole ‘di qua e di là dell’Appennino’ è nata un’idea che in pochi giorni è diventata un progetto di massima inviato ai due ragazzi che hanno aderito con entusiasmo.

Successivamente ci siamo incontrati, prima all’Abetone poi a Prato, per stabilire l’ossatura della storia e abbiamo iniziato a scrivere. A metà luglio il libro era terminato”.

Abbiamo chiesto ad Alessio come è stato possibile scrivere un libro in tre abitando due nello stesso posto e il terzo in un’altra città. “Ci siamo incontrati - ha risposto - e confrontandoci abbiamo abbozzato in linea di massima la storia da scrivere, fissando anche i tempi. Da lì in poi ci siamo serviti soprattutto del telefono e di internet. E’ stata un’esperienza molto coinvolgente e istruttiva. Anche divertente”. Un libro, quindi, che nasce grazie ai nuovi strumenti della comunicazione.

Ma cosa ci racconta Internet non ci basta più?

Per farci una prima idea conviene dare la parola al professor Claudio Santori che ha scritto la prefazione.

‘Non occorre avere cinque anni consecutivi di presidenza degli Esami di Stato nella Scuola Media (come è capitato a chi scrive, dopo la pensione da Dirigente Scolastico nel Licei) per apprezzare a fondo l’immersione in apnea nella realtà degli adolescenti millenial, operata dai tre autori di questo libro (due quattordicenni affiancati da un autore con una consolidata esperienza editoriale) decisamente intrigante e fresco come una ventata di primavera, che spinge lo scandaglio in profondità, ma con affettuosa partecipazione, su un mondo di ingenuità velleitaria, di ansie e smarrimenti, di gossip e di sogni, ma anche consapevolezza e determinazione”.

In effetti questo romanzo ci fa conoscere i ragazzi di oggi attraverso il racconto di un anno abbondante della vita di Miranda e Francesco che abitano la prima in un piccolo centro appenninico: Castelnovo ne’ Monti, il secondo in una città di media grandezza: Prato. Attorno a loro ruotano, ognuno con un  proprio ruolo, amici e gente comune, famigliari e insegnanti. Ci sono le famiglie, molto moderne nella loro diversità, la scuola, i luoghi dei loro appuntamenti e l’immancabile cellulare, acceso giorno e notte. C’è la società, con i suoi stimoli non sempre positivi ed educativi; una società con la quale è saggio imparare presto a convivere.  E c’è l’agognata meta dei quattordici anni.

Scrive ancora il professor Santori. ‘E’ la storia di un passaggio epocale  e difficile verso l’agognata meta dei quattordici anni, che fa sentire “grandi” di colpo perché segna il passaggio alle “superiori” da un lato e il possibile accesso al “Cinquantino” dall’altro.’

C’è molto Appennino in questo libro. Il nostro e quello toscano. Non per caso la postfazione è del Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.  E nella parte ambientata qui c’è molto Castelnovo ne’ Monti: i luoghi preferiti dai giovani, i locali che frequentano, le manifestazioni più importanti come la Fiera di San Michele, la Notte Rosa e lo scusin, ma anche il Premio Crovi e i Lunedì Letterari in Centro Storico.

“Abbiamo voluto scrivere una storia quasi vera  - ci ha confidato Laura - di conseguenza l’abbiamo incastrata nella vita quotidiana delle due comunità in cui vivono i protagonisti. I bar, le gelaterie e le pizzerie, le strade, le piazze e i monumenti sono citati con i loro nomi, palcoscenico reale sul quale si snodano le vicende che i due protagonisti vivono giorno dopo giorno”.

Ci sono anche i paesaggi appenninici e alcuni luoghi simbolo: la Pietra e le Pinete, il Salame di Felina e il Lago Calamone, le Fonti di Poiano, le cascate del Golfarone, la Val d’Asta, Civago… E, dall’altra parte, oltre alla città di Prato, c’è l’Appennino toscano, altrettanto bello e invitante.

I due protagonisti si conoscono su internet, complice una foto scattata a Piazzale Michelangelo a Firenze durante il concerto di fine anno con Renga e Baby K. e finita in rete; messaggiano e video chiacchierano fino a decidere che internet non basta più, che è giunta l’ora di rompere lo schermo per conoscersi davvero. Una decisone che li spinge a fuggire di casa… e non sveliamo altro per non togliere il piacere di scoprire pagina dopo pagina come va a finire.

Il libro, pubblicato dalle Edizioni Helicon di Arezzo e distribuito in tutta Italia, è stato presentato in prima nazionale il 6 ottobre scorso durante le premiazioni della terza edizione del Premio Crovi con alcune letture di Alessandro Quasimodo. I prossimi appuntamenti sono il 9 novembre a Pisa Book Festival e a Roma il primo dicembre presso l’Enoteca Letteraria  in via San Giovanni in Laterano, 81 (zona Colosseo).