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Bini è intervenuto a Roma alla Conferenza nazionale sulla Finanza e l’Economia locale

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Il Sindaco di Castelnovo e Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino, Enrico Bini, è intervenuto in veste di relatore all’8^ Conferenza sulla Finanza e l’Economia locale organizzata da Ifel – Fondazione Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) a Roma alla Residenza Ripetta svoltasi nei giorni scorsi.

Il tema dell’evento nazionale quest’anno è stato “Verso la Legge di bilancio 2020: regole e risorse per l’autonomia e lo sviluppo dei territori”.

All’incontro hanno partecipato tra gli altri il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia; Laura Castelli, Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze; Guido Castelli, Presidente Fondazione Ifel; Antonio Misiani, anche lui sottosegretario del MEF. Bini è intervenuto nell’ambito di una serie di testimonianze, dal titolo “Investimenti sostenibili: il ruolo dei Comuni”, sugli investimenti locali nelle politiche di Coesione.

Bini ha parlato della Strategia Aree Interne dell’Appennino reggiano, attualmente il programma maggiormente avanzato in Emilia Romagna e tra i più avanzati in Italia per la Snai.

Bini ha esordito rispondendo all’intervento che lo ha preceduto, di Massimo Garavaglia, membro della V commissione Bilancio e Programmazione della Camera, il quale aveva affermato che “oggi per fare il Sindaco o l’amministratore locale bisogna essere dei pazzi, tra la responsabilità, le norme persecutorie e le scarse risorse”. “Non vorrei che noi sindaci venissimo indicati come pazzi – ha detto Bini – ma come persone che amano il loro territorio e sono disponibili a mettersi in gioco per cercare di farlo vivere. È lo stesso motivo che nel 2015 ci ha spinto a intraprendere la scelta della Strategia Aree Interne, tra le prime aree a livello nazionale ad avviare il percorso, per cercare di metterci insieme, tra Comuni e territori montani, con l’obiettivo di resistere. Nonostante il fatto che siamo stati tra i primi, ci sono poi voluti due anni per arrivare a firmare l’Accordo di programma Quadro, che rende i progetti finanziati e attuabili, per un ammontare di 28 milioni di euro. Un’attesa che ha rischiato di essere demoralizzante e divisiva, ma alla fine ci siamo riusciti e ora pensiamo di poter dare una nuova prospettiva al nostro territorio, in cui i giovani, le famiglie, possono pensare di fermarsi e vivere in Appennino”.

In relazione alle principali azioni previste dalla Strategia Aree Interne, Bini ha proseguito: “Siamo partiti dal settore primario, l’agricoltura e la produzione del Parmigiano Reggiano di Montagna, in un momento che per il comparto era di grossa difficoltà, e siamo arrivati a costruire azioni sul rafforzamento dei servizi, la mobilità, la scuola e la formazione, la cultura. Progetti innovativi, chiari, che non devono essere “una tantum” ma che vogliamo invece rendere strutturali, iniziando già da ora a lavorare sulla prossima programmazione. Abbiamo però bisogno di essere sostenuti: oggi abbiamo sentito la testimonianza di città metropolitane, che ricevono finanziamenti estremamente ingenti, e sicuramente hanno i loro problemi, ma anche le zone periferiche devono essere sostenute: in questo modo si allenterà anche la pressione sulle città, costruendo le condizioni per poter vivere anche nelle località decentrate. A partire dalla revisione di parametri numerici per mantenere i servizi sui territori: due anni fa sul nostro territorio è stato chiuso il punto nascite, e segnali di questo tipo sono estremamente scoraggianti e negativi: se i servizi calano, la gente è invogliata ad andare via. Sappiamo che ci sono fondi europei e nazionali per costruire nuovi progetti e servizi: abbiamo bisogno di sostegno e indicazioni per essere immediatamente pronti ad accedervi”.

Dal convegno sono emerse notizie interessanti rispetto alle disponibilità e ai bilanci in fase di costruzione da parte dei Comuni: sarà rinnovato ad esempio il fondo Imu - Tasi, che rappresenta un importante capitolo di entrate per gli Enti locali, come annunciato da Laura Castelli, mentre Antonio Misiani ha sottolineato “la disponibilità di circa 200 miliardi di euro da fondi europei, che dobbiamo essere capaci di investire su progetti costruiti ad hoc: spesso però i piccoli comuni sono poco attrezzati dal punto di vista dei tecnici e del personale in grado di costruire questi progetti”. Ha inoltre annunciato che “saranno ripristinati i fondi per le fusioni di Comuni, che nei mesi scorsi erano stati tagliati rompendo un patto istituzionale che vogliamo ripristinare”. Un taglio che aveva interessato anche il Comune di Ventasso, per circa 400 mila euro.

1 COMMENT

  1. Benissimo. Mi fa piacere leggere questo articolo, così come mi rende orgoglioso sapere che il sindaco della Capitale della Montagna è intervenuto in un contesto così importante. Per un attimo però riporto il discorso a livelli più ‘bassi’. Parliamo di servizi ai cittadini, di farmaci e di farmacie. Sempre di più tanti cittadini della nostra Provincia, e anche della Montagna, vengono mandati a ritirare in ospedale farmaci che potrebbero ritirare gratuitamente, con meno costi di trasporto, disagi e dispendio di tempo, nelle farmacie sotto casa. È il fenomeno della ‘distribuzione diretta’ incontrollata. Disagi creati ai cittadini e danni economici creati alle farmacie di montagna, per le quali dieci pazienti in più o in meno possono generare problemi di bilanci (già risicati). Quando si parla di servizi dei paesi si parla di bar, negozi, Poste, cartolerie, edicole… Giustissimo. E le farmacie? Provate a chiedere ai farmacisti, per esempio, di Busana, Vetto, Cervarezza, Ligonchio, Asta, Ramiseto, cosa significa lavorare in Montagna, cosa significano dieci ricette in più o in meno… Esiste un punto dell’ultimo ‘Protocollo di intesa regionale’ siglato tra la Regione e i sindacati del settore che prevede che le farmacie dei piccoli paesi diventino gli unici punti di distribuzione dei farmaci (stop quindi ai viaggi dispendiosi in ospedale). Tale punto a distanza di mesi e mesi è ancora lettera morta. Come Federfarma abbiamo già scritto a tutti i sindaci. E qui voglio ripetere l’invito. Non dobbiamo combattere contro qualcuno, ma costruire insieme (tutti: farmacie, sindaci, Asl, cittadini) qualcosa di nuovo e migliore per tutti. Prima che tante farmacie di montagna e di tutta la Provincia chiudano i battenti, cari sindaci, riusciamo a fare qualcosa insieme? L’ospedale di Castelnovo ne’ Monti inaugura una farmacia interna ancora più grande: spero non sia in previsione della chiusura, causa distribuzione diretta incontrollata, delle farmacie di montagna… E grazie a Redacon per l’ospitalità di questa lettera, scritta senza spirito polemico ma costruttivo.

    Giuseppe Delfini (Presidente provincviale Federfarma Reggio Emilia)

    • Firma - Giuseppe Delfini (Presidente provincviale Federfarma Reggio Emilia)