Riprende la collaborazione tra il liceo linguistico "Cattaneo dall'Aglio" e Redacon tramite la rubrica "Speakeasy" curata direttamente dagli studenti, per l'anno scolastico 2019-2020.
Indonesia: something magical
It’s been more than three months since the day I took that plane to fly halfway across the world, more precisely to Indonesia, to join a Lions youth exchange program. It’s been a long time, but just thinking of it I can still feel that thrill, mixed with a bit of worry, which took me when, from the window of the plane, I began to see that amazing country, which would host me for the next three week.
Jakarta, the big capital, was the first stop of my program. The host-family was very nice and happy to share with me and a Dutch girl every aspect of their outstanding and colorful “Javanese” culture.
In those four days I tasted a lot of traditional dishes and exotic fruits, so many that now it would be difficult for me to remember all their names. Nevertheless, I can swear that I had never tasted flavors so different from each other, from the sweetest to the spiciest one, sometimes mixed together. The city is very big, crowded and the traffic is terrible, for these reasons we had no chance to see many places, however, every day was full and I enjoyed every single moment. We visited a park where there were the reconstructions of the typical buildings of every Indonesian region or island, I drank my first coconut milk, I took a hundred pictures with strangers who saw me and the Dutch girl as celebrities, we had a dinner with traditional dress and we ate with our bare hands sitting on the floor at lunch and breakfast.
Then, it was time to leave Jakarta to reach, with the other 12 guys and girls of the program, a little village in the center of Java, Wonososbo. Here too, we had a very warm welcome from the host-family and the people of the community. The days literally flew away, between a parade wearing typical costume for the village anniversary and a breath-taking sunrise on the top of a mountain with the view of an impressive volcano. Nature ruled the roost in every single minute of the day, we walked through a huge tea plantation, drink par excellence of the country, we went whitewater rafting for 15 km, we visited some Hindu temples and spectacular lakes and I let you imagine the magic of those places…
We moved then to the east, to the city of Solo. Those were days dedicated to Batik, national fabric totally handmade. I had the opportunity to learn how to make it and to attend the batik carnival with colorful and extravagant costumes. We had a day to visit the magnificent Buddhist temple of Borobudur, classified in the world heritage by UNESCO. We spent a night, the one of my 18th birthday, in a mountain house roasting corns and Sate, similar to Italian “arrosticini”. The days went by and in our group of Europeans the bounds became stronger and stronger, as if we had known each other lifelong, because after all an exchange is this too.
The fourth and last host-family was in Surabaya, a city on the east coast of Java. In this city there were not many interesting places to visit, except for a Buddhist temple facing the sea and the big mosque, where I met some children who changed my day with their big smiles after noticing me and my Dutch friend. I cannot even describe the happiness and innocence that meeting transmitted to me. As soon as we left the bustle of the city, Nature welcomed us once again with all its beauties: amazing waterfalls, unspoilt landscapes and then the place that I had only seen on the Internet before: Bromo. With fast jeeps we reached the top of a mountain nearby, from where we contemplated the sun rising over those volcanos and the ash desert under them. A spectacle that photos will never be able to convey fully.
Finally, with a domestic flight we went back to the west and we arrived in Bandung, for the last five days of the exchange program with the so called “camp”. This time each person of the group stayed in a hotel and together we lived magic moments. Such as attending a show of traditional dances, musical instruments and Wayang, the Indonesian beloved puppets. In addition to this, we walked in the “white crater” of a dormant volcano, we had a nice afternoon at the floating market of the city and we spent our last Indonesian night around a bonfire.
Indonesia is a country of a thousand shades, able to surprise you at every turn, however, what makes it so special are its people. They are always ready to help you, with a smile, which seems to be drawn on their faces 24 hours a day, even if you are a stranger.
I would define it a “lifetime experience”, where I built strong friendships with people of different cultures, I became more self-confident and always ready to challenge myself. For these reasons and more, I would retake that plane a thousand times with all the 16 hours of flight, because saying “it was worth it” is not enough.
(Sara Incerti Parenti 5R)
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Traduzione
Indonesia: qualcosa di magico
Sono passati più di due mesi dal giorno in cui ho preso quell’aereo per volare dall’altra parte del mondo, più precisamente in Indonesia, per prendere parte al programma di scambi giovanili Lions. Molto tempo è passato, ma solo a pensarci posso ancora sentire quella eccitazione, mista a un po’ di preoccupazione, che mi ha preso quando, dal finestrino dell’aereo, ho iniziato a vedere quell'incredibile paese, che mi avrebbe ospitata per le tre settimane successive.
Jakarta, la grande capitale, è stata la prima tappa del mio programma. La famiglia ospitante era molto gentile e felice di condividere con me e una ragazza Olandese ogni aspetto della loro straordinaria e vivace cultura “Giavanese”. In quei quattro giorni ho assaggiato moltissimi piatti tradizionali e frutti esotici, tanti che ora mi risulterebbe difficile ricordare tutti i loro nomi. Tuttavia, posso giurare che non avevo mai provato sapori così diversi l’uno dall’altro contemporaneamente, dal più dolce al più piccante, a volte mescolati assieme. La città è molto grande, affollata e il traffico è terribile, per queste ragioni non abbiamo avuto l’opportunità di visitare molti posti, comunque ogni giorno è stato pieno e ne ho assaporato ogni singolo momento. Abbiamo visitato un parco dove c’erano ricostruzioni degli edifici tipici di ogni regione o isola Indonesiana, ho bevuto il mio primo latte di cocco, fatto centinaia di foto con sconosciuti che vedevano me e la ragazza Olandese come delle celebrità, abbiamo cenato in abiti tradizionali e mangiato a mani nude stando sedute per terra a pranzo e colazione.
Poi, è arrivato il momento di lasciare Jakarta per raggiungere, con gli altri 12 ragazzi del programma, un piccolo paese nel centro di Giava, Wonosobo.
Anche qui, abbiamo ricevuto un caloroso benvenuto dalle famiglie ospitanti e la gente del posto. I giorni sono letteralmente volati, tra una parata con costumi tipici per l’anniversario del paese e un’alba mozzafiato sulla cima d'una montagna con vista su un imponente vulcano. La natura ha fatto da padrona in ogni singolo minuto della giornata, abbiamo camminato in una grande piantagione di tè, bevanda per eccellenza del paese, abbiamo fatto rafting per 15 km, visitato dei templi induisti, laghi spettacolari e vi lascio immaginare la magia di quei posti…
Ci siamo poi spostati verso est, nella città di Solo. Questi giorni sono stati dedicati al Batik, tessuto nazionale fatto completamente a mano. Ho avuto l’opportunità di imparare a farlo e di assistere al carnevale del Batik con costumi colorati e stravaganti. Abbiamo avuto un giorno per visitare il magnifico tempio buddista di Borobudur, ritenuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Abbiamo passato una notte, quella del mio diciottesimo compleanno, in una casa di montagna arrostendo pannocchie e Sate, simili agli Arrosticini italiani. I giorni passavano e nel nostro gruppo di Europei i legami diventavano sempre più forti, come se ci fossimo conosciuti da una vita, perchè dopo tutto uno scambio è anche questo.
La quarta ed ultima famiglia ospitante è stata a Surabaya, una città sulla costa est di Giava. In questa, non c’erano molti posti interessanti da visitare, eccetto per un grande tempio buddista affacciato sul mare e la grande moschea dove ho incontrato alcuni bambini che mi hanno cambiato la giornata con i loro grandi sorrisi dopo aver notato me e la mia amica olandese. Non posso nemmeno descrivere la felicità e l’innocenza che quell’incontro mi ha trasmesso. Non appena abbiamo lasciato il trambusto della città, la natura ci ha accolto una volta ancora con tutte le sue bellezze: meravigliose cascate, paesaggi incontaminati e poi quel luogo, che prima di quel momento avevo visto solo su Internet: Bromo. Con delle veloci jeep abbiamo raggiunto la cima d'una montagna nelle vicinanze, dalla quale abbiamo poi contemplato il sole sorgere su quei vulcani ed il deserto di cenere sotto di essi. Uno spettacolo che le foto non potranno mai mostrare pienamente.
Infine, con un volo interno siamo tornati indietro, verso ovest e siamo arrivati a Bandung, per gli ultimi cinque giorni del programma di scambio con il cosiddetto “camp”. Questa volta ogni persona del gruppo ha alloggiato in hotel ed insieme abbiamo vissuto momenti magici. Come assistere ad uno spettacolo di danze, strumenti tradizionali e di Wayang, le amate marionette indonesiane. Oltre a questo, abbiamo camminato nel “cratere bianco” di un vulcano inattivo, passato un piacevole pomeriggio al mercato galleggiante della città e l’ultima nostra notte indonesiana attorno ad un falò.
L’Indonesia è un paese dalle mille sfumature, capace di sorprenderti ad ogni angolo, tuttavia, ciò che lo rende così speciale è il suo popolo. Le persone sono sempre pronte ad aiutarti, con un sorriso che sembra essere disegnato sui loro volti 24 ore al giorno, anche se sei uno sconosciuto.
La definirei “l’esperienza di una vita”, dove ho instaurato forti amicizie con persone di diverse culture, sono diventata più sicura di me stessa e sempre pronta a mettermi in gioco. Per questi motivi e molti altri, riprenderei quell’aereo mille volte con tutte le 16 ore di volo, perchè dire “ne è valsa la pena” non è abbastanza.
(Sara Incerti Parenti, 5R)