Dal 26 ottobre le sale espositive di Palazzo Ducale ospiteranno una mostra personale con le opere di Carlo Calzolari, “L'ombra che sarà”. Un evento che ripercorre una lunga e prolifica carriera artistica: Calzolari nasce infatti a Parma nel 1944. Sin dagli anni in cui studia Architettura a Milano, denota nelle sue opere un primo interesse per l’arte astratta e programmata, il cui aspetto progettuale era del resto vicino ai suoi studi, anche se è pur sempre la figura in chiave espressionista ad affascinarlo maggiormente. Agli anni dell’Università risale la sua esperienza di scenografo presso il Teatro universitario di Parma.
Trasferitosi nel 1972 a Reggio Emilia, inizia un sempre maggior stravolgimento della figura per passare successivamente a un recupero del segno e una più complessa composizione spaziale del quadro, che gradualmente diventa assemblage, su carta trasparente, plexiglass o ferro. Nelle sue opere attuali, prosegue la ricerca sui materiali trasparenti, fondandosi su un sentimento lirico che tutto affida alle forme elementari, ai segni, ai trasferimenti, alle ombre e alle luci per rappresentare l’inafferrabile.
Su questa nuova esposizione afferma l’Assessore alla Cultura Emanuele Ferrari: “La mostra di Calzolari è una conferma di come il sentiero tracciato in questi anni a Palazzo Ducale, con una attività incessante e una gestione accurata e sapiente, segno di una profonda collaborazione tra pubblico e associazioni, sappia arricchirsi di continuo e dare occasioni di contatto con la bellezza a tutta la cittadinanza. Il percorso artistico di Calzolari poi è una vera e autentica avventura nell'esplorazione di tutta la materia, visibile e anche invisibile, di cui è fatto il mondo della vita e la vita del mondo. Luce ombra oscurità e trasparenze sono gli snodi di un viaggio poetico e personalissimo che sa comunicare agli altri le proprie emozioni, rendendole collettive, tangibili, capaci di toccare e risuonare nel profondo. I laboratori creativi e sperimentali che offriremo alle scuole durante la mostra, saranno un altro esempio concreto di come l'arte può educare bellezza e verità e contribuire a creare non solo opere da contemplare, ma anche cittadini consapevoli e attivi”.
L'inaugurazione della mostra avverrà sabato 26 ottobre alle ore 17, con intervento del curatore Sandro Parmiggiani e intermezzi musicali a cura dell'Istituto musicale Merulo. Così Parmiggiani descrive l'opera di Calzolari introducendo l'esposizione: “Molti sono gli indizi che possono indurci a ritenere che, nella sua opera, e nella sua stessa vita, Carlo Calzolari abbia sentito il fascino dell’ombra, là dove comunque spira inesausto un anelito alla luce, quasi lui fosse animato da una tensione a nascondersi, a stare dietro le quinte. Persona di prolungati, intermittenti silenzi e di scarne parole, e di una costante, vigile capacità di ascolto, Carlo sembra avere privilegiato, nel suo fare artistico, ciò che ai più può passare inosservato: il palpito dello svolgersi di un segno errante; la rivelazione degli intimi recessi, dei segreti del corpo di un materiale, anche quando lui gli fa assumere le sembianze di una forma allusiva alla geometria; l’apparizione di configurazioni, più o meno distorte, in forma d’ombra, proiettate su uno schermo da una luce che investe ciò che se ne sta davanti ad esso; i rapporti tra strutture che si vanno aggregando sulla superficie dell’opera”. E aggiunge: “L’opera di Calzolari si dispiega, negli ultimi trentacinque anni – come la mostra e il catalogo evidenziano –, all’insegna di tre motivi di fondo che, interagendo tra di loro, ne rafforzano reciprocamente le singole, originarie valenze: lo sguardo proprio dell’infanzia, capace di stupirsi di fronte alla scoperta di ogni più minuscolo e recondito aspetto del mondo; il fascino che emanano un segno, un materiale, una forma geometrica, se li si sa guardare con occhi sgombri; il rapporto simbiotico tra luce e ombra, con qualche suggestione derivante dal teatro delle ombre cinesi”.
La mostra proseguirà fino al 24 novembre, visitabile ogni venerdì, sabato, domenica e festivi, dalle 15.30 alle 18.30. Per informazioni: Biblioteca Crovi, tel. 0522 610204, [email protected]