Riceviamo dalla Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani (Uncem) regionale e pubblichiamo.
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È arrivata, dopo un’attesa durata tre mesi, la norma che permette ai Comuni di cofinanziare, o di pagare interamente, il servizio di scuolabus, senza che siano le famiglie a doverlo coprire. Nel decreto-legge “Misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”, varato dal Consiglio dei Ministri, c’è infatti anche la norma chiesta a gran voce dall’Uncem già a luglio al precedente Governo, dopo che una sentenza della Corte dei conti aveva dichiarato che il servizio di trasporto scolastico con scuolabus non poteva essere ritenuto “servizio a domanda individuale” ma “trasporto pubblico” e, come tale, il costo andava interamente coperto con i proventi delle tariffe.
All’indomani della sentenza, l’Uncem aveva chiesto a tutti i Comuni di andare avanti nel garantire il servizio per non mettere in crisi un’offerta decisiva nelle aree montane e interne del Paese. Nel frattempo, le delegazioni regionali, fra cui l’Emilia-Romagna, si erano attivate presso i comuni montani affinché facessero arrivare a Roma una lettera con la richiesta di un’azione normativa in grado di correggere l’articolo 5 del decreto legislativo 63/2017 – nel quale era ribadita l’impossibilità per gli Enti locali di cofinanziamento – sgravando di costi gli utenti e le famiglie. Moltissimi sindaci avevano risposto positivamente scrivendo ai presidenti di Camera e Senato e ai ministri delle Infrastrutture e dell’Istruzione.
Il decreto non varato a inizio agosto, oggi è stato dunque approvato dal Governo, mettendo in sicurezza il servizio scuolabus.
Il presidente dell’Uncem Emilia-Romagna, Giovanni Battista Pasini, ha commentato positivamente l’esito della vicenda: «Plaudo al decreto del Governo - ha detto - che giunge finalmente a risolvere una questione fondamentale per utenti e famiglie dei comuni montani, dove quello del trasporto scolastico è un servizio essenziale e importante".
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Copertura telefonica.
Un incontro di aggiornamento svoltosi a Bologna, organizzato dall’Uncem regionale insieme a Lepida spa, ha permesso di fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori per la connessione a banda ultralarga e per la copertura del servizio di telefonia mobile in Emilia-Romagna, coordinati dalla stessa Lepida, la società “in house” della Regione.
Nell’illustrazione dello stato degli interventi fatto dal direttore di Lepida, Gianluca Mazzini, è emerso come la regione sia in questo momento un grande cantiere sia per la realizzazione delle linee di fibra ottica che per l’installazione di tralicci per la telefonia mobile, in particolare nelle zone montane, le più bisognose dei servizi di connessione e telefonia.
In Emilia-Romagna sono 100 i progetti esecutivi consegnati, 89 i cantieri aperti, 11 quelli di prossimo avvio e 9 quelli con lavori ultimati, di cui 4 in zone montane, 2 dei quali già con la possibilità di stipulare contratti con gli operatori per accedere a Internet utilizzando la fibra ultraveloce. Per quanto riguarda, in specifico, le zone montane, le “dorsali” (il collegamento tra un punto della Rete Lepida e la zona non ancora raggiunta in fibra ottica) realizzate da Lepida sono complessivamente 63 sulle 123 previste.
Entro il 2019, Open Fiber (il concessionario che realizza gli “accessi” sulle dorsali) arriverà ad avere lavori in 192 comuni e chiuderà, se tutti i permessi necessari saranno rilasciati nei tempi previsti, i cantieri in 60 e collauderà la rete in 35, dove sarà così possibile partire con la commercializzazione dei servizi a cittadini e imprese.
Anche per quanto riguarda la telefonia mobile è in corso l’installazione di tralicci idonei ad ospitare i ripetitori degli operatori cellulari autorizzati (Tim, Vodafone, WindTre, Iliad) nei comuni montani non coperti dal servizio. Si tratta degli interventi scaturiti dalla ricognizione realizzata nel 2017 dall’Uncem, che aveva segnalato le situazioni più critiche in montagna e le zone a “fallimento di mercato” per l’offerta di telefonia mobile. Qui è in corso, con una prima dotazione regionale di 450 mila euro, la realizzazione di 8 tralicci in base ad una graduatoria che ha assegnato priorità alle aree montane più fragili a livello geologico. Sono poi già previsti 350 mila euro per la realizzazione di altri 8 tralicci ed è partita la richiesta alla Regione per ulteriori fondi sui prossimi esercizi che possano arrivare a finanziare l’installazione di 50 tralicci complessivi.
«L’impegno dell’Uncem Emilia-Romagna - ha detto il presidente Giovanni Battista Pasini - è quello di continuare a dare la massima collaborazione e supporto ai Comuni e a Lepida, affinché i tempi e gli impegni siano rispettati, ritenendo che l’accesso rapido e veloce ai servizi internet e la copertura di telefonia mobile siano di fondamentale importanza per tutta la montagna».