Arriva finalmente, dopo un'attesa durata tre mesi, la norma che permette ai Comuni di cofinanziare, o di pagare interamente, il servizio di scuolabus, senza che siano le famiglie a doverlo interamente coprire. Nel decreto-legge recante "Misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti", varato ieri dal Consiglio dei Ministri, c'è infatti anche la norma che avevamo richiesto come Uncem già a luglio al precedente Governo. Il decreto non varato a inizio agosto, oggi viene approvato dal Governo e mette in sicurezza il servizio scuolabus. I Comuni possono cofinanziarlo o interamente coprirlo con proprie risorse di bilancio.
Uncem aveva chiesto a tutti i Comuni di andare avanti nel garantire il servizio, per non mettere in crisi un'offerta decisiva nelle aree montane e interne del Paese. Moltissimi sindaci, su proposta Uncem, avevano scritto ai presidenti di Camera e Senato, negli ultimi due mesi, chiedendo un'azione normativa in grado di correggere l'articolo 5 del decreto legislativo 63 del 2017 - nel quale era ribadita l'impossibilità per gli Enti locali di cofinanziamento - sgravando di costi gli utenti, le famiglie. La questione era stata sollevata dopo una sentenza della Corte dei Conti del Piemonte, poi parzialmente ribadita dalla Corte dei Conti della Puglia, a fine agosto.
"Era però evidente che serviva un intervento normativo - evidenzia il presidente Uncem Marco Bussone -. Finalmente è arrivato. Nel dl scuola vi è riportato il testo di un disegno di legge presentato alla Camera dei Deputati a firma di Enrico Borghi, deputato, già presidente Uncem, e della deputata Serracchiani che risolve il problema della copertura finanziaria del servizio scuolabus nei Comuni. Ringraziamo il viceministro Ascani per l'intervento decisivo e ora il Parlamento vada al più presto a convertire in legge il Decreto".