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Un fine settimana di feste a Castelnovo ne’ Monti

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La pietra in fiore. Foto Cristina Venturi

Domenica prossima, 13 ottobre, il territorio di Castelnovo vede diverse importanti iniziative, tra valorizzazione dei prodotti locali, dialogo e incontro tra i popoli, e una tradizione che si rinnova.

Quest'ultima è legata alla 15^ edizione del Raduno Interregionale del Fante, che si terrà a Felina, con ritrovo al Centro sociale Bocciodromo alle ore 9. Da qui, insieme alle delegazioni esterne, con l'accompagnamento della Banda di Felina e con i mezzi militari d'epoca, partirà la sfilata alle ore 10.30 per raggiungere il Monumento ai Caduti dove verranno deposte corone di fiori. Alle 11.30 al Parco Tegge sarà celebrata la Messa in memoria dei Fanti caduti, e a seguire il pranzo in compagnia (per info e prenotazioni tel. 347 5403832).

A Gombio invece, sempre domenica, ci sarà la Festa della Castagna, presso il locale Circolo Arci. Dalle ore 12 sarà possibile pranzare con antipasto autunnale, rosette ai funghi e agli spinaci, brasato con le patate e torte della casa (prenotazione obbligatoria, tel. 338 9337775, prezzo 25 euro bevande e caffè inclusi). Nel pomeriggio vin brulè, caldarroste, frittelle, stand gastronomici e tanta allegria. L'evento si terrà anche in caso di maltempo.

All'Oratorio Don Bosco infine sarà il giorno della Festa dei Popoli. Il tema centrale dell'edizione 2019 sarà “Musica è...”, a sottolineare il ruolo di connessione ed espressione in grado di essere compresa da tutti, senza barriere, proprio della musica. Alle 14.30 si partirà dal centro storico di Castelnovo, per arrivare camminando insieme fino all'Oratorio, accompagnati da musica e balli etnici. Qui, per tutta la giornata, le comunità di origine straniera residenti sul territorio di Castelnovo e dell'Appennino saranno protagoniste attraverso i propri stand, con prodotti e piatti tipici, artigianato tradizionale, musica e materiali illustrativi della storia e tradizione dei paesi di origine. Saranno presenti le comunità del Maghreb e di altre zone dell’Africa, dell’Asia, dell’Europa balcanica e dell’est, e altre che sono presenti sul territorio da anni, anche attraverso percorsi di integrazione che hanno reso molte di queste persone dei veri “montanari”, che condividono le difficoltà e le battaglie quotidiane per mantenere vivo il territorio.