Riceviamo e pubblichiamo.
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La terza Edizione del Premio “Raffaele Crovi” per la Letteratura d’Appennino, organizzato dall’Associazione Scrittori Reggiani, sta per tagliare il traguardo. Il 5 e 6 ottobre prossimo, infatti, nel Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti, si svolgerà la cerimonia di premiazione di decine di narratori e poeti provenienti da varie regioni d’Italia e anche dall’estero.
Sabato 5 ottobre, dalle 10.30 alla presenza delle scolaresche di Castelnovo ne’ Monti e di quanti vorranno partecipare, ci sarà la premiazione degli autori delle sezioni su invito della giuria. La novità di quest’anno consiste nella scelta di un vincitore secco, individuato dalla giuria, sul cui libro si concentreranno maggiori attenzioni. Per la sezione di narrativa, il premio è andato al romanzo di Bianca Pitzorno “Il sogno della macchina da cucire” (Bompiani); per quella di poesia alla raccolta “44 ottave” (Book editore) di Emilio Rentocchini; infine, per la sezione Appennino, al libro di Franco Arminio e Giovanni Lindo Ferretti “L’Italia profonda” (Gog editore). Una menzione speciale della presidente della giuria Clementina Santi è stata dedicata alla raccolta di poesie “Dolore minimo” (Interlinea) di Giovanna Cristina Vivinetto per la delicatezza e la qualità letteraria con cui l’autrice racconta la propria transizione sessuale.
Nella giornata di domenica, alle 10.00, si terrà la premiazione degli autori delle opere inedite, di quelle dei ragazzi e delle scuole e della sezione riservata ai testi sul cibo. Come previsto dal Bando che così recita: “Battesimo di un libro ‘figlio’ della seconda edizione del Premio Crovi”, sarà presentato anche il libro “Internet non ci basta più” alla presenza degli autori, Armido Malvolti e i quattordicenni Alessio Vannini di Prato e Laura Benassi di Castelnovo ne’ Monti, che si sono conosciuti proprio in occasione della premiazione di un anno fa.
Nel pomeriggio sono previste le premiazioni degli autori di opere edite di narrativa e poesia, con un’importante novità: Luca Crovi, un altro figlio d’arte, racconterà l’Appennino del padre Raffaele.
Quest’anno gli eventi legati al Premio Crovi si articoleranno nell’intero fine settimana. Si inizia venerdì 4 ottobre alle ore 21.00 con lo spettacolo di Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel Salvatore, dal titolo: “Operaio di sogni, Quasimodo legge Quasimodo”: una performance che spazia dalle immagini alle parole, conducendo il pubblico in sala in un viaggio attraverso l’Italia del secolo scorso. La serata, che apre la stagione teatrale 2019/2020, è organizzata dalla Direzione del Teatro Bismantova in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Castelnovo ne’ Monti e la stessa Associazione Scrittori Reggiani.
Il Premio Crovi ha ottenuto il patrocinio del Comune di Castelnovo ne’ Monti, dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano e del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, enti che hanno garantito anche un sostegno economico. Ma, ci tengono a sottolineare i dirigenti dell’Associazione Scrittori Reggiani, il Premio non vivrebbe senza il sostegno degli sponsor privati. A quelli ormai tradizionali (Coopselios, Emilbanca, Cartolibreria Casoli, RO&RO e tutto Montagna), si sono aggiunti quest’anno Cabrioni Biscotti, VR café e bistrot, Farmacia Manfredi, Lions Club, L’Associazione Scrittori Reggiani, anche a nome delle centinaia di partecipanti al Premio Crovi 2019, li ringrazia, estendendo il ringraziamento anche al personale della Biblioteca Crovi di Castelnovo ne’ Monti.
La cosa più bella del Premio? Oltre al successo della partecipazione, è vedere che il “laboratorio di Crovi” continua a dare frutti: non solo i componenti della giuria fanno parte di quella cerchia di scrittori (allora giovani esordienti) per i quali era stato maestro e amico, ma anche molti dei concorrenti al Premio Crovi di queste tre edizioni dichiarano di essere stati da lui individuati, consigliati, sollecitati, guidati sulla strada della scrittura. E ancora: la letteratura dell’Appennino che è una grande idea croviana si arricchisce di anno in anno di libri e di autori: pronti a diventare una vera biblioteca d’Appennino che raccolga a tutti gli effetti tutte le parole scritte e da scrivere sull’Appennino.
(Clementina Santi, presidente Associazione Scrittori Reggiani)