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“Avrei tolto il cancro con le mie stesse mani”. Ma ora al Sant’Anna c’è un nuovo software

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Progetto Dieci al traguardo e accade grazie a una donazione dei giovani cacciatori cinofili della montagna che con i proventi delle gare cinofile svolte con i cani da ferma sul territorio dell’Atc RE 4  sono riusciti a donare 3000 euro al gruppo Cieli Sereni, impegnato, con questa iniziativa, all'acquisto di un nuovo software per l'individuazione del cancro al seno.

Roberto Pagani, presidente dei giovani cacciatori cinofili, ha consegnato lo scorso 28 settembre, in occasione della Fiera di San Michele, l’assegno frutto dei proventi di uno strumento nuovo, un’attività ludica che non prevede l’utilizzo delle armi ma solo l’utilizzo del cane e allo stesso tempo genera turismo in montagna. “Oltre ai nostri organizzatori  - spiega Pagani a Redacon - , dobbiamo ringraziare per la buona riuscita degli eventi che si sono svolti nei comuni di Castelnovo e Vetto, i conduttori dei terreni agricoli e la Regione Emilia Romagna che ci hanno permesso ed autorizzato le manifestazioni, speriamo che questa strada sostenuta anche da tutto il comitato direttivo dell’Atc RE4 si possa replicare nel prossimo futuro nell’interesse della collettività ”

In cosa consiste il Progetto Dieci, cui sono destinate le risorse?

Lo spiega Sofia Schenetti rappresentante del gruppo Cieli Sereni: “Il Progetto Dieci nasce con l’intento di, a piccoli passi, difendere l’Ospedale Sant’Anna. Così come si intuisce dal nome, il numero Dieci indica la percentuale di donne su Cento alle quali viene diagnosticato il cancro al seno. Noi, ragazzi di Cieli Sereni, insieme al progetto Nautilus ed all’associazione Vogliamo la Luna, abbiamo aderito a questa iniziativa finalizzata all’acquisto di un software che permetta di evidenziare anche i più piccoli focolai che potrebbero rappresentare un pericolo".

"Pensiamo - prosegue Sofia - che sia utile ed indispensabile per mantenere il nostro ospedale all’avanguardia e, soprattutto, per evitare alle donne, potenzialmente in condizioni di pericolo, di sopportare anche il peso di lunghi tempi di attesa per le analisi presso altre strutture.  Come giovani crediamo che sia fondamentale, soprattutto per il nostro futuro qui in Appennino, mantenere le attrezzature ospedaliere al passo con i tempi e dare la possibilità, in particolare a tutte le donne, di essere curate localmente in un clima famigliare. Questo strumento rappresenta uno dei piccoli passi che stiamo facendo per dare alla comunità risultati concreti e preservare la sicurezza di tutte le famiglie della montagna. Ringraziamo per questo motivo i cacciatori che, attraverso la loro donazione, hanno deciso di supportarci mantenendo così in vita il nostro ospedale".

"Mi chiamo Chiara, ho 35 anni e lo scorso luglio mi è stato diagnosticato un cancro al seno - racconta una delle promotrici dell’iniziativa e interessata direttamente dalla problematica -. La diagnosi è stata fatta all'ospedale di Castelnovo né Monti, ma il completamento dell'indagine per poter accedere all'intervento è stata fatto all'ospedale di Scandiano, mediante una risonanza magnetica.  Questo nuovo software mi avrebbe permesso di completare la diagnosi nel nostro ospedale, senza spostamenti e senza attese. Quando ti diagnosticano un cancro, il tuo unico pensiero fisso è toglierlo! Anche pochi giorni di attesa sembrano infiniti. Pochi giorni nei quali in ogni attimo, se avessi potuto, l'avrei tolto dal mio corpo con le mie stesse mani. Da oggi, grazie a questo strumento, le diagnosi saranno veloci, precise e quasi immediate. Sono orgogliosa di aver potuto prendere parte a questa raccolta fondi, per tutte le donne della montagna, per il nostro ospedale, per la nostra comunità"!

 

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