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Giornata di commemorazione e ricordo per le vittime del settembre 1944 a Roncroffio di Castelnovo ne’ Monti

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Domenica, 29 settembre, dalle ore 15 in un momento a cui è invitata a partecipare tutta la comunità, saranno ricordati i 75 anni dall'eccidio di Roncroffio, un episodio avvenuto nel 1944 la cui memoria è ancora molto viva tra i locali, memoria che si vuole tramandare anche alle giovani generazioni affinchè possano esserne testimoni e si impegnino per preservare quei principi di pace, fratellanza e democrazia usciti dal terribile periodo della guerra. Ad organizzare la giornata sono il Comune di Castelnovo ne' Monti, le Associazioni partigiane Anpi e
Alpi.

Il programma della giornata prevede il ritrovo a Roncroffio alle ore 15: il primo momento vedrà l'inaugurazione della Maestà realizzata da Roberto Cioffi presso la fontana della Bora. Seguirà la benedizione del luogo delle fucilazioni di Luigi Borghini, Giuseppe Bussi, Vittorio Manfredi e Gino Borrini nel retro di casa Bussi, dove è stata posta una croce a ricordo degli eventi. Poi ci sarà un momento di preghiera nella chiesa di San Lorenzo e la commemorazione a cura del professor Giuseppe Giovanelli ricordando anche i 5 civili morti a Case di Sopra nell’aprile 1944 e i 13 soldati di Roncroffio e dintorni caduti sui fronti delle due guerre mondiali.

Tra il 20 e il 30 settembre 1944 una fitta serie di scontri armati si svilupparono lungo quella che oggi è la Statale 63, tra reparti tedeschi e gruppi partigiani, da Casina a Collagna, per il controllo dell’asse viario. Il 28 settembre una pattuglia tedesca venne attaccata dai partigiani nei pressi di Roncroffio, un soldato fu ucciso e un altro ferito. Il 29 settembre truppe tedesche compirono la rappresaglia in paese, uccidendo quattro civili, poi saccheggiarono ed incendiarono il paese.

Le vittime furono Luigi Borghini, di 81 anni, il cav. Giuseppe “Peppino” Bussi, 49 anni, il tenente Gino Borrini, 29 anni, Vittorio Manfredi, commerciante di Felina, 49 anni. Luigi Borghini e Gino Borrini erano rispettivamente suocero e nipote di Peppino Bussi, reduce della I guerra mondiale, agente del Banco San Geminiano e San Prospero di Castelnovo ne' Monti ed economo dell’ospedale S. Anna nel periodo in cui Pasquale Marconi era in montagna con le formazioni partigiane.

Il borgo di Roncroffio era stato colpito da un altro evento bellico nello stesso anno: il 14 maggio, aerei americani di ritorno dal nord Italia si erano liberati di bombe non sganciate, provocando vittime nella famiglia Rivi a Case di Sopra: Irina Vasirani con la sua bimba Franca di un anno, suo marito Giacomo Rivi, lo zio commerciante di bestiame Fulgenzio Vasirani; sei persone rimasero ferite. I fatti sono stati descritti da diversi documenti a cura di Istoreco e in particolare da Clara Borghini Bussi, moglie di Peppino e figlia di Luigi Borghini, nel suo libro di memorie “Linea Gotica sull’Appennino” del 1996.