Domenica 22 settembre, alle ore 11:00, alla biblioteca Quarta Dimensione di Cavola di Toano si terrà la presentazione del libro Il volo di Melusina (Tralerighe Libri - Andrea Giannasi Editore) della scrittrice Normanna Albertini, con la quale dialogherà Simona Sentieri.
La montagna con le antiche credenze popolari, il substrato culturale delle religioni arcaiche, la Dea Madre, la sirena bicaudata si intrecciano a una serie di personaggi e vicende che solo il crinale tra Emilia e Toscana può ospitare in modo verosimile. Racconti quasi gialli, irrazionali, dove la narrazione sfocia nell’assurdo ma con ironia: perché la realtà è sempre più goffa e risibile dell’immaginazione.
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Dalla recensione a Il volo di Melusina del geofisico e appassionato di letteratura Lucio Margherita:
“Reale e fantastico sono due aspetti dell’esperienza che l’animo umano ha imparato a distinguere ed a gestire separatamente. Con il primo si vive al quotidiano, ci si guadagna il pane e, venuto il momento, si muore. Con il secondo si sogna, si fan castelli in aria e, venuto il momento, si comincia una nuova avventura da anima come per Platone, da cadavere come in Agatha Christie o da zombie come per Mary Shelley. Nel fantastico i morti sorgono a nuova vita. Giocano a nascondino, si volatilizzano e riappaiono, ritornano a darci i numeri del lotto o a rivendicare i loro diritti. I primi ci lasciano dei ricordi, i secondi dei misteri, delle leggende e dei miti.
Di tanto in tanto spunta fuori in letteratura un alchimista come Garcia Marquez o E.A. Poe (ce ne sono altri) che si diverte a mescolare i generi nei suoi alambicchi ed a servirceli nello stesso boccale: Normanna Albertini, almeno in questi racconti sparsi fra boschi, paesini e montagne tra cui tutto si immagina fourché un delitto, è nella loro scia. Con lei il fantastico sfumato dalle tinte dell’arcobaleno prende il colore di una vecchia Panda sgangherata. Scompaiono maghi, principi e fate. Compaiono farmacisti, antiquari e brigadieri. Tuttavia, con lei ci si scopre a credere nei ponti del diavolo (quelli le cui intersezioni fra le pietre non formano mai una croce), o nelle sirene a due code di tradizioni ancestrali.
Con lei l’intrigo entra in una quarta dimensione in cui tutto può accadere sui bordi di una qualunque “statale” in Garfagnana o in un tunnel scavato da un architetto di fama internazionale. Chi è il colpevole? Il maggiordomo non c’è, quindi bisogna snidarlo fra personaggi ordinari e dai moventi improbabili. Io non l'ho mai trovato, ma confesso di non essermi mai posto veramente il problema, assorbito dal paesaggio e dagli scorci di vita di un’Italia strana ed a me sconosciuta, tra le valli di un Appennino così diverso dal mio.
Ho letto Il volo di Melusina di un fiato, così come ho scritto queste righe come mi sono venute chiudendo il libro. Ho preferito non rifletterci troppo per restare ancora un istante in quella quarta, quinta o sesta dimensione in cui l’autrice mi aveva trasportato.” (Lucio Margherita)