Riceviamo e pubblichiamo.
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Cara redazione, quante migliaia di persone quest'anno alla festa di questo piccolo borgo!
Ho visto dapprima le famiglie, i bambini, i gruppi di amici, giovani e meno giovani, girare curiosi lungo le aie nelle quali i paesani hanno fatto rivivere, nell'immaginazione, una vita passata, ferrando cavalli con un vero fabbro che usa il fuoco per forgiare il ferro, cucinando e distribuendo pasti la cui apoteosi, per gli affezionati di una cucina antica e genuina, è il cicciolo e il fegato appena cotti, caldi, fragranti, irresistibili, senza nulla togliere alla polenta o ai formaggi o alle torte rigorosamente hand made da mani del posto; poi, finita la festa dei ricordi, terminati i pasti, soddisfatta la vista e la fame, ecco migliaia di giovani provenienti da molte località, e Reggio che aveva poco da offrire quella sera ne ha fornito una numerosa presenza, che si sono dedicati al dj set, ballata bevuta e magari anche altro... per fortuna sempre più spesso accompagnate dall'amico sobrio che sa di dover tornare a casa e riportare indietro gli stanchi sonnolenti.
Quest'anno fino alle cinque del mattino dopo, addirittura.
E il paese era letteralmente imballato con le auto parcheggiate ovunque fin quasi al bivio per Garfagnolo da una parte e verso Ca' Ferrari dall'altra.
La festa, partita come una scommessa qualche anno fa da un gruppo affiatato di volenterosi paesani, è oggi diventata un punto di riferimento importante per l'Estate appenninica, con un successo sempre crescente.
Ma quello che conta, in questi casi, è la volontà di programmarla anno per anno, con grande cura e determinazione perchè, alla fine, il successo ottenuto sia il meritato premio per ciascuno di loro in primis, ma anche per un Appennino vivo, per fortuna, almeno d'Estate.
(Domenico Giannantonio)
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Bellissimo contesto, bellissimo poter incontrare persone con le quali dialogare senza l’ausilio tristissimo dei social. Tanta gioventù che ha potuto assaporare cosa significa stare insieme davvero! Complimenti agli organizzatori. Bravi.
Alle
Ho appreso con dolorosa sorpresa che Alfredo Ielli, Cimino, Fredo, l’artefice dei meravigliosi ciccioli della festa delle Aie di Costa ci ha improvvisamente, inaspettatamente, dolorosamente lasciati. Una notizia che sconcerta perché, davvero, giusto ieri era là alla festa, al lavoro, a deliziarci con la sua esperienza. Condoglianze alla sorella Franca, ai nipoti, ai parenti che si ritrovano questo improvviso dolore. Spero davvero che la prossima festa sia dedicata a lui. RIP Alfredo.
Domenico Giannantonio