Nonostante i tanti richiami, sembra divenuta una moda transitare lungo i sentieri con sandali, pantaloni corti, scarpette da ginnastica con battistrada “liscio” e talvolta purtroppo anche con ciabatte infradito.
Qualcuno in certe circostanze si ferisce.
Se l’abbigliamento non è adeguato anche semplici e banalissimi rovi possono diventare un problema. Così l’associazione Mangia Trekking, presente con attività nei territori, dell’Appennino tosco-emiliano e delle Alpi Apuane, tra Ventasso, Lunigiana, Garfagnana e Versilia, monitorando il territorio, osserva il numero crescente di persone in transito in montagna, e a semplice titolo di collaborazione con gli Enti Parco, lancia un appello a coloro che sembrano aver scambiato i sentieri quasi per una spiaggia o un litorale.
Prendendo anche spunto da un incidente osservato recentemente, da alcuni suoi appassionati in Appennino, nella zona di Ventasso, l’alpinismo lento richiama il buonsenso dei camminatori.
Mangia Trekking sostiene la necessità di un abbigliamento adeguato al territorio, soprattutto per quanto riguarda le calzature ma anche i pantaloni, che dovrebbero essere preferibilmente lunghi. Comunque le prescrizioni, le attrezzature e gli accessori da portare al seguito in montagna, sono diverse e ben note. Reperibili in ogni manuale di escursionismo-alpinismo e su internet. Quindi è importante essere preparati, soprattutto per andare dove le “condimeteo”, a dispetto di ogni possibile previsione, possono cambiare rapidamente durante la giornata, ed i punti di riparo non sono sempre così vicini. Quindi, mentre l’associazione chiede di non abbandonare rifiuti lungo i camminamenti, sottolinea che le vie sentieristiche devono essere sempre affrontate senza improvvisazioni, con le giuste conoscenze, attrezzati e con molto giudizio.
Oggi sul sentiero che va sulla Pietra gente coi tacchi…..roba da riderci su….
Stefano
Potremmo limitarci a dire che si è perso il buon senso, oppure sostenere la tesi per così dire opposta, ossia che ognuno deve essere libero di vestirsi come crede, ma al di là di come la pensiamo in proposito sta di fatto che, se un abbigliamento inidoneo dovesse esser causa di infortunio per l’interessato, si mobilitano non di rado uomini e mezzi, con annesso dispendio di energie ma anche con un insieme di costi che ricadono sulla comunità, ovvero su ciascuno di noi (il che dovrebbe indurci a qualche domanda e riflessione).
P.B. 19.08.2019
Come guardia volontaria di PRONATURA tutte le domeniche siamo alla Pietra per servizio. Quelli con l’infradito cerchiamo di scoraggiarli, ma i maleducati ci sono.
Servirebbe un controllo più severo.
Noi come guardie possiamo solo fare notare la pericolosità sperando che non succeda nulla.
Paolo Pigoni
Sulla seggiovia del Cusna in notturna una col tacco 12 non credevo ai miei occhi…
Domanda ma tutta questa moda di arrivare in alto soprattutto non più giovanissimi/me è per avvicinarvi al paradiso??
Post su chi arriva più in alto…fate ridere!
alle