In un incontro a Succiso a cui hanno partecipato esponenti impegnati politicamente e amministrativamente nella DC, nel PPI, nella Margherita e nel PD si è stilato un documento espressione di tre movimenti di area cattolica, presenti a livello nazionale, regionale e locale, in particolare "Politica Insieme", che fa riferimento, fra gli altri, all'economista bolognese e presidente dell' Accademia Pontificia di Scienze Sociali, Prof. Stefano Zamagni, e che sono fortemente preoccupati dell'attuale situazione politica, dello scontro in atto, che alimenta l'odio e la paura, e dei pericoli che può correre l'assetto democratico (cd "pieni poteri") e i forti rischi di peggioramento della situazione sociale ed economica, partendo dalla tenuta di un serio e credibile governo a livello europeo e mondiale dell'Italia, di cui alcune componenti (vedi la Lega, ma non solo) sono più preoccupate del loro interesse di "bottega" che del futuro bene comune della comunità nazionale.
A Succiso erano presenti, tra gli altri, Luigi Bottazzi, che ha svolto tre mandati amministrativi elettivi come consigliere comunale provinciale e regionale, Davide Dazzi, ex sindaco di Ramiseto, oggi responsabile attività Biblioteca Cappuccini di Reggio, Marco Barbieri già consigliere e assessore regionale e segretario regionale Ppi, Pierluigi Saccardi, ex consigliere comunale di Reggio ed ex assessore provinciale, Renzo Boni, ex consigliere comunale e vice sindaco di Reggio, Marino Friggeri, già sindacalista Cisl, e il giornalista Nicola Graziani, che ha fatto un intervento sulla proposta e l'impegno sociale proveniente dal magistero ecclesiale da Papa Francesco. Da alcuni anni si svolgono a Succiso questi incontri, anche in occasione delle ferie estive di Ruggero Orfei, intellettuale e scrittore, che ha anche diretto il settimanale "Settegiorni", nato negli anni Sessanta sulla scia del Concilio Vaticano II ed espressione della sinistra Dc di Carlo Donat-Cattin.
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Documento sulla ricomposizione dell’area cattolica
Ci troviamo in un momento confuso e disordinato della nostra comunità politica.
Matteo Salvini ha deciso di provocare una crisi di governo in un momento delicato, quando ancora l’Italia deve partecipare autorevolmente alla definizione del nuovo assetto di guida dell’Unione europea e alla vigilia di quel fondamentale passaggio della legge di bilancio da cui dipendono le condizioni dei conti pubblici e il sostegno da portare ad aziende, lavoratori e famiglie.
Ci aspettiamo una situazione complessa e critica i cui sbocchi possono fare male a tutti noi.
Siamo, dunque, consapevoli della necessità urgente di fare appello al comune senso di comunità, di chiamare al senso di responsabilità e impegnarsi nello stabilire almeno una “tregua” operosa di ricomposizione morale e civile del Paese che ci riscatti dalla spirale di divisione, rancore e perfino di odio in cui rischiamo di essere definitivamente assorbiti.
Un nuovo governo può creare un clima utile a far sì che alle elezioni le forze politiche partecipino soprattutto presentando proposte valide attorno ai punti prioritari cui guarda il Paese.
I nostri gruppi, ritengono giunto il momento di operare per un cambio radicale nel modo di fare politica e di gestire le istituzioni per occuparsi in modo nuovo e solidale della “cosa pubblica”.
Occorre ripensare la vecchia logica dei fronti contrapposti, affrontando le vere sfide del momento.
Recenti esperienze ci dicono quanto lo spirito divisivo, lo scontro portato alle estreme conseguenze, la faziosità preconcetta ci abbiano arrecati enormi danni. Tutti elementi, questi, che hanno concorso ad aggravare le nostre condizioni e a portarci ad un oggettiva emarginazione dai processi internazionali che contano, a partire da quelli europei.
Siamo persino di fronte ad un avvelenamento del carattere morale e della coscienza civile degli italiani.
È giusto che ciascuna forza politica dispieghi pienamente le proprie caratteristiche e le proprie prospettive.
Vi sono però dei punti su cui, anche in presenza di una perdurante crisi, possono essere ricercate le opportune convergenze per cambiare alcune regole del gioco ed occuparsi in maniera costruttiva dei problemi della nostra gente.
Abbiamo bisogno di cambiare passo. C’è bisogno di una nuova legge elettorale più partecipativa e più democratica e di partecipare alla definizione della legge di bilancio in modo da rispondere alle preminenti questioni dell’occupazione, del sostegno alla struttura produttiva, dell’aumento dei consumi, di una maggiore capacità delle nostre imprese di innovarsi e di competere sul piano internazionale. Gravi, inoltre, i disequilibri esistenti a livello sociale e tra nord e sud a cui bisogna cominciare a rispondere adeguatamente.
La complicata situazione politico istituzionale che ci sta dinanzi può essere ragionevolmente affrontata e superata se tutte le forze politiche saranno capaci di assumersi su queste questioni strutturali le responsabilità richieste dalla criticità del momento.
Gli italiani guardano e attendono. Soprattutto quanti sono rifluiti nel grande partito degli astenuti. Richiedono l’avvio di una nuova stagione per ottenere il doveroso riconoscimento concreto delle loro esigenze, di essere Persona, per aver scommesso sul futuro dando vita ad una famiglia, per assicurare un domani a figli e nipoti.
Questa risposta urgente può venire anche nel corso di una nefasta crisi istituzionale da cui il Paese e il ceto politico, se imboccando la giusta direzione di marcia, possono uscirne rafforzati.
Non posso che rallegrarmi per questa ritrovata passione politica, che certamente conferma il trascorso impegno e rimane un fulgido esempio di passione e attaccamento ai valori sani della politica. Tuttavia, leggendo i nomi dei protagonisti, mi verrebbe da dire, rispettosamente, che dovremmo forse avere bisogno di forze giovani e menti un pizzichino più fresche. Se poi si rispolvera la “vecchia” DC, ben venga, oramai….una in più una in meno (di compagini politiche s’intende), poco cambia. Però tutte queste persone hanno già forse dato e ricordo che proprio una di queste aveva anche aperto una sorta di sportello di ascolto con i cittadini (andiamo parecchio indietro nel tempo), al quale avevo chiesto spiegazioni. Ottenni una sintetica e velocissima risposta. Ora, politicamente parlando, di risposte ne vorrei tante ma esaurienti e riflessive, ecco perché mi permetto di sollevare qualche timida perplessità su questa iniziativa.
Commento firmato