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SocialMonti/”Vivere in Appennino è un atto di disobbedienza”, il concerto de Lassociazione

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SocialMonti

Questa rubrica vuole essere un luogo di spunti per stimolare una riflessione corale e collettiva su temi di attualità. L’idea è quella di partire dal nostro territorio verso cerchi più ampi, o vice versa ascoltare gli echi lontani e portarceli vicini.

(Ameya Canovi *)

Foto Ornella Coli

Vivere in Appennino è un atto di disobbedienza. Queste le parole di Marco Mattia Cilloni, voce solista del gruppo folk pop/rock Lassociazione. Chi era presente al concerto domenica 4 agosto alla Centrale di Ligonchio ha potuto godere di un'esibizione non solo di musicisti affettuosi, ma ha potuto sentirsi parte della canzoni cantate. I testi della band montanara raccontano una vita vissuta e condivisa, pertanto succede a chi ascolta di sentirsi parte, di appartenere a quelle parole, a quella esistenza appenninica, in cui riconoscersi, in cui cantarsi e ballare.

Più che un pubblico, una famiglia immensa nella platea, amici e parenti, tutti connessi, tutti uno. E infatti, dopo una sequenza di canzoni del nuovo disco Möi alternate a ballate note dei precedenti album, il concerto è diventato un canto collettivo.

Foto Angela Magliani

All'invito di salire tutti sul palco, non c'era più distinzione tra pubblico e suonatori. C'era l'Appennino lì che ballava, suonava, parlava di monti, lupi e vino, vento e fango, padri e ballerini. Inclusione e appartenenza, affetto e partecipazione, condivisione cantata guardandosi in faccia, senza separazione.

 

 

*Ameya Gabriella Canovi è PhD, docente e psicologa, si occupa di relazioni e dipendenze affettive. Da poco ha terminato un dottorato di ricerca in ambito della psicologia dell’educazione studiando le emozioni in classe. Ha un sito e una pagina Facebook “Di troppo amore”.

1 COMMENT

  1. Lassociazione ci fa sempre vivere momenti di grande entusiasmo ed emozione.
    Domenica scorsa in Centrale a Ligonchio, la serata già magica in un contesto particolarmente suggestivo quale è la centrale di notte tutta illuminata, ci hanno fatto un grande regalo.
    La band di eccellenti musicisti, ci ha deliziato con le loro sonorità.
    L’invasione di palco nel finale del concerto non si era mai vista, così come raramente si vede una partecipazione emotiva di questo tipo.
    Bravi, anzi bravissimi.
    Tanti che comprendevano i testi dialettali come me, si sono e ci siamo emozionati ricordando “le tante fole” che ci raccontavano i nostri nonni.
    Un saluto

    Vittorio Bigoi

    • Firma - Vittorio Bigoi