Il primo consiglio dell'Unione Montana dei comuni dell'Appennino reggiano registra la prima voce dissonante. A parlare sono Alberto Bizzocchi, consigliere capogruppo Fratelli d'Italia - Lega, Vetto d'Enza Consigliere capogruppo Lega - Fratelli d'Italia, Unione Montana e Alessandro Davoli, consigliere capogruppo Castelnovo Libera (Lega, FI, Fratelli d'Italia, Udc), Castelnovo Monti, consigliere gruppo Lega-Fratelli d'Italia, Unione Montana. "Ovviamente per Bini tutto è positivo, partendo dalla sanità con il 'miglioramento e la tenuta dei servizi dell'Ospedale', il che sarebbe comico se i montanari e sopratutto le donne della montagna non avessero provato sulla loro pelle cosa significa la chiusura della maternità, (punto nascite), e il taglio dei servizi di ginecologia e pediatria. Ora non solo nessuno può più nascere in montagna, ma per partorire le nostre donne sono 'deportate' a Reggio Emilia, nel caos di un pessimo reparto qual è la maternità del Santa Maria.
Si devono recare a loro spese a Reggio anche per esami semplici, come un tracciato della funzionalità utero e salute del nascituro, che prima potevano fare nell'ambulatorio pediatrico di Castelnovo Monti, a pochi minuti da casa".
Proseguono Bizzocchi e Davoli: "Per non tacere del taglio di ortopedia, dopo le 20 non c'è più un dottore che ti possa visitare se hai subito un trauma, una frattura, magari da incidente stradale. E gli esami di laboratorio? Ora anche alcuni esami del sangue sono fatti a Reggio, o meglio il paziente, bambino, adulto o anziano che sia, deve andare a Reggio Emilia per un esame in precedenza eseguito presso il laboratorio analisi di Castelnovo Monti. Ma no, va tutto bene, per Bini e la sua maggioranza, alla quale incredibilmente aderiscono anche i consiglieri eletti dai cittadini che non condividono le linee politiche del Pd, pensiamo a Massimiliano Coloretti, ai sindaci come Tiziano Borghi, eletto con una lista civica in contrapposizione al Pd, Stefano Costi sindaco di Casina, stessa storia, il delegato della maggioranza Volpi di Villa Minozzo, o Paolo Bargiacchi per Ventasso e Davide Giansoldati per Toano, votati in alternativa a liste appoggiate dal Pd. Solo noi, due consiglieri eletti dalle opposizioni a liste Pd, Alessandro Davoli per Castelnovo Monti, (tutte le tre opposizioni lo hanno delegato, Lega, FI, Fd'I, compreso M5S e Castelnovo ne' Cuori), e Alberto Bizzocchi, consigliere capogruppo di opposizione a Vetto, votiamo decisamente contro".
"Siamo contrari - aggiungono - all'enigmatico documento programmatico e contro la ricandidatura di Enrico Bini a presidente dell'Unione. Carica di presidente a scadenza, come da lui stesso dichiarato, valida sino a ottobre o novembre di quest'anno. Poi passerà la mano, non prima di aver approvato il nuovo statuto dell'Unione Montana. Votare con la maggioranza Pd e per Enrico Bini è una scelta che definire opportunistica è poco. Ci sono diversi consiglieri e alcuni Sindaci che ne fanno una questione di 'scelta personale', e così tradiscono il voto di migliaia di cittadini, elettori i quali non vogliono aver nulla da spartire con il sistema Pd. Che democrazia è questa, che fiducia possono avere i votanti che hanno bocciato con forza il Partito onnipresente? Ostili al sistema formato dai dirigenti Fausto Giovanelli, Leana Pignedoli, Sonia Masini, Fabio Bezzi, Enrico Bini, un tempo anche Paolo Bargiacchi e altri, tutti del crinale appenninico. La cosiddetta 'banda larga' che ha (s)governato la nostra montagna per decine di anni, gruppo politico che l'ha portata all'agonia attuale, e sempre ubbidito ciecamente alle linee dettate dal partito, prima Pci, quindi Ds e infine Pd. Ordini che venivano un tempo dalla federazione di via Toschi di Reggio, adesso da Bologna. Ce lo chiediamo e Davoli l'ha chiesto con forza alla sonnolenta assemblea, dove tutto sembrava programmato e deciso in anticipo, almeno sino all'intervento di Alberto Bizzocchi e al breve commento finale di Alessandro Davoli. No, signora la Marchesa (Pd), non tutto va bene nella nostra montagna, e nemmeno 'se manca il pane e sono affamati dategli le brioches' (ovvero qualche briciola per 'comprare' consenso, a questo e quel consigliere, a questo o quel cittadino). Non passerà più nulla nell'Unione Montana, che dovrà gestire i 28 milioni di fondi in arrivo per le Aree Interne, senza un controllo puntuale e scrupoloso dei progetti e dei destinatari".
"Noi, - concludono - se scopriremo cooperative vicine al Pd, associazioni d'impresa create ad hoc, bandi tagliati su misura per candidati amici, assunzioni di favore ai tesserati e progetti farlocchi, lo diremo e lo denunceremo forte e chiaro. Come dice il proverbio: 'Maggioranza avvisata...'
… voglio dire sono una cosa al Sig. Alessandro Raniero Davoli, se pensa che applicare la “strategia Salvini” dalle nostre parti paghi – ma dovrebbe già saperlo, visto il risultato elettorale – credo che la risposta sia no!
Dalle nostre parti si utilizza un sistema diverso che è quello: dell’inclusione, dell’ associazionismo, del pluralismo e dell’aiuto reciproco.
L’Unione dei Comuni è sempre stata interpretata in questo modo: un luogo dove ognuno (al di la dei tecnicismi burocratici) si mette a disposizione con le risorse che ha al fine di migliorare la “vita” nel nostro Appennino.
Io mi aspetto molto dal Sig. Alessandro Ranierio Davoli essendo un’esponente di un partito che è in questo momento al governo del nostro paese. Mi aspetto che renda possibile quello che ora critica a noi di non aver fatto, devo dirlo: mi aspettavo un’intervento dal profilo più alto. Tuttavia era la prima seduta e “ci si deve fare l’Impronta” sulla sedia.
Fiducioso del grande lavoro che saprà fare Alessandro insieme a tutti noi, lo ringrazio per l’avermi citato nel suo intervento e auguro a lui e a tutto il Consiglio un buon lavoro che guardi solo al bene del nostro territorio.
Luca Zini– Consigliere Unione Comuni Appennino Reggiano.
Onestamente non ci capisco più nulla, dopo quanto successo sul territorio di questa Unione, non solo a Castelnovo ne Monti per la storia del punto nascite ma anche nei Comuni che ne fanno parte, a partire da una strada Provinciale che porta a Miscoso ancora con un limite di portata e a quanto dichiarato da Bargiacchi sugli avanzi di bilancio nel Comune di Ventasso, notare che solo due rappresentanti votano contro la Presidenza Bini, sta a significare che tutto va bene e che in questa Unione nulla deve cambiare, nessun cittadino potrà lamentarsi. Considero che le opposizioni in un Consiglio sono indispensabili e questo mi porta ad ammirare il coraggio di Davoli e Bizzocchi ma credo che la loro voce avrà ben poco peso di fronte a questo plebiscito.
Sergio
Leggo: migliorare la “vita” nel nostro Appennino. Allora di strada bisogna farne ancora molta, ma molta, perché più che un miglioramento ho visto un peggioramento.
Paola Bizzarri
Quando sento o leggo parole di stupore riguardo al fatto che nella prima seduta del Consiglio dell’Unione Montana vi siano state voci dissonanti, mi viene da ricordare che ciò – ovvero la diversità di opinioni e di voto – era abbastanza normale, o quantomeno non insolito, nel Consiglio della Comunità Montana di un tempo, dove si confrontavano, e semmai scontravano, maggioranza ed opposizione, la prima delle quali esprimeva il Presidente dell’Ente e gli Assessori, senza che per solito, da quanto rammento, dette figure “gestionali” venissero votate anche dai membri dell’opposizione (giustappunto nella seduta di insediamento come quella di cui si sta qui parlando).
Il netto distinguo tra la maggioranza governante l’Ente e l’opposizione era ben preciso anche durante i tanti anni in cui l’Esecutivo, ossia la Giunta, vedeva al suo interno anche esponenti della seconda, pur se questi ultimi privi dei ruoli gestionali che erano in capo a Presidente ed Assessori, ma c’è da pensare che un tale assetto della Giunta fosse stato concepito per favorire quanto più possibile decisioni unitarie e condivise, nel senso che – fatta salva come dicevo la distinzione tra maggioranza ed opposizione – si era individuato un meccanismo istituzionale per favorire punti di incontro e convergenza tra le due parti (meccanismo che non mi risulta essere presente nella Unione dei Comuni).
P.B. 19.07.2019
Ringraziamo il consigliere Davoli per aver difeso la causa del punto nascita e dell’ospedale di Castelnovo durante la seduta di insediamento dell’Unione dei Comuni della montagna, ed anche nel merito della tariffazione dei tributi sui rifiuti.
Ha rappresentato ciò che pensiamo.
Siamo sconcertate che continuino i toni trionfalistici sui servizi sanitari del Sant’Anna: il servizio è sotto gli occhi di tutta la comunità ed è a tutti evidente che è attenzionato dall’Ausl per ridurre l’operatività tipica di un ospedale di prossimità compensandola con specialità non riferite ai bisogni del territorio.
Il tema ospedale sarà materia dell’interrogazione che faremo il 29 luglio al Sindaco Bini, per poi continuare con una interpellanza sui servizi sociosanitari della montagna.
Ci spiace che vengano sminuiti i problemi, i pericoli per l’ospedale e per la sicurezza dei cittadini. Gli amministratori del passato riuscirono a costruire, quelli di oggi brillano per accondiscendenza verso Regione e AUSL che farebbero volentieri a meno degli ospedali in montagna.
Nadia Vassallo capogruppo consigliare Castelnovo ne’ Cuori
Secondo me qualcuno deve dire a Davoli che se ha perso non è per la lega ma forse perché non vogliono lui? Be glielo dico io allora
Hai perso ti devi togliere dalla lega….. La gente non ti considera… Se no avresti avuto più percentuali di maggioranza invece non hai ottenuto un bel niente e non è Castelnovo che non si schioda dal PD il problema è l alternativa poco vincente e poco attraente
Caterina Zafferri
Oh perbacco ordini perentori chiari e precisi. Chi l’ha detto che la gente non considera Davoli. Tre consiglieri d’opposizione in consiglio comunale Castelnovolibera, 1 consigliere ognuno Castelnovo né Cuori e M5S. E poi non solo Castelnovo non si schioda dal PD: negli altri comuni dove non c’era Davoli quali sono stati i risultati? Togliatti diceva: leggere, leggere, leggere.
Paola Bizzarri