Marco Silvestri è un portiere di calcio professionista originario di Sologno di Villa Minozzo, ma è nato nel punto nascita dell’ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti il 2 marzo 1991 e perciò sui suoi documenti c’è scritto “nato a Castelnovo ne’ Monti”.
In questi primi giorni d’estate Silvestri si sta godendo un po’ di ferie nel borgo natio e l’Avis di Castelnovo ne’ Monti ne ha approfittato per invitarlo a visitare il punto di raccolta del sangue dei donatori della montagna reggiana (anche le sezioni di Toano e Ramiseto donano qui) presso l’ospedale S. Anna.
Paolo Cosmi, presidente della sezione castelnovese, sta cercando di “arruolare” i giovani campioni dello sport montanaro tra i donatori di sangue perché possano funzionare da esempio per tutti i giovani in grado di donare e ringiovanire così il “parco” donatori del territorio.
Marco Silvestri non è ancora donatore, ma ritornerà presto un sabato mattina per sottoporsi agli esami di rito ed al colloquio col medico necessari per essere dichiarati idonei.
Intanto ha accettato di farsi fotografare nei locali della segreteria del punto di raccolta insieme ad alcuni dirigenti di Avis Castelnovo ne’ Monti e ad un gruppo di giovani donatori che hanno accolto Marco con entusiasmo.
Il giovane portiere che ha militato nel Modena e nel Chievo, nella Reggiana, nel Padova, nel Cagliari, nel Leeds United e, nell’ultimo campionato, nell’Hellas Verona, è noto anche per essere uno molto bravo nel parare i rigori e si potrebbe pensare che ogni donazione di sangue consapevole, periodica e gratuita è un po’ come un rigore parato che evita il rischio di perdere la partita con la vita. Il sangue è un medicinale salvavita che non si può produrre artificialmente, o lo doni quando puoi, o potresti non trovarlo quando ne avessi bisogno.