Riceviamo e pubblichiamo.
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C’era una volta e, grazie alla caparbietà di un montanaro di nome Cristian Ielli, c’è ancora, il Luvin che in Appennino è parte integrante del paesaggio e della storia locale. Il Luvin è un cane che fin dalla notte dei tempi ha condotto le greggi di pecore dell’alto crinale dell’Appennino emiliano, sul versante di Reggio. La struttura longilinea e fiera e la testa a cono sovrastata da un paio di orecchie dritte e appuntite, lo fanno assomigliare al lupo grigio appenninico. Lo sguardo attento e mite lo fa essere il compagno di lavoro ideale degli ormai pochissimi pastori rimasti in zona e il compagno di gioco ideale di ogni persona che volesse farselo amico.
Il recupero di questo cane, ormai in via di estinzione, è durato circa venti anni, attraverso un minuzioso lavoro di selezione portato avanti in prima battuta da Cristian, che si è preso la briga di passare al setaccio tutti i luoghi in cui questi cani erano ancora presenti, ricostruendone le origini e la storia attraverso i racconti delle persone che hanno voluto aiutarlo in questo progetto di salvataggio dall’oblio e dal meticciamento di una razza che in realtà è patrimonio dell’Appennino. Ha raccolto esemplari puri a Valbona, Costa de’ Grassi, Montemiscoso e ovunque riuscisse ad imparare che ce n’era ancora qualcuno. Li ha portati a casa sua e da lì ha cominciato con cura a farli riprodurre cercando di mantenerne inalterate le caratteristiche morfologiche.
Oggi il Luvin è di nuovo presente sul territorio appenninico, nelle sue molteplici varietà di taglia e mantello che va dal nero al bianco passando per tutte le sfumature del grigio, del rosso e del marrone. Oggi, il Luvin non lavora quasi più al seguito delle sparute greggi che ancora si possono incontrare nei pascoli attorno al Casarola e all’Alpe di Succiso. Oggi lo si trova comodamente sdraiato davanti alle porte delle case a sonnecchiare facendo finta di fare la guardia, o nelle aie a giocare con bambini. Ormai, grazie all’associazione “Cane Lupino del Gigante”, di cui Cristian è presidente e attivista, assieme alla compagna Monia e ad una decina di volontari, il Luvin lo si può trovare in giro per quasi tutta la penisola perché tante persone hanno deciso di adottarlo come amico fidato e questo lo ha definitivamente affrancato da un’estinzione che pareva ormai certa. Lo scopo dell’associazione è proprio quello di rendere adottabili le cucciolate che nascono, ormai numerose, sotto l’attenta sorveglianza dei volontari.
Per festeggiare questa vittoria, da qualche anno l’associazione organizza un raduno, che quest’anno avrà luogo il 9 giugno a Talada, nel comune di Ventasso, che poi è una grande festa in cui più di un centinaio di lupini si ritrovano assieme ai loro conduttori per pavoneggiarsi della loro bellezza e della loro bravura nelle varie discipline cinofile, per le quali sono portatissimi. A fine giornata i lupini radunano i conduttori e li riportano a casa.
La manifestazione avrà luogo anche in caso di pioggia.
(Vania Tronconi)