Lupi travestiti
Si chiude la campagna dei voti, la fiera delle vanità tira il suo sipario.
Vince il migliore, al solito. Vince chi grida più forte, è chiaro.
Ma come scordare i colpi della rissa passata? Difficile mettersi nei panni dei vincitori, meglio restare con gli scanzonati montanari del crinale.
A loro va il merito, la mia riconoscenza. Vengo da una terra diversa, appena ondulata, dolce di un lago travestito da mare.
Ringrazio questa terra preziosa seppur dura. Dura nei tratti, spigolosa nei modi eppure magica di una poesia che scovi dentro ad ogni vicolo, nelle borgate, nel fare della gente. Il mio plauso allora ai cantori del crinale che stamattina mi hanno fatto ispessire la pelle.
Lassociazione grida una lingua di poesia e non di odio. E nell'amore per la propria terra trovo il bandolo della matassa, il modo di dissolvere il garbuglio di questi giorni affannati. Alla loro musica il merito, alle loro parole.
La pelle mi si increspa e ritrovo quello che di magico mi affascinava di questi monti. Non scordo tuttavia le parole passate, la bagarre di uomini travestiti da agnelli, fingendo apprezzamenti per una terra che spremono fino al nocciolo, si sentono e si vestono da lupi dentro al loro privato. Vengono da esperienze ormai dimenticate. Rinnegano un passato più umile, originario. Ma si travestono ancora da agnelli al bisogno.
Tuttavia ai montanari, quelli dalle scarpe grosse e dal fiuto molto fino, non sfugge il loro aggirarsi nelle strade e nei palazzi come lupi mantellati di un vello che non convince. (cit. “La pelle dell'orso” de Lassociazione)
M.C.B.
Grande associazione, l’unica che esprime con musica e poesia i nostri veri valori e sentimenti di veri montanari, il ricordo dell’antico e stupendo mondo dei nostri avi, grazie di esserci e di continuare ad esserci, buon proseguimento.
Simone G