SocialMonti
Questa rubrica vuole essere un luogo di spunti per stimolare una riflessione corale e collettiva su temi di attualità. L’idea è quella di partire dal nostro territorio verso cerchi più ampi, o vice versa ascoltare gli echi lontani e portarceli vicini.
(Ameya Canovi *)
Si chiama Romance Scam, la truffa affettiva. Come denunciato nel programma Chi l'ha visto stasera su Rai3, il fenomeno esiste ed è diffuso. E' diventato argomento di cronaca dopo tutto il delirio causato dalla storia del finto matrimonio della soubrette Pamela Prati con il fantomatico Mark Caltagirone, mai esistito. Lo scandalo è stato scatenato dal giornalista Roberto D'Agostino, sul sito Dagospia.
All'inizio la vicenda pare una storia di gossip. Col passare del tempo diventa uno zimbello pubblico nei salotti di gossip. Poi si tinge di tinte fosche, e di aspetti sinistri.
Dal mio punto di vista, il fatto è degno di un'analisi clinica. Ricorda il fenomeno della pseudologia fantastica, la bugia compulsiva, la folie au pluriel.
Comparse pagate, le agenti che inventano storie su storie, cachet televisivi e vero pattume mediatico si intrecciano a veri sospetti di patologia evidente sotto gli occhi di tutti. Con il rischio che qualcuno non regga la pressione mediatica, e per la vergogna faccia un gesto estremo.
Chi è il truffato e chi è il truffatore? Non entro nel merito. Sta di fatto che ora la showgirl dichiara di essere stata truffata, portando alla luce un fenomeno che esiste in rete. L'adescamento di vittime, per lo più donne, affamate di amore, al punto di credere a tutto.
Cosa accade?
Le donne vengono contattate in chat, attratte da una foto di un bellissimo uomo. L'uomo inizia una corte serrata, romantica, lusinghiera. La donna inizia a sognare, a sperare, a coltivare un sogno d'amore infarcito di attenzioni, messaggi, carinerie virtuali. L'uomo intanto si inventa una storia intricata, viaggi all'estero, situazioni rocambolesche, figli che si ammalano all'improvviso, perdita dei documenti, bisogno improvviso di soldi. E la donna, pur di non perdere il suo sogno d'amore virtuale (ma nella sua mente possibile), cede. Si attiva la crocerossina, l'ostinazione di chi non si arrende e non ammette di essere vittima di un'illusione. La donna arriva a dare soldi, a compromettersi, terrorizzata di essere "lasciata". Peccato che con l'uomo in questione non si sia mai incontrata. Solo dopo troppo tempo la donna scoprirà il profilo finto, la foto rubata magari a un attore. E per la vergogna non dirà nulla, sprofondando in un abisso di solitudine e desolazione.
*Ameya Gabriella Canovi è PhD, docente e psicologa, si occupa di relazioni e dipendenze affettive. Da poco ha terminato un dottorato di ricerca in ambito della psicologia dell’educazione studiando le emozioni in classe. Ha un sito e una pagina Facebook “Di troppo amore”.