Riceviamo e pubblichiamo.
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Sono gli ultimi giorni di campagna elettorale, un viaggio entusiasmante che si avvicina alla conclusione, fatto di incontri con i nostri concittadini e di ascolto del territorio, della nostra comunità. Una comunità che ha bisogno di essere di nuovo unita, dopo anni che ci consegnano un paese diviso da promesse non mantenute, dalla ricerca di colpevoli, da una campagna elettorale perpetua.
Carpineti ha bisogno di ascolto. Ne hanno bisogno le frazioni, che reclamano l’attenzione che meritano e che non hanno ricevuto in questi anni. L’assessorato alle frazioni che vogliamo istituire sarà proprio questo, un centro di ascolto e di attenzione per i bisogni dei territori lontani dal centro, ascolto che riguarda anche la condizione in cui si trovano molte strade periferiche o la pericolosità, passata spesso sotto silenzio, di arterie importanti che attraversano alcune frazioni. Nessuno deve sentirsi abbandonato, non ci sono territori di serie A e altri di serie B.
Bisogna voltare pagina, cambiare punto di vista.
Il programma che abbiamo scritto non è un libro dei sogni, ma un piano di lavoro che ragiona sul presente e guarda al futuro, che progetta, non si limita all’ordinaria amministrazione.
Per quanto tempo vogliamo continuare a guardare indietro, invece di guardare avanti?
Mancano i soldi della discarica, ma chi amministra oggi non solo aveva fatto campagna elettorale garantendo la chiusura, ma sapeva benissimo prima della sua elezione che non sarebbero arrivati altri rifiuti e quindi gli stessi soldi.
Era noto prima di cominciare e l’Amministrazione, all’inizio del suo mandato, ha compensato una parte considerevole dei mancati introiti di Poiatica con l’aumento delle tasse, fra cui l’istituzione dell’addizionale IRPEF.
E su Poiatica vogliamo essere chiari: non riaprirà, non vogliamo riaprire la discarica. Vogliamo vigilare con attenzione su quello che accadrà con il ripristino dell’area e vogliamo che quell’area, su cui insistono anche molte cave, possa essere restituita al territorio e ai suoi abitanti. E vogliamo spingere con decisione sul tema ambiente, raccolta differenziata, tutela del territorio.
L’ASP è in difficoltà, ma il tema dei servizi è centrale, non solo per il presente delle lavoratrici e degli anziani, ma per il futuro del nostro territorio, che invecchia anche più del resto d’Italia. E le difficoltà esistono anche perché in questi anni è stata privata di servizi, si è lavorato solo pensando ai costi e all’esternalizzazione, senza pensare a reintrodurre servizi e dichiarando esplicitamente che sull’assistenza agli anziani non si voleva spendere nemmeno un euro. Una logica puramente economica, che non può essere accettabile e che è stata applicata in ogni settore, a partire da quello cruciale dei servizi alla persona. Bisogna invertire la tendenza, occuparsi di disabili, della solitudine degli anziani, di servizi per i bambini e per le famiglie, della gestione dei posti del Micronido, di campi estivi per ogni fascia di età.
E le difficoltà finanziarie in cui versano tanti comuni della nostra dimensione non possono essere compensate, come è stato fatto, vendendo una parte del patrimonio, le azioni IREN, un salvadanaio che andrebbe rotto solo in caso di emergenza o per investimenti davvero importanti. Serve invece un’adeguata progettazione che consenta l’accesso ai tanti fondi regionali e europei che sono a disposizione in molti campi, fondi di cui ci vogliamo occupare con decisione, istituendo anche un apposito assessorato.
Il lavoro è il tema di quest’epoca. I cambiamenti nel modo di produrre e di lavorare e la difficoltà a trovare un’occupazione. Siamo a favore del lavoro, è così ovvio che non andrebbe nemmeno precisato. E chiunque crei lavoro, di qualunque dimensione sia la sua attività, che sia un nuovo imprenditore o uno vecchio, un’attività che apre o una che esiste già, sarà un amico della nostra Amministrazione. Perché un’amministrazione pubblica si deve preoccupare anche di chi lavora già sul proprio territorio. E per le attività produttive di Carpineti vogliamo, fra le altre cose, creare un marchio di qualità che valorizzi le imprese produttive e l’indotto dei prodotti alimentari carpinetani, con il progetto CarpinEat che si occuperà anche di politica commerciale e promozione.
La scuola è il serbatoio del nostro futuro. Riprenderemo il percorso del Consiglio comunale dei ragazzi e seguendo un progetto interrotto nel 2014 riqualificheremo l’area dietro le scuole medie. Con la scuola vogliamo istituire attività pomeridiane di tutoraggio allo studio, laboratori artistici, sportivi e creativi, incontri tematici sui temi sociali più caldi.
L’attività culturale è stata totalmente affidata alle associazioni, una straordinaria risorsa del nostro Comune. Ma l’amministrazione non può limitarsi a delegare e coordinare, deve proporre e realizzare. Così come deve occuparsi della biblioteca non solo come una sala da riempire di eventi, ma come il luogo della cultura pubblica, un patrimonio su cui investire e non tagliare, un’opportunità e non un costo. Raccontare che le biblioteche soffrono perché esistono gli ebook significa semplicemente non sapere di cosa si sta parlando.
La cultura, come lo sport, è una fonte straordinaria di promozione del territorio che va sfruttata fino in fondo. E sullo sport ci sarà molto da lavorare, a partire dalla condizione degli impianti e dal calo degli utilizzi. Vogliamo valorizzare le strutture del territorio anche al di fuori del centro, creare percorsi attrezzati sulle vie di chi ama camminare, ricariche di ebike, valorizzare la nostra rete di sentieri. Guardare Carpineti come una grande palestra naturale, promuovere uno stile di vita sano.
Non vogliamo navigare a vista, ma tracciare la rotta.
Vogliamo valorizzare il territorio, affrontare con competenza e consapevolezza le sfide dei prossimi anni.
È un futuro possibile, non un libro dei sogni.
E lo faremo accadere.
Rapportandosi a quello che scrivete, sembra proprio che non abbiate mai amministrato Carpineti. Parlate di fondi di finanziamenti, ma prima del mandato Borghi evidentemente non esistevano? La ASP negli ultimi 5 anni non mi sembra divenuta un campo di torture come sembra la volete far passare, si è solo razionalizzato, spendendo molto meno per mantenere lo stesso servizio. Per quanto riguarda il futuro, mi sembra di ricordare che, proprio a causa del vostro ostruzionismo, una grande azienda che esporta in tutto il mondo, non ha trovato posto a Carpineti durante le vostre virtuose amministrazioni, ed è stata costretta ad investire i propri fondi a Felina. Non veniteci a dire che quello era il passato ed oggi ci sono volti nuovi, abbiamo visto tutti nelle varie serate chi c’è dietro il vostro gruppo, proprio quei soggetti che davano le linee delle vecchie giunte targate PD. Ultimo tema, la discarica: l’avete chiusa in fretta e furia quando, pochi mesi prima dell’ultima campagna elettorale, avete capito che nella popolazione c’era malcontento per come era gestita, ma quell’invaso a monte? Sia mai, l’eventuale necessità di chiuderlo, motivo per far affluire nuovi rifiuti in caso il 26 maggio si decida di voltare pagina?
Stefano